Alcuni fatti accaduti negli ultimi giorni mi hanno preoccupato parecchio, ve li propongo sperando di suscitare una discussione proficua.
-Recentemente il Manifesto ha dedicato una recensione al mio libro Senza Chiedere il Permesso . Scrive Francesca Rigotti autrice dell’articolo, che pur ritenendo il mio lavoro nelle scuole molto utile, non è d’accordo e si stupisce quando sostengo la “non responsabilità” delle giovanissime che scelgono di diventare letterine schedine veline amanti del Premier. Certo possiamo alleggerirle dal sentirsi in colpa, continua l’autrice, ma responsabili lo sono perché potrebbero autodeterminarsi a ben altro come tante altre ragazze, la maggioranza, che così fanno. Ci tengo a ribadire la responsabilità della mia generazione e in particolare di chi ha ricoperto incarichi politici, nel non avere utilizzato la televisione per proporre modelli positivi da seguire. Non lo riscrivo qui perché lo spiego benissimo nel libro: la tv è un potente messo di socializzazione e, pur sapendolo, abbiamo permesso che trasmettesse il peggio che si possa immaginare per 30 anni; contemporaneamente la scuola veniva fatta a pezzi. Ora io ritengo- e quelli di sinistra non lo ritengono più?- che la politica si debba occupare della educazione e formazione dei cittadini. La sinistra non ha fatto la legge sul conflitto di interessi. E ora, dopo avere permesso che i ragazzi/e crescessero guidati dai potenti modelli negativi proposti dalla televisione, come possiamo criticare il risultato del non essersi fatta carico? Lo dico e lo ripeto: chi si occupa dei più deboli? I figli dei radical chic, i …
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