Cambiare il mondo
Siamo persone, non beni di proprietà

Siamo persone, non beni di proprietà

martedi h 11 avranno luogo i funerali di Carmela. Nè noi adulte/i, né la polizia, abbiamo saputo proteggerla. Non stiamo più onorando il patto intergenerazionale. Non mi viene in mente niente di più mostruoso di  una ragazzina che debba proteggere la sorella perchè gli adulti latitano. Mamma mia.

In una società ormai incapace di tutelare le fasce più deboli della popolazione, avviene che una ragazzina di 17 anni si assuma la responsabilità enorme di salvare la sorella diciottenne, che gli adulti non hanno voluto proteggere. Con l’ultimo femminicidio commesso venerdì scorso a Palermo in cui Carmela Petrucci è stata uccisa mentre tentava di difendere la sorella Lucia dalle coltellate dell’ex fidanzato ventitreenne di quest’ultima, emerge l’urgenza non più procrastinabile di mettere a punto un piano nazionale che miri ad arginare la violenza verso le donne. Più di 100 sono state uccise da inizio anno. C’è una motivazione comune che lega questi delitti ed è l’incapacità da parte degli assassini di accettare che la compagna, di un’estate o di una vita, determini la fine del rapporto, prenda cioè in modo autonomo una decisione che avrà ripercussioni sulla loro vita. Ricordo che ero ragazza quando mia madre mi spiegò che quel giorno veniva abolito il delitto d’onore, ed era solo il 1981. Ed era ancora come fosse ieri, che mia nonna materna si infilò guanti e cappello, guardò il marito in poltrona e gli comunicò: “Io vado a votare”.

Era il 1946 ed era la prima volta che era …

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"La Televisione sia Libera! Tanto Noi non la Guardiamo"

“La Televisione sia Libera! Tanto Noi non la Guardiamo”

La mobilità verso l’alto oggi, non essendo  più trainata dalla cultura se non per uno sparuto gruppo di privilegiati, è tornata a essere sostituita dal sistema di selezione per nascita e per censo. Come continuare a fingere di non vedere quanto sia insopportabile che chi si ostina a volere una televisione “libera”, esattamente come “libera” chiedeva che fosse la tv il premier Berlusconi – e sarebbe ora che ci si accorgesse di questo cortocircuito impressionante – possiede poi tutta una serie di privilegi di casta per cui difficilmente subirà gli effetti dello schermo? I figli di alcuni intellettuali “radical chic” guardano un po’ di tv, ma fanno sport, viaggiano, all’occorrenza prendono ripetizioni, leggono i giornali che girano per casa, passano le vacanze all’estero. Ci siamo arrivati, dunque: in Italia si è tornati ad avere un forte sistema di selezione per censo e l’unica variante rispetto a qualche decennio fa è che ora chi beneficia di questi privilegi spesso ama definirsi “di sinistra”. Non è questa la sede più idonea per capire come siamo arrivati a questa situazione, da più studiosi analizzata ma da pochissimi altri presa in considerazione. La tesi più probabile è quella che ci porta a ricordare come la stragrande maggioranza di chi compone oggi l’intellighenzia italiana di sinistra sia formata da ex sessantottini o dai loro discepoli. Uomini e qualche donna per i quali l’elemento unificante in quegli anni erano stati i bisogni e i diritti di ciascuno, a differenza della generazione precedente che si

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Senza Chiedere il Permesso

Senza Chiedere il Permesso

Nessuno si interroga più sull’origine dei problemi: dove sono i padri e le madri in questa società così poco generosa verso le nuove generazioni? “Mammoni, incapaci di togliersi dalla casa dei genitori!” tuonano i ministri al governo nel 2012. Ed è vero, i giovani italiani sono spesso pigramente incollati a mamma e papà, sarebbe interessante cercarne le concause. Le madri italiane sono meno protettive verso i figli maschi di quanto fossero anni fa: lavorano in casa e fuori casa, badano sì alla prole e spesso anche ai nonni, però hanno imparato a lasciare che i figli si arrangino, non tutte ma almeno una parte di loro. Chiediamoci allora se la scuola così come è strutturata oggi può incentivare l’indipendenza e se i programmi sono adeguati. Gli insegnanti, ai quali da tempo non vengono offerti percorsi di aggiornamento, talvolta faticano a comprendere la psicologia delle nuove generazioni, e quelli che si informano e studiano lo fanno a spese loro; una stragrande maggioranza di maestre e professoresse che devono arrangiarsi con i pochi mezzi a disposizione. I ragazzi e le ragazze crescono circondati da donne e questa assenza del maschile, in famiglia e nella scuola, esercita un’importante influenza sulla loro capacità di abbandonare il luogo dell’infanzia e dell’adolescenza, perché è la figura paterna che incentiva da sempre l’abbandono della casa d’origine per alimentare il desiderio di una vita altrove.

Senza Chiedere il Permesso, Feltrinelli

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Senza Chiedere il Permesso: da Oggi il Libro

E’ uscito il mio nuovo libro SENZA CHIEDERE IL PERMESSO. Dedicato alle ragazze e ai ragazzi. L’ho scritto mentre presentavo il nostro progetto di Media Education in giro per le scuole. Li ho ascoltati e ho creduto in loro. Inzia da ciò che mi hanno detto e scritto, tiene conto di quello che mi hanno domandato e propone un modo concreto per continuare. Ci ho messo, anzi ci abbiamo messo, tutta la passione possibile. Spero vi coinvolgerà.

“Ho iniziato a scrivere queste pagine nell’autunno del 2011 mentre gli indicatori della nostra economia e i dati di disoccupazione giovanile erano preoccupanti. Consegno le bozze all’editore mentre ha inizio l’estate del 2012, preludio di un futuro quanto mai incerto. La disoccupazione giovanile e il tasso di abbandono scolastico a livelli allarmanti raccontano di adulti che hanno fallito la promessa che regola il patto intergenerazionale: cercare di restituire alle generazioni che seguiranno un mondo migliore. Non aspettate, ragazzi. Non attendete istruzioni, ragazze, perché non arriveranno o forse arriveranno troppo tardi, e il tempo è prezioso. Alcuni tra noi adulti vi daranno una mano, il tempo necessario per costruire ponti sulle macerie prodotte dai crolli di questo mondo in disarmo. Voi percorreteli. Poi sarà ora. Non attendete oltre. Tocca a voi. Senza chiedere il permesso”

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Avanti con Coraggio

Avanti con Coraggio

Parto. Ricomincia il TOUR delle SCUOLE. Ogge e domani 4 città toscane per presentare NUOVI OCCHI per i MEDIA.

Settimana prossima esce SENZA CHIEDERE IL PERMESSO. POI MOLTE NOVITA’.

Partiamo. Nel cuore le parole di Nelson Mandela, nelle gambe NATI PER SUBIRE degli Zen Circus.

Andiamo.

 

La nostra paura più profonda

non è di essere inadeguati.

La nostra paura più profonda,

è di essere potenti oltre ogni limite.

E’ la nostra luce, non la nostra ombra,

a spaventarci di più.

Ci domandiamo: ” Chi sono io per essere brillante, pieno di talento, favoloso? “

In realtà chi sei tu per NON esserlo?

Siamo figli di Dio.

Il nostro giocare in piccolo,

non serve al mondo.

Non c’è nulla di illuminato

nello sminuire se stessi cosicchè gli altri

non si sentano insicuri intorno a noi.

Siamo tutti nati per risplendere,

come fanno i bambini.

Siamo nati per rendere manifesta

la gloria di Dio che è dentro di noi.

Non solo in alcuni di noi:

è in ognuno di noi.

E quando permettiamo alla nostra luce

di risplendere, inconsapevolmente diamo

agli altri la possibilità di fare lo stesso.

E quando ci liberiamo dalle nostre paure,

la nostra presenza

automaticamente libera gli altri.

Nelson Mandela

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Daniel On th Road (e Noi con  Lui)

Daniel On th Road (e Noi con Lui)

Daniel l’ho conosciuto all’inizio dell’avventura Il Corpo delle Donne. Era uno dei creatori della webzine TERRANAUTA. Mi scrisse, ci parlammo, disse il suo sostegno al progetto. Mi e ci piacque subito. Vedete, le persone a mio avviso si dividono in tre categorie, per lo più: quelle che smontano i progetti, la maggioranza purtroppo che vivono di negatività e che temono il cambiamento. Altre che si limitano a dire “bello” quando c’è un po’ di fermento e tira aria di novità: stanno a guardare, non si oppongono ma non agiscono: stanno chiuse nell ‘orribile silenzio delle persone “buone”.

Poi ci sono quelli come Daniel: che se c’è qualcosa di bello nel mondo, lo supportano. Ti chiamano  per dirti “Posso fare qualcosa? Mi è venuto in mente che potrei fare qs per voi”. Senza uomini e donne così, non ci sarebbe mutamento nel mondo. Eroi ed eroine dei nostri giorni, hanno la fatica come compagna giornaliera ché si sa che gli innovatori da noi hanno filo da torcere . Daniel Tarozzi dirige www.ilcambiamento.it che leggo quotidianamente, un giornale online che ha rinuciato a raccontare il colore delle mutande delle escort o le esternazioni dell’ultimo senatore lordo di colpe. Racconta ciò che serve sapere e che è importante realmente.

Daniel da una settimana è on the road 🙂 Un camper, la sua compagna e vanno  in giro per l’Italia, va  a trovare e poi raccconterà in un libro l’Italia che esiste e che resiste: www.italiachecambia.org.  Quella che C’E’ ma …

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Senza Chiedere il Permesso

Senza Chiedere il Permesso

“Non aspettate, ragazzi. Non attendete istruzioni, ra­gazze, perché non arriveranno o forse arriveranno troppo tardi, e il tempo è prezioso. Alcuni tra noi adulti vi da­ranno una mano, il tempo necessario per costruire ponti sulle macerie prodotte dai crolli di questo mondo in di­sarmo. Voi percorreteli. Poi sarà ora. Non attendete oltre. Tocca a voi. Senza chiedere il permesso.”

Inizia così SENZA CHIEDERE IL PERMESSO, il libro che ho scritto e che esce il 26 settembre. E’ dedicato ai ragazzi e alle ragazze, certa come sono, che saranno loro a costruire un mondo diverso. Noi, gli adulti, saremo PONTE sulle macerie che abbiamo prodotto. E’ un futuro motivante, siete d’accordo? Si tratta di mettersi al lavoro, di progettare, creare, senza più concentrarsi su ciò che non funziona. Meno blog e più incontri concreti, abbiamo scritto. Mi avete risposto che il blog svolge una funzione importante : è vero. Ma non c’è cambiamento se si resta solo davanti al PC. Allora, SI PARTE:

Incontri SENZACHIEDEREILPERMESSO: scrivete qui senzachiedereilpmermesso@gmail.com

Se volete organizzare un incontro. Daremo precedenza alle scuole università associazioni di studenti/esse. Ogni incontro prevederà una prima parte con l’introduzione di un breve video e la presentazione del libro. Una seconda parte in cui chiederemo a voi che ci invitate di presentare uno o più idee o progetti, piccoli e grandi, su cui state lavorando. Questa seconda parte è fondamentale per attivare cambiamenti reali. Dal momento in cui ci invitate al momento in cui ci incontreremo, c’è tutto il tempo …

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