Senza Chiedere il Permesso: da Oggi il Libro

E’ uscito il mio nuovo libro SENZA CHIEDERE IL PERMESSO. Dedicato alle ragazze e ai ragazzi. L’ho scritto mentre presentavo il nostro progetto di Media Education in giro per le scuole. Li ho ascoltati e ho creduto in loro. Inzia da ciò che mi hanno detto e scritto, tiene conto di quello che mi hanno domandato e propone un modo concreto per continuare. Ci ho messo, anzi ci abbiamo messo, tutta la passione possibile. Spero vi coinvolgerà.

“Ho iniziato a scrivere queste pagine nell’autunno del 2011 mentre gli indicatori della nostra economia e i dati di disoccupazione giovanile erano preoccupanti. Consegno le bozze all’editore mentre ha inizio l’estate del 2012, preludio di un futuro quanto mai incerto. La disoccupazione giovanile e il tasso di abbandono scolastico a livelli allarmanti raccontano di adulti che hanno fallito la promessa che regola il patto intergenerazionale: cercare di restituire alle generazioni che seguiranno un mondo migliore. Non aspettate, ragazzi. Non attendete istruzioni, ragazze, perché non arriveranno o forse arriveranno troppo tardi, e il tempo è prezioso. Alcuni tra noi adulti vi daranno una mano, il tempo necessario per costruire ponti sulle macerie prodotte dai crolli di questo mondo in disarmo. Voi percorreteli. Poi sarà ora. Non attendete oltre. Tocca a voi. Senza chiedere il permesso”

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Ho Conosciuto il Mare Quando è Morto il Bufalo

Ho Conosciuto il Mare Quando è Morto il Bufalo

Domani mercoledi’ 26 esce il mio nuovo libro SENZA CHIEDERE IL PERMESSO. Credo che il titolo racconti molto dello spirito con cui l’ho scritto. C’è un capitolo che racconta il mio amore per la RAI. La RAI fantastica fucina di creatività e talenti, la RAI degli Anni 60 in cui eravamo con la BBC i più bravi del mondo. LA RAI che, nonostante i soprusi, continua a produrre pochi ma ottimi documentari per innalzare la consapevolezza. Che vanno in onda a mezzanotte. Questo è un documentario terribile sulla vita delle bambine di Pattaya. Non è un documentario vietato ai minori ma vi chiedo, se avete meno di 18 anni, di non guardarlo. Fidatevi di me. Ve ne prego. Se non avessi mia figlia e mio figlio, io andrei lì. Credo che il mio posto sarebbe con le bambine di Pattaya. Comprendere è difficile. Ascoltare questi uomini adulti, anziani, dire ciò che dicono e rimanere civili e allontanare da sé l’odio più feroce verso questi orridi assassini, è un grande esercizio a cui veniamo chiamate/i.

Grazie a Silvestro Montanaro autore di questa inchiesta che, nella RAI lottizzata e ammorbata dai partiti, riesce comunque a fare bene il suo lavoro. www.terredeshommes.it porta avanti un lavoro importante per liberare le bambine dalla schiavitù. Su Elle di ottobre se ne parla.…

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Come Distruggere un Paese ed Essere Donne Felici ;-)

Come Distruggere un Paese ed Essere Donne Felici ;-)

Giorni fa leggevo in un blog un dibattito su di me. A parte sentirmi lusingata da tanta attenzione, mi stupivo di leggere dichiarazioni che mi riguardavano e di cui io non ero consapevole. “Zanardo è una neo fem” diceva uno e io intanto riflettevo sul fatto che non avrei nemmeno saputo ben spiegare cosa significhi essere neo-fem.”No guarda Zanardo è ossessionata col corpo delle donne” diceva un’altra e io intanto mi domandavo a quale ossessione si riferissero. Erotica? Certo pensavo meglio essere scambiata per una che ha un ossessione erotica che per la solita banale noiossisima storia del moralismo. Ma lo spiego bene e definitivamente nel libro che esce tra due giorni SENZA CHIEDERE IL PERMESSO. Come la penso, è ben riassunto in questo bell’articolo di Marina Freri dall’Australia: ecco, mi sento molto vicina al comportamento della Prima Ministra e delle donne australiane. Un’agire pragmatico e centrato sul raggiungimento di risultati.Oddio! Non sarò diventata australian-fem?! 🙂 Buona lettura.

Il movimento femminista australiano ha colto un’occasione servita su un piatto radiofonico d’argento per uscire da un lungo letargo.E dico letargo senza giudizio negativo. È motivo di orgoglio vivere in un paese in cui si può campare senza fare la guerra per sentirsi pari: ricordo che l’Australia è governata da una primo ministro, Julia Gillard, che la Governor General è Quentin Bryce e che la sindaco di Sydney è Clover Moore.

Sì poi abbiamo anche Gina Rinehart, la magnate delle miniere, donna più ricca del mondo, che vuole introdurre le paghe …

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Comunicazione e Democrazia: Nuovi Occhi per i Media

Comunicazione e Democrazia: Nuovi Occhi per i Media

L’educazione ai media è oggi uno degli strumenti più potenti per sviluppare nelle persone, in particolare quelle più giovani, spirito critico e consapevolezza verso i  messaggi che arrivano dai vari canali di comunicazione . Per questo all’impegno di sensibilizzazione che svolgiamo sul territorio uniamo il lavoro di formazione teorico e pratico attraverso i nostri corsi. Un ruolo attivo nell’uso dei media è ciò che offriamo come mezzo di cittadinanza democratica. Perché non è la grandezza del mercato o l’assenza di regole a rendere liberi, ma la conoscenza.

Uno dei grandi limiti nella crescita delle nuove generazioni in Italia è la profonda differenza nel livello di sviluppo tra comunicazione e formazione. Nel nostro paese è venuto meno quello che dovrebbe essere un proficuo legame tra questi due ambiti, entrambi decisivi nel progresso di una comunità complessa. Cause principali: lo sviluppo senza regole del sistema mediatico, in particolare televisivo, appiattito sul modello del puro sfruttamento commerciale; il sistematico impoverimento delle risorse destinate all’educazione pubblica, con la conseguenza che la Scuola non è in grado di indirizzare proficuamente il rapporto di ragazze e ragazzi con i mass media. L’effetto è che la maggioranza del pubblico italiano dei media a larga diffusione non può essere definita competente, nel senso che non si tratta di veri utenti ma di un semplici consumatori passivi. I corsi Nuovi Occhi per i Media sono progettati per ottenere un impatto sensibile nella realtà educativa. Il problema della poca consapevolezza nel rapporto con la televisione, Internet e la Stampa, è …

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Avanti con Coraggio

Avanti con Coraggio

Parto. Ricomincia il TOUR delle SCUOLE. Ogge e domani 4 città toscane per presentare NUOVI OCCHI per i MEDIA.

Settimana prossima esce SENZA CHIEDERE IL PERMESSO. POI MOLTE NOVITA’.

Partiamo. Nel cuore le parole di Nelson Mandela, nelle gambe NATI PER SUBIRE degli Zen Circus.

Andiamo.

 

La nostra paura più profonda

non è di essere inadeguati.

La nostra paura più profonda,

è di essere potenti oltre ogni limite.

E’ la nostra luce, non la nostra ombra,

a spaventarci di più.

Ci domandiamo: ” Chi sono io per essere brillante, pieno di talento, favoloso? “

In realtà chi sei tu per NON esserlo?

Siamo figli di Dio.

Il nostro giocare in piccolo,

non serve al mondo.

Non c’è nulla di illuminato

nello sminuire se stessi cosicchè gli altri

non si sentano insicuri intorno a noi.

Siamo tutti nati per risplendere,

come fanno i bambini.

Siamo nati per rendere manifesta

la gloria di Dio che è dentro di noi.

Non solo in alcuni di noi:

è in ognuno di noi.

E quando permettiamo alla nostra luce

di risplendere, inconsapevolmente diamo

agli altri la possibilità di fare lo stesso.

E quando ci liberiamo dalle nostre paure,

la nostra presenza

automaticamente libera gli altri.

Nelson Mandela

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Daniel On th Road (e Noi con  Lui)

Daniel On th Road (e Noi con Lui)

Daniel l’ho conosciuto all’inizio dell’avventura Il Corpo delle Donne. Era uno dei creatori della webzine TERRANAUTA. Mi scrisse, ci parlammo, disse il suo sostegno al progetto. Mi e ci piacque subito. Vedete, le persone a mio avviso si dividono in tre categorie, per lo più: quelle che smontano i progetti, la maggioranza purtroppo che vivono di negatività e che temono il cambiamento. Altre che si limitano a dire “bello” quando c’è un po’ di fermento e tira aria di novità: stanno a guardare, non si oppongono ma non agiscono: stanno chiuse nell ‘orribile silenzio delle persone “buone”.

Poi ci sono quelli come Daniel: che se c’è qualcosa di bello nel mondo, lo supportano. Ti chiamano  per dirti “Posso fare qualcosa? Mi è venuto in mente che potrei fare qs per voi”. Senza uomini e donne così, non ci sarebbe mutamento nel mondo. Eroi ed eroine dei nostri giorni, hanno la fatica come compagna giornaliera ché si sa che gli innovatori da noi hanno filo da torcere . Daniel Tarozzi dirige www.ilcambiamento.it che leggo quotidianamente, un giornale online che ha rinuciato a raccontare il colore delle mutande delle escort o le esternazioni dell’ultimo senatore lordo di colpe. Racconta ciò che serve sapere e che è importante realmente.

Daniel da una settimana è on the road 🙂 Un camper, la sua compagna e vanno  in giro per l’Italia, va  a trovare e poi raccconterà in un libro l’Italia che esiste e che resiste: www.italiachecambia.org.  Quella che C’E’ ma …

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Le Nuove Emigranti

Le Nuove Emigranti

“I Nuovi Emigranti” titolava la copertina dell’Espresso di venerdi scorso 14 settembre. Da qualche anno ragazzi e ragazze italiani emigrano per trovare un lavoro decente, visto che qui non ci sono opportunità. A differenza dei loro nonni, vanno all’estero da laureati, spesso con Master, e a giudizio delle organizzazioni  che poi li assumono, sono bravi e preparati.

Qui sul blog da tempo abbiamo avviato una proficua collaborazione con giovani donne italiane che si sono inserite, tra molte difficoltà, in un percorso lavorativo all’estero. Giulia da Parigi, Chiara B. da Lisbona, Marina da Sydney, Livia da Berlino, Chiara C. da Oxford, Giusi da Barcellona, ogni lunedi ci racconteranno come si vive lontano da qui, quali sono i problemi, quali i vantaggi. Un canale diretto a cui potete inviare domande. Un altro modo di uscire dalle gabbie. Non tutte/i devono andare all’estero. Chi può però, ci vada. Serve consocere l’inglese, non serve avere consocenze e molti soldi. Andate e, quando avete accumulato espereinza, se potete tornate. Sarete forti di un’esperienza formativa impagabile.

Oggi Giusi ci racconta di un 11 settmebre diverso in Cataluna. Questo appuntamento si ripeterà ongi lunedì. Buona settimana.

L’11 Settembre

Tutti voi saprete cosa accadde l’11 di settembre del 2001 con il terribile attentato alle Torri gemelle di New York. Sicuramente meno persone sanno, invece, cosa accadde l’11 di settembre di un altro anno, il lontanissimo 1714. Quel giorno le truppe borboniche di Filippo V di Spagna conquistarono Barcellona, mettendo fine all’assedio alla città che durava da oltre …

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