La Zanardo deve depilarsi. anzi no. anzi sì. anzi una gamba sì e una no./

Chiara è brava ma mette le gonne troppo corte, secondo me. Maria si da molto da fare, ma va troppo dal parrucchiere, secondo me.Anna è una gran professionista ma va poco dal parrucchiere, secondo me. Francesca è femminista e ci rappresenta bene ma si trucca troppo, secondo me. Antonia lotta per le donne e ci è utile ma fuma troppo secondo me. La Zanardo ha fatto un video che ha innalzato il livello di consapevolezza di milioni di donne, va nelle scuole da anni per educare all uso consapevole media e lo fa con passione e dedizione da anni. ma sulla vicenda del culo dell ufficio stampa doveva dire A, anzi no doveva dire B, meglio C Secondo me doveva dire questo, no no quello…….,e se non lo dice io non voto, io non faccio, io affosso. Il Parlamento europeo va popolato di donne competenti. Non cerchiamo il pelo nell uovo: dalle donne non pretendiamo l impossibile mentre intanto la politica pullula di incapaci uomini che giudichiamo con un filtro molto piu benevolo. Alle prossime elezioni europee VOTA UNA DONNA. E che faccia l interesse delle DONNE. 🙂…

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I Corpi di Noi Donne

Negli ultimi anni ho assunto un ruolo pubblico per ciò che riguarda l’analisi del Corpo delle Donne nei media. Ora chi mi segue da anni reclama insistentemente un mio intervento sulla vicenda che ha coinvolto l’ufficio stampa della mia LISta L’Altra Europa con Tsipras e lo faccio così, proseguendo a tessere quella rete che sto cercando di realizzare con pazienza da anni e che mira ad unire le donne, mio obbiettivo principale. Riassumo dunque brevemente quanto è accaduto, cercando di analizzare i fatti così come faccio da 5 anni: nessuna pretesa da parte mia di fare da maestra, solo è lo stile che ho adottato andando nelle scuole e funziona. Qualche giorno fa Paola Bacchiddu ha pubblicato una sua foto in bikini di spalle sulla sua pagina FB con la scritta “ciao è iniziata la campagna elettorale e io uso qualunque mezzo, votate l’altra Europa con Tsipras”. Il post non è volgare, non è offensivo. COme sappiamo è sufficiente andare in spiaggia e tutte siamo in bikini. Normale. Dunque il tema non è giudicare un corpo in bikini scandaloso: chi solo pensasse che un corpo spogliato sia sbagliato sarebbe da evitare perchè bigotto e pericoloso per la nostra libertà di espressione. In questo momento però Paola rappresenta l’Ufficio Stampa di una Lista Politica ed è dunque una figura pubblica in particolare modo se sulla sua pagina fb ricorda il suo ruolo per Tsipras: ogni sua azione pubblica, da un punto di vista professionale, dovrebbe tenere conto di chi rappresenta e …

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Tv, pregiudizi e apprendimento

Tv, pregiudizi e apprendimento

Ecco una interessante analisi sulla tv via cavo oin Germania di Livia Anita Fiorio da Berlino:

Ebbene sì, accade anche nella Germania unificata e democratica: propaganda di genere. Da giovedì 10 aprile 2014 il canale televisivo per soli uomini DMAX assisterà alla nascita (via satellite, cavo o IPTV) della sua sorellina minore che si chiamerà TLC. Retroscena: TLC – abbreviazione di The Learning Channel (trad. Il canale per l´apprendimento) è un canale televisivo americano via cavo che trasmette per la maggior parte programmi d´informazione e reality-TV. Dal 1991 TLC appartiene al gruppo Discovery Communications. TLC importa importa un gran numero di trasmissioni da imprese-figlie della BBC (Regno Unito). La versione internazionale di TLC è stata lanciata nel marzo del 2010 in Norvegia, seguita da Polonia, Balcani, Asia, India, Olanda, Sudafrica, Grecia, Regno Unito e Irlanda.

In Germania TLC si rivolgerà soprattutto a donne di età compresa tra i 20 e i 49 anni. Esempi di formati inclusi nella programmazione: sotto la lettera “V” trovo per esempio “Verliebt, verlobt, verhaftet” (trad. Innamorat*, fidanzat*, imprigionat*); alla lettere “D” “Die Schönheits-Retter” (trad. I salvatori di bellezza); “J” come “Jo Frost – die Familienterapeutin” (trad. Jo Frost – terapeuta familiare); “K” come “Kitchen Boss” (trad. Il capo cuoco); “P” come “Plötzlich Mutter” (Trad. Improvvisamente mamma); “M” come “Mein nackten Geheimnis” (trad. Il mio nudo segreto) e come “Mein Traum in Weiß” (trad. Il mio sogno in bianco). Insomma, matrimonio, shopping, problemi di coppia (eterosessuale), bellezza, cucina, figli e lavoro a maglia: queste le tematiche …

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LA DONNA CHE FECE DI UN GAROFANO IL SIMBOLO DELLA RIVOLUZIONE

LA DONNA CHE FECE DI UN GAROFANO IL SIMBOLO DELLA RIVOLUZIONE

Una storia bellissima che viene dal Portogallo e che ci racconta la nostra corrispondente Chiara Baldin: Lo scorso venerdì 25 aprile è stata una giornata impegnativa. Ho voluto ricordare le Rivoluzioni di due Paesi che mi appartengono. Due Paesi che anni fa conoscevano molto bene il prezzo della libertà e della dignità. Ascoltando alcune versioni di “Bella ciao” e documentandomi sulle donne della Liberazione italiana contro il regime fascista (spesso taciute e lasciate da parte nella storia) ho conosciuto anche Lei, Celeste Caeiro. Non italiana, bensì portoghese. Non una rivoluzionaria, bensì una “semplice” lavoratrice. Una donna che ha lasciato la sua impronta all’alba del 25 aprile 1974, giorno della Rivoluzione dei garofani, a Lisbona. In Portogallo. La Rivoluzione dei garofani (Revolução dos Cravos) fu il colpo di Stato pacifico attuato nel 1974 da militari dell’ala progressista delle forze armate del Portogallo (MFA) che pose fine al lungo regime dittatoriale fondato da António Salazar e che portò al ripristino della democrazia nel Paese dopo due anni di transizione tormentati da aspre lotte politiche. I leader dell’MFA si erano accordati con Carlos Albino, responsabile del programma musicale Límite di Rádio Renascença, perché trasmettesse la canzone operaia Grândola vila morena1 di José Afonso, come segnale di avvio delle operazioni. Nonostante l’ascolto della canzone fosse proibito dal regime, la vendita era consentita, e Albino ne acquistò una copia il 24 aprile. Alle 00:20 del 25 aprile, Teodomiro Leite de Vasconcelos di Radio Renascença trasmise Grândola vila morena. Era il segnale di inizio delle …

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PERCHE' MI CANDIDO

PERCHE’ MI CANDIDO

In questi anni mi sono rivolta a chi mi segue con i miei articoli, la mia voce, le mie idee e con video e campagne di sensibilizzazione utilizzando Internet. Ho poi incontrato dal vivo migliaia di persone, donne, giovani, anziani.

In questi anni, io con voi, abbiamo avuto la forza e la tenacia di percorrere un cammino insieme, il coraggio di non arrenderci di fronte alla fatica immensa che prevede il cambiamento. Oggi capisco che è ora di impegnarmi ancora di più.

E dunque sono candidata alle elezioni europee per la lista l’Altra Europa con Tsipras. Alcune/i tra voi penseranno: ecco l’ennesima persona che entra in politica. A me questa frase non fa dormire la notte, perché mi chiedo: come usciamo da questo circolo vizioso del disprezzo per la politica se non mettendoci in gioco?

Ho cominciato a mettermi alla prova quando ero molto giovane, mi sono mantenuta mentre studiavo, ho coordinato progetti  importanti all’estero dove ho vissuto per anni, ho sentito la soddisfazione di riuscire a vincere delle sfide con fatica e determinazione, creando un cammino per altre donne che sono venute dopo di me, un cammino che mi era stato indicato da quelle donne che l’avevano percorso prima di me. Ho fatto tutto con la passione di chi vive le esperienze intensamente.

Poi sono tornata in Italia. E qui, nel mio Paese, ho visto giovani con due lauree dover chiedere sostegno economico ai genitori o dover emigrare; bambine, ragazze e ragazzi traditi da una

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Vivere in OLANDA:un Italiana racconta

Vivere in OLANDA:un Italiana racconta

GIULIA dall’OLANDA SI AGGIUNGE ALLE NOSTRE CORRISPONDENTI. E’ fondamentale sapere cosa accAde fuori da qui. Leggiamo e prendiamo ispirazione! Mi chiamo Giulia Montanelli e sono nata nel 1980 a Milano, ma vi scrivo dalla mia casa di Eindhoven, in Olanda, dove vivo dal 2008. A Milano mi sono laureata in economia e ho compiuto le mie prime esperienze lavorative, prima nelle ricerche di mercato e poi nel mercato dell’energia, sempre occupandomi di analisi di dati. A Eindhoven sono approdata insieme a mio marito, ormai sei anni fa, a seguito di alcune sue vicissitudini lavorative che l’hanno portato a cambiare lavoro e che hanno segnato una svolta davvero inattesa. Ma andiamo con ordine: mi sono laureata nel 2004, mio marito nel 2005 e ci siamo spostai nel 2006. Questo dettaglio così privato ha creato qualche problema nello sviluppo del mio lavoro, mentre, curiosamente, per mio marito segnava un punto a favore. A me chiedevano se avessi in animo di avere figli, a lui dicevano che è molto bello vedere un giovane così serio che si impegna a mettere su famiglia. Ma lavorare in Italia non è rose e fiori per le giovani donne e nemmeno per i giovani uomini e così gli aventi ci hanno fatto muovere in questa direzione: un curriculum in Olanda poco prima di Natale 2007, i primi colloqui a gennaio 2008 e ad aprile lui era già qui. Per alcuni mesi io sono restata prudentemente in Italia, ci vedevamo nel weekend e cercavamo di trasformare una

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Il Fare Politica

“Ma la politica cos’è oltre a quei tipi che si insultano in tv che mi ammorbano?” Mi chiede un tipetto in una scuola. E aggiunge “Lei non mi pare il tipo adatto a fare politica. Lei si incazza vera”.

Ieri Milano deserta, quindi bellissima. Fa freddo, rispolvero fuori il giaccone piumino caldo, non mi trucco, capelli scomposti, scarpe da ginnastica. Mio figlio e mia figlia dalla nonna, io per un giorno a casa da sola, unica giornata ferma, in un tour sfiancante che mi vede sempre in giro. Guardo un cartellone della candidata Laura Comi grande come una casa, ci garantisce che loro di Forza Italia si prendono cura di noi. Penso a quanto costa quel manifesto e a come sarebbe meglio che usassero quei soldi per altro.

Pioviggina, ma non prendo volutamente l’ombrello. Strade vuote, quel grigio umido che piace solo a noi milanesi, cammino e sono io, mi ritrovo per qualche ora in mezzo ad una campagna politica dove sento il peso di “dovere piacere” che mi affatica. Vorrei dire “giudicatemi e sceglietemi per quel che faccio da 5 anni. Se non lo trovate sufficiente, fa niente”. Cammino e recupero lucidità, cerco di sentire dentro di me cosa conta, cosa conta veramente oltre gli orridi inviti tv, oltre ai kilometri in auto, oltre a dovere fare tutto da sole/i senza finanziamenti e tutti che ti tirano da tutte le parti. Cammino e sento il cuore. L’avevo perso anni fa. O meglio si era nascosto. Ci ho messo tempo

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