Gender Gap: Italia al 69esimo posto

Gender Gap: Italia al 69esimo posto

Questo articolo và letto con attenzione, è l’analisi del nuovo rapporto sul GENDER GAP, che significa disparità tra i generi. Ve ne ho parlato spesso, lo cito nelle mie presentazioni. Questa volta è GIULIA CAMIN a raccontarvi le parti più salienti del rapporto e a svelarci perchè la FRANCIA, dove Giulia risiede, ha guadagnato 40 posizioni in un anno. Si può imparare dalle esperienze altrui.

“Recentemente é stato pubblicato il rapporto annuale del World Economic Forum (WEF) sul Gender Gap 2014. Si tratta di un’analisi che valuta la disparità delle condizioni uomo-donna e che delinea una classifica di quali siano i paesi in cui nascere donna sia più o meno svantaggioso. Preciso che si parla di svantaggi, più o meno marcati, semplicemente perché non esiste ad oggi un luogo nel mondo in cui il nascere donna provochi vantaggi da un punto di vista sociale o economico. Qui http://www.weforum.org/issues/global-gender-gap trovate maggiori informazioni e il pdf scaricabile. La scheda riassuntiva che riguarda l’Italia si trova a pagina 217. Sono dati, cifre, tabelle molto significative e vale la pena di spendere qualche minuto per leggerle con attenzione. In questi indici cifrati troviamo la sintesi dei problemi che moltissime donne incontrano nella loro vita quotidiana.

L’Italia si trova al 69esimo posto (su 142 paesi). Significa che, rispetto allo scorso anno, il nostro paese ha guadagnato due posizioni. I primi dieci paesi della lista sono: Islanda, Finlandia, Norvegia, Svezia, Danimarca, Nicaragua, Ruanda, Irlanda, Filippine, Belgio. Non stupitevi se tra questi troviamo paesi come il Nicaragua …

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Libere di Uscire. Libere di Correre.

Uno dei capisaldo di un cammino vero reali pari opportunità è costruire un mondo dove bambini e bambine godano degli stessi diritti. Per un genitore, padre o madre che sia, è terribile dovere dare istruzioni diverse a seconda che si rivolga ad un figlio o ad una figlia.

Mi batto contro questa ingiustizia da quando sono piccola.

L’ingiustizia permane ancora oggi e chiunque abbia figli maschi e figlie femmine sa bene che quest’ultime sono più limitate nei loro spostamenti: la discoteca è lontana? Hai 16 anni? E allora troviamo qualcuno che ti accompagni, ti vengo a prendere non ci vai eccetera eccetera.

Giorni fa Irene correva lungo il Naviglio, frequentato canale milanese, durante un giorno festivo, mezzogiorno. Mentre era ferma ad una fontanella per bere, in quattro l’hanno circondata e seviziata tentando di stuprarla. Per torturarla hanno usato un pezzo di vetro ed un coltello. Irene è poi scappata, ha corso insanguinata fino al Centro Sportivo più vicino, dopodiché è svenuta. “Meno male che è viva” diceva ieri un’amica. “Meno male che la violenza non è riuscita” diceva un’altra.

Sì. Certo è che la vita di Irene non sarà mai più la stessa, di questo ne siamo tutte consapevoli.

E allora da quando Irene è stata aggredita, noi donne siamo ancora più spaventate: anch’io corro spesso sul Naviglio ed ho pensato che da sola forse non ci andrò più. Le madri impaurite hanno ridotto la libertà delle figlie, le ragazze sono corse a dotarsi di spray antiaggressione.…

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Germania-Italia: Università a Confronto

Germania-Italia: Università a Confronto

Ammetto di amare molto la Germania: da giovanissima studia a Monaco e imparai il tedesco, e fui una delle prime; Thomas Mann è nel mio cuore e quando RyanAir ha aperto il Milano- Amburgo, volai immmediatamente a Lubeck e poi in battello a Travemunde dove Thomas andava in vacanza Ciò detto amo ancora di più l’Italia, ed è questo amore viscerale che mi fa restare qui ora e lottare come sto facendo. Il motivo per cui raccontiamo di come si vive fuori non è dunque esterofilia banale, ma la possibilità di comprendere che il MEGLIO esiste e che possiamo lottare per averlo o quando siamo ragazze/i possiamo vivere in un Paese più evoluto sotto alcuni aspetti e tornare per fare qui ciò che altrove, per ora, fanno meglio. Ecco cosa ci racconta LIVIA ANITA FIORIO. Leggete fino in fondo, esperienza interessantissima, di grande ispirazione. “Buongiorno a tutt*! Qualche giorno fa “Il Corpo delle Donne” ha titolato su Face Book “Le università tedesche sono ora del tutto gratuite” e di nuovo si sono accese polemiche e discussioni tra le fazioni GERMANIA Sì / GERMANIA NO. Visto che questa settimana la rubrica “Lettere da” prevede una mia lettera da Berlino, mi permetto di condividere con voi la mia esperienza personale su questo tema, senza avere nessuna pretesa di esaustività.

Ho potuto portare a termine una parte dei miei in Germania grazie al programma Ersmus, un progetto fantastico che ha aperto ai giovani della mia generazione le porte dell´Europa a 180 gradi. Una …

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Corpi Perfetti

Corpi Perfetti

Care ragazze, bambine, amiche giovanissime, qual’è il CORPO PERFETTO? La pubblicità qui a destra, biancheria intima di VICTORIA’S SECRET pare non avere dubbi: ilcorpo perfetto è quello magrissimo, ossuto, dove le forme sono annullate, le ossa sporgono dalla pelle, il seno è una protesi ( non esistono quasi in natura corpi tg 34 con seni tg 5 ). Di persona queste ragazze non appaiono come nella foto: come sapete le luci, il photoshop eliminano ciò che dal vero risulterebbe inquietante. Durante le sfilate ad esempio si nota molto bene che chi ha il viso scarno anche se molte giovane  presenta occhiaie profonde e inquietanti . Di lato all’immagine di VICTORIA’S SECRET la copertina del mensile MENTE & Cervello in edicola oggi. Immagine inquietante vero? La bimba che guarda corrucciata la bilanca avrà sei anni ed è già insoddisfatta del suo, poco, peso: come darle torto? se L’IMMAGINE quasi univoca imposta dai media è quella alla sua sinistra, e sappiamo quanto potente possa essere l’imposizione mediatica, lei vorrà essere il più possibile simile al MODELLO UNICO ACCETTATO. Vale per tutte e ancor più per le bambine e le adolescenti: appartenere ad un modello riconosciuto come vincente, ti fa sentire voluta, di più, ti fa sentire amata. “Avevo 9 anni quando mi sono ammalata di anoressia. Ricordo sensazioni confuse di quel periodo ma una cosa la ricordo bene. L’obbiettivo scritto sulle pagine del mio diario con tutta l’ingenuità di uan bambina: diventare come le soubrette della tv, nella convinzione che così si …

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DALLA PARTE dei FIGLI/E

DALLA PARTE dei FIGLI/E

Tempo fa fui invitata al Convegno Nazionale Alcolisti Anonimi. Ciò che mi colpì profondamente fu la presenza dei figli e delle figlie di padri e madri alcolisti che cercavano aiuto da parte dell’associazione e intraprendevano un lungo cammino di formazione per potere convivere con un genitore alcolista. Come vivono i figli e le figlie di genitori violenti? Come stanno in equilibrio tra l’odio per quell’uomo  che massacra di botte la loro madre e l’amore immenso per quell’uomo che è il loro  padre? Grazie a Chiara Baldin ci racconta come il problema viene affrontato a LISBONA. “Tutti i bambini hanno il diritto di crescere nell’amore e nella protezione dei genitori. Tuttavia non sempre è così. In un’ elevata percentuale dei casi di aggressioni domestiche, vi sono i figli ad assistere in prima fila e a soffrire in silenzio.UMAR, União de Mulheres Alternativa e Resposta (Associazione di Donne Alternativa e Risposta), ha cominciato a compilare dati su* figli* delle vittime di violenza domestica e allerta che in Portogallo nessuno sa cosa ne sarà di loro dopo la tragedia vissuta.

Nello stesso giorno Joana ha visto suo padre accoltellare a morte la madre e la sorella, colpirla al petto con un coltello e mutilarsi poco prima che la polizia entrasse nell’appartamento della famiglia, a Soure.

L’adolescente di 13 anni è rimasta ferita a un polmone ma la sua situazione sta pian piano migliorando.

Come Joana, negli ultimi due anni la violenza domestica ha lasciato 107 bambin* orfan* di madre – rivelano i dati …

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La Dichiarazione dei Diritti in Internet: Ci Riguarda

Carissime e Carissimi, C’è una buona notizia. Guardando avanti e lontano, anche se la strada non è facile ed è ancora lunga, è stata da poco pubblicata la bozza dell’Internet Bill of Rights, la Carta che stabilisce diritti e regole per il Web. La potete consultare qui: http://bit.ly/1p5M1mu Ciò che incoraggia, e di questi tempi quasi sorprende, è che l’orientamento generale della Dichiarazione definisce chiaramente che prima vengono i diritti delle persone e poi il diritto al profitto.         Noi siamo molto soddisfatti, anche perché sono stata chiamata ad essere una dei membri della Commissione di esperti, che ha redatto la Dichiarazione, ed ho proposto presupposti e obiettivi alla base di Nuovi Occhi per i Media: l’educazione come diritto fondamentale per una piena cittadinanza democratica. Un approccio quindi innovativo che si contrappone alla propaganda ideologica di chi sostiene che la libertà e la democrazia possano, per qualcuno debbano, reggersi sull’assenza di regole e che i media debbano essere riserva  selvaggia di caccia invece che terreno comune di crescita.

Dal 27 ottobre sarà possibile a tutti/e i/le cittadini/e contribuire al miglioramento della Dichiarazione tramite una consultazione pubblica online.

http://camera.civi.ci/discussion/proposals/partecipa_alla_consultazione_pubblica_bill_of_rights

Vi invitiamo a leggere la Dichiarazione e a contribuire con le vostre idee, critiche, proposte, nell’ottica della cittadinanza attiva che da sempre sosteniamo.

N.B. Se siete insegnanti Vi invitiamo a diffondere la Carta nelle vostre classi e a raccogliere pareri, critiche, proposte degli e delle studentesse e a farmele avere. Mi impegno a portarle in Commissione per presentarle

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LETTERA dall'OLANDA

LETTERA dall’OLANDA

La nostra nuova amica GIULIA MONTANELLI ci scrive dall’Olanda, dove vive e da dove osserva l’Italia. Qui ci racconta del significato che si attribuisce alla parola FAMIGLIA in Olanda:vi chiedo di leggerlo e di riflettere insieme. Giulia vive in un Paese estremamente aperto rispettoso dei diritti.Ho osservato con stupore e indignazione le manifestazioni dello scorso fine settimana che hanno visto protagoniste le sentinelle in piedi, gruppi di persone che si riuniscono nelle piazze italiane e restano in piedi per ore, intente nella lettura di un libro, allo scopo di esprimere dissenso nei confronti della legge contro l’’omofobia: manifestazioni volte quindi non a chiedere un diritto, ma a chiedere che un diritto NON possa essere esteso ad altri. Ho provato invece un certo senso di conforto nel vedere le manifestazioni organizzate in risposta, immediatamente azzerato nell’ascoltare le direttive date ai Prefetti dal ministro Alfano, che dispongono di non registrare più unioni omosessuali avvenute all’estero e di cancellare d’ufficio quelle già registrate.

Sicché ho pensato all’assurdità della situazione paragonandola a quella olandese, che vorrei raccontare. In Olanda non esiste solo il matrimonio quale forma giuridica della famiglia e quando si dice “famiglia” si allarga la visuale.

La legge olandese prevede che le relazioni familiari e le unioni stabili possano essere regolate in più modi. Sono permessi e regolati il matrimonio, l’unione registrata, il contratto di coabitazione e l’unione di fatto.

Innanzi tutto matrimonio, unione registrata e contratto di coabitazione hanno in comune alcune caratteristiche: sono consentiti solo tra maggiorenni (18 anni), ad

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