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La dittatura della bellezza: Lettera da Barcellona (6)

La dittatura della bellezza: Lettera da Barcellona (6)

Pillole dalla Catalogna

Oggi, mercoledì 28 marzo, leggo su La Vanguardia – il quotidiano più diffuso in Catalogna – l’intervista ad Augusto Cury, psichiatra brasiliano e scrittore/divulgatore popolarissimo nel suo Paese. La posizione in cui appare l’intervista è privilegiata: in IV di copertina, nella rubrica più seguita dell’intero giornale, “La contra”. Tutti i lettori de La Vanguardia gli avranno dedicato almeno un sguardo… E la considero una buona cosa.

E che racconta, dunque, Cury (che peraltro è uomo) alla Contra? Parla del suo ultimo libro: La dictadura de la belleza y la revolución de las mujeres (Zenith), in cui ritroviamo svariati concetti molto noti alle lettrici e ai lettori di questo Blog. In questo saggio Cury denuncia, infatti, l’esistenza di una “dittatura” a livello mondiale: la dittatura del canone di bellezza UNICO, del canone di bellezza “Barbie”, che corrisponde ad una donna con le misure e le fattezze di una bambola – una donna, pertanto, irreale – con cui, però, le donne in carne ed ossa si misurano… E cosa propone come antidoto a questa tirannide? Guarda caso proprio un’educazione alla libertà dell’individuo, all’affermazione di un proprio criterio personale, alla consolidazione di un amore e rispetto di sé fuori dagli stereotipi più cristallizzati. E se ci si ferma a riflettere, non si può che essere d’accordo: solo la libertà di ogni individuo, sommata a quella di altri, può sconfiggere l’autocrazia, il pensiero unico. Non esistono scorciatoie. È un cammino lungo ma inevitabile.

Secondo Cury, al giorno d’oggi, le donne di …

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Femminicidio, una questione di parole: Lettera da.. Sydney (6)

Femminicidio, una questione di parole: Lettera da.. Sydney (6)

“Are you joking? Oh my god babe, that’s horrible” Stai scherzando? Dio mio, cara, è terribile. Mi risponde una mia amica australiana mentre le spiego che cosa sia il femminicidio e perchè le Nazioni Unite abbiano creato un neologismo per descrivere la situazione italiana e quella messicana. Poi, subito dopo, beve un altro sorso di caffè o “latte”, come qui chiamano il caffelatte, e cambia argomento con facilità usando lo stesso tono per descrivermi chissà quale piatto avesse ordinato la sera prima “really reach flavour, an amazing texture”. E mentre mastica aggettivi come fossero patatine, mi convince sempre di più che l’inglese è una lingua che non ha timore ad esprimere meraviglia, sia in circostanze positive sia negative. Immagino se davanti a cappuccino e cornetto una mia amica mi dicesse di aver mangiato un “meraviglioso piatto di peperonata, accompagnato da un vino corposo, dotato di una consistenza magnifica al palato.” Le chiederei quanto meno se stia uscendo con uno degli autori della guida Michelin.

Dunque mi fermo, mentre faccio colazione al bar di “Andrea il sardo” (dove andiamo a curarci la nostalgia) e penso alle parole. Penso alla nostra lingua e alla parsimonia con cui siamo abituati a dosare la meraviglia nelle nostre conversazioni. Con una sorta di scetticismo linguistico, in contesti informali tendiamo a preferire quelle parole di cui abbiamo maggiore dimestichezza – da cui il famoso parla come mangi. E credo, per un attimo, di capire perchè la parola “femminicidio” ci resti indigesta. Perchè, come spiegava bene Lorella, …

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Free Pussy Riot e altre azioni: Lettera da.. Berlino (4)

Free Pussy Riot e altre azioni: Lettera da.. Berlino (4)

Pillole da Berlino e pensieri sparsi annessi.

– Dopo il comunicato stampa che trovate qui e una serie di email scambiate nella mailinglist dei bolg femministi è stato fondato un gruppo facebook che trovate qui. Il gruppo è aperto a tutt*. L’idea iniziale era quella di tradurre in più lingue uno o più comunicati stampa o post di diversi blog per divulgarli a livello europeo (autorità, media, enti, associazioni, gruppi, centri). Ci piacerebbe creare una rete in diversi Paesi europei con coloro che si occupano, vorrebbero occuparsi di o informarsi sulla violenza perpetrata a donne. All´attivo siamo- a Berlino- circa sette persone, per ora tutte italiane. Dopo un primo incontro svoltosi martedì , procederemo con l´organizzazione di azioni di diverso genere (informative o meno) in cui coinvolgere giuristi e giuriste tedesche-i e italiani-e per parlare dell´attuale situazione europea. Il nostro primo intento è quello di capire. Il secondo è di coordinarci con chi, nel Paese che ci accoglie, si occupa di questi temi e cercare una via interculturale per poter alzare il grado di consapevolezza, creare delle cooperazioni e avviare dei progetti comuni volti a sensibilizzare soprattutto i più giovani e le più giovani. Gli italiani e le italiane a Berlino sono tantissim*.

-L´11 maggio del 2012 alle ore 16, mentre io mi facevo trapanare per la seconda volta il settimo superiore di sinistra da un simpatico dentista d’origine polacca e dalla sua assistente tedesca fan del Lago di Garda e del tipico “maschio” italiano, tutto pelo, gel e …

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Corpi, politica, diritti: lettera da.. Parigi (5)

Corpi, politica, diritti: lettera da.. Parigi (5)

PARIGI IN PILLOLE

Circa un mese fa sono andata a visitare la mostra Le courp découvert all’IMA, L’Istituto del Mondo Arabo di Parigi (centro culturale molto attivo e impegnato, diretto da Mona Khazindar). Tra le opere esposte opera mi ha colpita particolarmente, un video dell’artista iracheno Abel Abidin. Nelle immagini si vedono due uomini che giocano a “ping pong”, titolo dell’opera. Ma una presenza inerme giace sul tavolo e stravolge il contesto esigendo la ricerca di un ulteriore significato simbolico, aldilà dell’eloquenza delle immagini. Sul tavolo infatti vediamo sdraiata  una donna nuda. Lei è lì, a fare da rete. Il match prosegue fra i due, come se nulla fosse. La pallina rimbalza da una parte all’altra, colpisce il corpo della giovane. Accompagnato da qualche timido gemito, sulla sua pelle bianchissima inizia a comparire il segno delle percosse, una costellazione di contusioni. Potete vedere un estratto di queste immagini, pubblicato qui su Vimeo.

Chi sono quegli uomini che continuano a giocare ? I carnefici, o più semplicemente gli indifferenti?

Settimana scorsa a Seine Saint Denis c’è stata una marcia silenziosa per Sofia. Sofia aveva 17 anni, è stata trovata morta carbonizzata a Villemomble, cittadina della banlieue parigina. Il suo ex ragazzo, un giovane di 22 anni, per assassinarla le ha bruciato volto, busto e mani. Orrore, Sofia non è che una delle tante, anche in Francia, vittime di un atroce femminicidio. I giornali qui mi sembrano più seri, nessuna spettacolarizzazione all’italiana. I quotidiani italiani che leggo online spesso …

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Kiave: rap con le donne e contro la violenza

Kiave: rap con le donne e contro la violenza

GRAZIE a Kiave per lavorare con noi donne contro la violenza. Ecco cosa ha composto su questo tema. …

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Italy? Love it or leave it.

Italy? Love it or leave it.

Da oggi per un mese il bellissimo e utile docuemntario di Gustav Hofer e Luca Ragazzi Italy, love it or leave it è visibile in streaming gratuito su wired.com.…

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Le donne in testa per una nuova rai: continuate a votare!

Le donne in testa per una nuova rai: continuate a votare!

Cinquemila mail al sito di Articolo 21.

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