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Roberta Gisotti per la trasparenza dell’Auditel

Pubblichiamo qui di seguito una lettera aperta per la riforma dell’Auditel che Roberta Gisotti ha inviato alla Commissione Parlamentare di Vigilanza per i Servizi Radiotelevisivi.

Gisotti, capo redattrice di Radio Vaticana, docente di Economia dei Media, fondatrice di Megachip – Democrazia nella Comunicazione, membro del Comitato per l’Applicazione del Codice di Autoregolamentazione sulla tutela dei Minori in TV, ha pubblicato due libri sull’Auditel e uno sulla Rai: da tempo si batte per la riforma dell’Auditel nella direzione di una maggiore trasparenza della rilevazione dei dati dell’ascolto televisivo.

Roberta Gisotti non è donna che si perde d’animo: combatte per una televisione che sia restituita ai cittadini e di maggior qualità. Vi invito a diffondere il suo appello: senza una riforma dell’ Auditel difficilmente avremo una televisione migliore.

Ai membri della Commissione parlamentare di vigilanza

sui Servizi radiotelevisivi

Gentili deputati e senatori,

buon anno a voi perché sia un anno migliore della nostra Tv, tanto spesso svenduta e umiliata sull’altare di interessi economici e politici estranei alla missione del servizio pubblico. Abbiate in questo 2010 il coraggio di onorare il ruolo assegnatovi dal Parlamento di vigilare sui servizi radiotelevisivi ponendovi dalla parte dei cittadini, uomini, donne, bambini, giovani, anziani sacrificati da una programmazione sottomessa – perfino nell’informazione giornalistica – alla dittatura dell’audience, regolata dall’Auditel, sistema di rilevamento quantitativo degli ascolti, del tutto convenzionale al fine spartire gli investimenti pubblicitari, inaffidabile sul piano scientifico, strumentale per l’uso che se ne fa fino a tributare

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Al Tg della BBC anche il Corpo delle Donne

Questo è un interessante servizio di Gavin Hewitt, giornalista corrispondente per il Tg di BBC1.

C’è anche un breve estratto del nostro intervento Nuovi Occhi per la TV.

L’intervista completa sarà sul blog a giorni.

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EFKARISTOS!

DA OGGI E’ ON LINE, LA TROVATE NELLA BARRA LATERALE A DESTRA, LA VERSIONE IN GRECO (MODERNO ) DE IL CORPO DELLE DONNE:

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RINGRAZIAMO DIMITRIS KATAIFTSIS CHE CON PAZIENZA HA TRADOTTO E SOTTTITOLATO E HA RESO POSSIBILE CHE DA OGGI IL DOCUMENTARIO CIRCOLI ANCHE IN GRECIA.

EFKARISTOS!…

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Nuovi Occhi per la TV il 13 gennaio a Roma

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BBC con Il Corpo delle Donne il 13 gennaio

Oggi c’è una buona notizia.

Da mesi lavoriamo senza sosta su NUOVI OCCHI PER LA TV. Chi ci segue conosce il progetto formativo che è partito dalla richiesta che molti insegnanti ci hanno inviato: fornire strumenti ai ragazzi per decodificare l’immagine tv, per diventare soggetti attivi capaci di interpretare le immagini.

Abbiamo cominciato e i test nelle scuole ci dicono che il progetto funziona. Ci impegnamo a formare gruppi di insegnati che a loro volta formano gli studenti.

Cerchiamo uno Sponsor pubblico. Idealmente il Ministero dell’Istruzione o delle Pari Opportunità. Anche  Regioni o Comuni.

E’ importante che un’Istituzione diventi partner del progetto e lo diffonda su tutto il territorio.

Noi come privati siamo partiti, saremo a Melegnano, Napoli e Pozzuoli a breve. Ma così il processo è lento e noi non possiamo seguirlo ovunque.

Il progetto ha interessato la BBC: il primo canale della tv inglese verrà oggi mercoledi 13 gennaio a riprenderci mentre siamo in una classe di Roma. La trasmissione verrà poi mandata in onda nel Tg con il maggior ascolto della tv inglese, cioè qualche milione di persone. A giorni pubblicheremo il link alla trasmissione.

Grazie della forza che ci inviate, la sentiamo!…

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La valle dei morti

Ehi, laggiu’ c’è qualcuno che ci sente? Nessuno? Non ci sente nessuno?

Mi aggiro da qualche tempo nella Valle dei Morti. Per i primi mesi ho utilizzato il coraggio ed ho affrontato lande deserte col batticuore ma certa che la’ in fondo ci fosse il Luogo che cercavo. Ero certa che la solitudine che mi circondava fosse un fatto temporaneo: infatti uomini e molte donne si sono messi in cammino con me.

La Valle dei Morti non è un bel posto. Catapecchie ovunque che tentiamo di recuperare o ricostruire ma da soli è difficile. Ogni tanto ci avvicinano strani esseri. All’inizio li confondevo, pensavo fossero umani come me e che volessero ricostruire le catapecchie con me. Apparentemente erano umani. Poi però, mi chinavo a prendere una tegola o un mattone per ricostruire la catapecchia, e quello che io credevo essere un umano mi chiedeva in cambio qualcosa. Cosa se ne farà se siamo nella Valle dei Morti, pensavo. Altre volte quello che io credevo un umano, invece di ricostruire, si sedeva e mi chiamava; iniziava allora lunghi discorsi. Mi spiegava con supponenza che era inutile ricostruire: ci fossimo riposati sarebbe giunto qualche viandante facoltoso a cui potevamo rivendere le catapecchie facendogli credere che fossero palazzi “funziona, funziona” mi diceva. Una volta il simil umano ha persino nascosto gli ultimi mattoni dietro una rupe, pensando noi dormissimo: voleva rivenderceli il giorno dopo. Cosa se ne farà del denaro mi chiedevo, visto che siamo nella Valle dei Morti. Mi parevano tipi originali …

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Metterci la faccia (4)

Ogni tanto questo blog è a disposizione di chi ci legge e che, nelle cose che fa, ci mette la faccia.

Oggi ospitiamo Maria Giovanna Stabile e il racconto di 35 anni della sua vita in 6000 battute.

Quella di Maria Giovanna è anche una bella storia di Femminismo, quello vero e accogliente, di cui è importante venire a sapere per comprendere.

C’è bisogno di facce, facce vere, facce che raccontano di una vita che non si ferma all’apparenza.

Volti alternativi ai “non volti” televisivi e pubblicitari.

Che raccontano di noi a chi ci incontra.

Mettiamoci la faccia.

Scarpe bianche e nere con tacco a spillo: immersa nei miei pensieri, seguo il passo ondeggiante di una ragazza che mi precede. Milano, via Brisa: è l’intervallo del pranzo, la strada è piena di giovani che cercano un posto dove mangiare. Io ho appuntamento con Anna, mia figlia, che da qualche tempo non abita più con me. La trattoria nella casa di via Morigi 8, la casa occupata dai giovani dei movimenti negli anni 70 che sta per essere ristrutturata da una banca: poco lontano, il portone chiuso del Cicipciciap, il locale storico delle femministe milanesi.

Non sono mai entrata al Cicipciciap. Ho conosciuto le femministe nel ’77: appena laureata in medicina tenevo con una collega corsi sulla salute della donna nei locali del Consultorio di Via Albenga, tra l’Ospedale San Carlo e lo stadio San Siro. E’ là che ho incontrato il Gruppo delle donne di via Albenga.

Arrivata a Milano …

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