Nel nostro documentario compare Anna Magnani e anche Maria Callas diretta in Medea da Pasolini. Ma più di tutto ci sono i corpi strapazzati, usati e abusati di Pina Bausch senza i quali IL CORPO DELLE DONNE sarebbe stato solo un montaggio televisivo.
Le artiste lo hanno capito e sentito e da due anni ci scrivono e ci invitano; conoscono il mio amore per il teatro e il teatro danza. Ciò che più vorrei è portare nelle scuole la possibilità che un altro corpo sia possibile oltre a quello televisivo.
In questo periodo sono molte le artiste che stanno lavorando sul corpo, utilizzando il nostro documentario come fonte di ispirazione. Io sono con loro, totalmente.
Le parole non bastano e anche voi ve ne accorgete. A volte navigo e leggo fiumi di parole imprigionate nei blog. Discussioni infinite dove ciò che resta è l’assenza di incontro.
So che è la poesia di Giorgia Vezzoli che potrà salvarmi. O un gesto di Valeria Cosi. O un movimento di Cinzia Spanò. Lo sento.

Andiamo a vederle queste ragazze. Andiamo ad incontrarle:

Mi chiamo Cinzia Spanò, sono un’attrice teatrale. Il suo lavoro, che ho seguito sin dall’inizio, è stato per me molto importante. Mi piacerebbe invitarla a vedere lo spettacolo Acido Solforico. Lo spettacolo è tratto da un romanzo di Amélie Nothomb, e racconta di un reality ambientato in un campo di concentramento. Per lo spettacolo è stato inventato il personaggio di una presentatrice televisiva, Maila, da me interpretata. Molto del Suo lavoro è finito lì. Siamo in scena fino al 29 maggio. Se riuscisse a passare ne sarei davvero lieta. Ovviamente nostra ospite. Grazie di tutto e buon lavoro.

Victoria mia scrive da Londra:
Io e Tom (St Martin School di Londra) stiamo ultimando il pdf della presentazione della mostra, che ti mandero’ entro la fine della settimana, cosi se hai qualche consiglio o qualche modifica che credi vada apportata possiamo modificarlo.
Piu’ mostro il tuo documentario, piu osservo le facce stupite delle persone quando è finito, piu mi convinco che questo progetto necessita di tutta l’energia che ho! Qui work in progress e un sacco di novita’.

Mi presento: mi chiamo Valeria, ho 26 anni, da 7 vivo in Olanda, a Rotterdam. Sono una danzatrice contemporanea. Ho iniziato a riflettere sul corpo delle donne oggi, sull’“utilizzo” che esse ne fanno; sull’immaginario maschile rispetto al corpo della donna. E così ho messo insieme una serie di spettacoli, che dopo 4 anni hanno portato ad una più concreta e definita esperienza performativa.
Nel ricercare su questo tema, sono incappata inevitabilmente sul tuo lavoro; ho visto il documentario, poi ho letto il libro. Finalmente avevo trovato qualcuno che era riuscito a mettere per iscritto quei pensieri e idee che non riuscivo ad ordinare e concretizzare. Il tuo lavoro mi è stato di grande aiuto; cosicché il 19 novembre scorso all’Aja ho presentato Femmehomme #2. In una situazione particolare (avevo un solo spettatore alla volta, per 15 volte), ho avuto modo di sentire, ed esprimere finalmente, la mia critica alle/sulle/per le donne. Venerdi 20 maggio sarò a Firenze.

Giulia Abbate, autrice di Girls Girls Girls:
Quando un bene di consumo è un essere vivente?
Se fosse consumato, offerto, scontato, messo in saldo, riciclato, messo fuori catalogo, reso? Ci sarà allora un consumatore e un consumato? E come ci mettiamo in vendita, come compriamo? E se per un giorno consumassimo chi consuma?
Il progetto girls, si ispira al documentario di “Il corpo delle Donne”; girls analizza le immagini della televisione, ma ribalta l’oggetto della rappresentazione, creando un cortocircuito in un’immaginario contemporaneo prestabilito che manipola e rende lo spettatore schiavo davanti all’unidirezionalità dell’odierno linguaggio televisivo.
Girls è un progetto mutevole, che si incontra con le esperienze delle persone che ne prendono parte, non è uno spettacolo precostruito, lascia spazio all’imprevisto, all’opinione dello spettatore. Gli attori che offriranno il loro corpo alla rappresentazione si confronteranno con richieste improvvise a loro sconosciute, incarnando le marionette soggette a pretese spesso incomprensibili, come la televisione ci ha abituati a subire, ma anche la possibilità viva di una reazione e di una ribellione.

E inoltre, per chi vuole continuare la ricerca, ecco le artiste che abbiamo incontrato a Manfredonia: www.qualibo.it