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La Sarroch e i Bambini dal DNA alterato

I bambini/e sardi che risiedono vicino al pià grande impianto del mondo e che si trova in Sardenga vicino a Cagliari, presentano gravi alterazioni del DNA. Questi i risultati di una ricerca dell’Università di Oxford, il cui abstract leggete qui sotto. Ci riguarda tutti. Propongo però che  noi donne ci si possa sentire coinvolte testa e corpo in questo delitto: la tutela della vita di chi non può ancora difendersi la sento come una priorità. http://mutage.oxfordjournals.org/content/28/3/315.short

Air quality is a primary environmental concern in highly industrialised areas, with potential health effects in children residing nearby. The Sarroch industrial estate in Cagliari province, Sardinia Island, Italy, hosts the world’s largest power plant and the second largest European oil refinery and petrochemical park. This industrial estate produces a complex mixture of air pollutants, including benzene, heavy metals and polycyclic aromatic hydrocarbons. Thus, we conducted a cross-sectional study to evaluate the prevalence of malondialdehyde–deoxyguanosine adducts in the nasal epithelium of 75 representative children, aged 6–14 years, attending primary and secondary schools in Sarroch in comparison with 73 rural controls. Additionally, the levels of bulky DNA adducts were analysed in a subset of 62 study children. DNA damage was measured by32P-postlabelling methodologies. The air concentrations of benzene and ethyl benzene were measured in the school gardens of Sarroch and a rural village by diffusive samplers. Outdoor measurements were also performed in other Sarroch areas and in the proximity of the industrial estate. The outdoor levels of benzene and ethyl benzene were significantly... Continua a leggere...

Fermiamo la pubblicità sessista: firmato Art Directors Club Italiano

Fermiamo la pubblicità sessista: firmato Art Directors Club Italiano

Di seguito riportiamo il post pubblicato sul blog dell’ADCI per l’abolizione del sessismo in pubblicità. Condividiamo con Massimo Guastini che è tra i principali promotori, sottoscriviamo e diffondiamo:

Quest’anno, in occasione della manifestazione “Giovani leoni” organizzata da Sipra, il brief per la sezione stampa ha invitato i giovani concorrenti a immaginare una campagna a favore della petizione online contro la pubblicità sessista.

La petizione sarà online dal 13 maggio 2013. Oltre che firmarla vi invito a condividerla. La troverete QUI, in home page nel sito Adci e nella home page di changes.org

E questo è il lavoro che abbiamo scelto per sostenere la petizione. L’idea è di Lara Rodriguez e Giorgio Fresi (Tbwa).

campagna contro la pubblicità sessista in Italia, promossa dall’Art Directors Club Italiano

Per regolamento non è possibile iscrivere campagne multi soggetto ai Giovani Leoni, e l’unico soggetto iscritto al concorso da Lara e Giorgio non era nella forma attuale. Ma ha comunque colpito l’attenzione mia e della giuria presieduta da Annamaria Testa. Li abbiamo quindi contattati affinché tirassero fuori con più calma (rispetto alle sole 24 ore concesse dal concorso) tutto il potenziale della loro idea.

A quante figure carismatiche, possibili premier, premi nobel, imprenditrici, artisti, stiamo rinunciando, tarpando loro le ali, senza esserne consapevoli? Siamo certi che sia conveniente, per un paese a terra, accontentarsi di un solo motore quando per decollare ce ne servirebbero due?

Sono ormai vent’anni che le nostre università laureano più donne che uomini. E il 66% delle votazioni superiori a …

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Ricomincio da Me

Ricevo e pubblico. Di lettere così, di donne e uomini che leggono e stanno ricominciando da sé stessi, ne arrivano molte in questo periodo.

Questo è un Post semplice e chiaro.

– È un Post scritto tutto di un fiato, perché quello che ho da dire mi viene da dentro, non ci devo stare a girare troppo intorno.

– È un post determinato dalle mie ultime esperienze di vita.

– È un Post dedicato anche a Bacche Rosse, perché mi è spiaciuta la sua sfuriata, anche se ne capisco il senso. E spero davvero che mi legga.

– È un Post di incoraggiamento, di forza per tutt* voi che state in Italia.

– Ma, soprattutto, è un Post che richiede una premessa ed un ricordo, quello di mia zia Rosa, una figura che ho sempre amato e “compatito” (dal greco antico “soffrire insieme”), pur non avendola mai conosciuta.

Una figura, per me bambina, “mitica”. Una donna povera, che lascia la Sicilia negli anni ’20, senza un soldo in tasca. Appena sposata.

Costretta dall’indigenza ad abbandonare i genitori (che non rivedrà mai più in vita), i fratelli, il paesello: tutto, per andare incontro alla sorte e alla speranza di una vita migliore.

Si imbarca su un bastimento e arriva a New York. Senza sapere neanche l’italiano (figuriamoci l’inglese). Rimane per giorni ad Ellis Island (sapete, no, che i migranti venivano messi in quarantena), poi comincia la sua dura avventura americana.

Tornerà solo una volta in Italia, negli anni ’50 (dunque …

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9 maggio 1978 - 9 maggio 2013

9 maggio 1978 – 9 maggio 2013

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La Scuola e i Media per contrastare il Femminicidio

Gentile Presidente Boldrini, gentili ministre Carrozza e Idem, in questi giorni il Corpo di noi Donne, pare stia diventando popolare. Ci sono voluti più di 100 donne ammazzate l’anno passato e un trend in ascesa anche quest’anno per convincere i media a dare risalto al femminicidio, neologismo che sta a significare omicidio di una donna in quanto donna.

 

In molte stiamo lavorando su questo tema da anni, a partire dalle donne attive nei centri per le donne maltrattate alle migliaia di attiviste ignote che con pazienza svolgono un ruolo fondamentale in rete, luogo prezioso di innalzamento del livello di consapevolezza, frequentato dalle e dai giovani e quindi luogo di formazione ed educazione quando ben utilizzato. È forse ridondante ricordare qui quanto il nostro Paese sia arretrato su questo tema e su quello della valorizzazione di genere in generale, il nostro 80esimo posto nella classifica del Gender Gap stilato dal Wef, o le raccomandazioni inevase della rappresentante della Cedaw-Onu ne sono testimonianza. Questo è il punto di partenza ed è inutile guardare al passato. Possiamo decidere che oggi sia l’inizio di un nuovo percorso.

 

Mi permetto di consigliare alcune iniziative necessarie la cui richiesta arriva dalle migliaia di ragazze e di giovani uomini che incontriamo ogni anno nelle scuole. Il cambio che auspichiamo è culturale, vogliamo un Paese realmente paritario dove anche per le donne sia valido quella bellissima parte del terzo articolo della Costituzione che ci ricorda come ognuno – e immagino ognuna …

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Predicare bene e razzolare male

Predicare bene e razzolare male

Ecco qui un caso emblematico di cosa significhi oggi predicare bene, tanto non costa nulla, e contemporaneamente non mettere in pratica nulla di ciò che si afferma: agire coerentemente prevede impegno e fatica. In questi giorni è (ri)diventato di moda parlare di femminicidio. Questa volta speriamo sia la volta buona. Anche nel recente passato, ricordate la campagna Mai più Complici?, c’era stato molto rumore per nulla. Speriamo che questa sia la volta buona.

La Presidente della Camera Boldrini in una sua dichiarazione giustamente collega l’uso sfrenato del corpo, spoglIato passivo e umiliato in tv e nelle pubblicità, all’oggettivizzazione delle donne. Quotidiani e canali tv riprendono la notizia, la amplificano e aderiscono con entusiasmo, anche alla raccolta firme per fermare il femminicidio. Fin qui tutto bene. La dichiarazione di Laura Boldrini viene data in homepage su uno dei maggiori quotidiani, attribuendole dunque importanza. Ecco l’immagine che le viene affiancata, nella mefitica barra a destra. Per chi legge è irrilevante conoscere il codice implicito di lettura sotteso e che implica che nella parte centrale della homepage appaiano le notizie rilevanti , mentre nelle sidebar vengono proposte notizie di cronaca e costume. I due messaggi antitetici finiscono per divenire un ossimoro quasi che la dichiarazione di Boldrini, se affiancata all’immagine triviale del’ennesima parte di corpo femminile, stesse a ribadire che il solo corpo possibile è appunto quello spogliato. Non è questa la pratica di un solo quotidiano italiano, Corriere, Repubblica e La Stampa ne fanno grande uso. E se non fosse che …

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Il Nuovo Governo "Di Giovani" visto dall'Australia

Il Nuovo Governo “Di Giovani” visto dall’Australia

di Marina Freri

L’altra mattina ho aperto i giornali italiani, per vedere che ne era stato di quer pasticciaccio brutto de piazza Montecitorio. Subito, leggo di Letta, 46 anni, che il Corriere apostrofa “enfant prodige.” Certo la visione del Corriere potrebbe essere opinabile, se non fossimo in un paese che non lascia andare in pensione i presidenti, neppure quando lo vogliono, a 87 anni.

E così diventiamo tutti sempre più giovani, spinti indietro, tenuti alla base del cursus honorum. Personalmente, non vedo l’ora che ci concedano il diritto di invecchiare.

Dando importanza a dati anagrafici, che dovrebbero essere irrilevanti, rischiamo di svegliarci un giorno, tra vent’anni, stanchi delle opportunità che non ci hanno concesso o che non ci siamo presi, proprio perché, a detta di molti, eravamo giovani e “con tutta la vita davanti.” Ve lo vedete il New York Times, che al primo mandato Obama, titola “Uomo sopra i quaranta ma sotto i cinquanta diventa presidente”? O, ancora, pubblicare articoli che recitino: “Ecco tutti gli uomini di Letta,” prima di rendersi conto che di questi tempi – rotto il triumvirato, caduto l’impero romano, esiliato Napoleone, finito il Risorgimento e la Resistenza – ci sono anche “Sette donne su 21” ministri – un terzo esatto, per matematica coincidenza o per idea tornacontista, chissà.

Fortuna, però, che tra vent’anni ne avrò 46 e se mi va bene farò l’enfant prodige.

Leggo poi che i dicasteri di pari opportunità, giovani e sport sono amministrati da una ministra sola, Josefa …

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