We can allow patriarchy to invade our minds and in the process cloak our thinking power. Or we can be smart and courageous, and understand the insecurity, inferiority and limited faculties that drive patriarchy to humiliate women. What happens when this patriarchal culture spills from murky little ponds to vast large oceans, where the conductors are not tadpoles but sharks? [continua su www.heerarajagopal.com]…
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14 settembre, Pisa: presentazione alle scuole di Nuovi Occhi
Presentazione alle scuole del progetto Nuovi Occhi per la TV.
Mercoledì 14 settembre ore 15.30 Pisa Piazza Santa Croce in Fossabanda
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Continua a leggere...Uomini sul Crinale
Riporto qui di seguito un interessante commento di Paolo, nostro lettore, al post di ieri sul tema Sacconi e la barzelletta sullo stupro.
“Comprendo l’irritazione di Eleonora per certi, si fa per dire, “comportamenti”, ma non ne condivido alcune sue sue affermazioni. Non le condivido perché non posso credere che tutti gli uomini, o maschi che dir si voglia, si sentano autorizzati e si comportino in questo modo nonostante il rimbecillimento costante e scientifico di certi programmi televisivi e di certo cinema di infima categoria che propone modelli maschili e del rapporto uomo-donna all’insegna dello squallore come prodotto di una sottocultura oggi largamente dominante. Ma non condivido le sue conclusioni anche perché rischiano, sia pure involontariamente, di essere fuorvianti proponendo il vecchio schema di collocare in modo oppositivo il rapporto uomo-donna. Io invece credo che l’unica “competizione” vincente sia quella di rifiutare la contrapposizione distruttiva e irrazionale tra i due sessi. Del resto, se è umiliante per una donna essere considerata come mercanzia sessuale o come un passatempo anche per l’uomo, un uomo cosciente intendo, dovrebbe essere parimenti umiliante avere rapporti con l’altro sesso soltanto in tali termini il che, in ultima analisi, è l’equivalente di essere sopportato.”
E qui riporto stralci del rapporto Eurispes sugli assassini domestici: Odi et amo: il tormento degli “assassini domestici” «Odio e amo. Forse chiederai come sia possibile; non so, ma è proprio così e mi tormento» (Catullo, carme 85). In tre parole, le prime, si racchiude il paradosso. Due sentimenti, contrapposti ma …
Continua a leggere...Sacconi, Noi Donne, Lo Stupro
Maurizio Sacconi racconta una storiella in cui una suora, nel Seicento, venne interrogata dall’Inquisizione sul perchè solo lei si salvò durante uno stupro collettivo. “Io mi rifiutai”, rispose la monaca. Leggo ovunque articoli di indignazione, ricevo appelli per CHIEDERE le dimissioni del ministro.
Oggi mi riguarderò Processo per Stupro, voi ragazze e voi ragazzi l’avete visto? E’ del 1979, venne trasmesso in tv e sbattè sulla faccia dell’Italia bigotta e perbenista cosa accadeva nelle aule quando si dibatteva di violenza alle donne, come denunciò l’avvocata Tina Lagostena Bassi. E’ una visione forte e istruttiva: madri, le madri italiane di 30anni fa – e oggi?- che difendono i figli violentatori gridando che è lei la puttana perchè “ci sta”. Giudici che ridacchiano, come si ridacchia oggi nei salotti tv quando si discute di parità, e affermano che una fellatio, un rapporto orale, si può interrompere “con un morsetto”, e che quindi se non da il morsetto, signifca che le piace farlo. Guardatelo nel week end così sarà più facile capire il Paese. Direi che è inutile citare i libri, i film, i documentari di testimonianza sulle violenze sessuali: l’orrore, la disperazione, l’impotenza che porta spesso le donne che l’hanno subita a non rifarsi mai più una vita normale. Questa è l’Italia e mi dissocio dall’ennesimo flebile fremito di fastidio che manifestiamo in questi momenti: quattro articoli, 2 commenti a FB, un commento di Emilio Fede: tempo 3 giorni e non se ne parla più, come è stato mille altre volte …
Continua a leggere...Donne con il Pene
“E adesso vi presento la dottoressa Zanardo, che è una donna con le palle!” così ebbe inizio la mia carriera di manager, anni fa. Unica donna della grande multinazionale, ero stata selezionata perché con un bagaglio formativo molto più ricco rispetto ai miei colleghi maschi e in più di bell’aspetto. In queste due righe sono sintetizzati tutti gli stereotipi su cui le donne serie stanno lavorando da anni: se donna che sia almeno belloccia e che abbia almeno un carattere di maschio. E’ così, mi dicono le donne che incontro, è ancora spesso così in Italia, ed è ancora talvolta così nel resto del mondo. Di questo si parlerà al convegno www.winconference.net che riunirà 1000 donne professioniste da tutto il mondo il prossimo ottobre.
Ad essere considerati maschi, specialmente anni fa ma constato anche ora, si comincia a sentirsi tali: non facciamoci ingannare dall’apparenza esteriore: tacchi stiletto, bocca carnosa e chioma fluente sono significativi di femminile profondo solo a chi osserva in modo superficiale. La verità è ed è stata dolorosa e tenuta nascosta per anni: ne ho parlato brevemente anche nel mio libro Il Corpo delle Donne, in futuro meriterà un ‘analisi approfondita. “Avere le palle” ha spesso significato per molte donne capaci la nascita di un sentimento di orgoglio che ha poi condotto a dare sempre più spazio ad attitudini maschili, rintuzzando in un angolo quel femminile vissuto come inferiore. E’ notevole il numero di donne manager entrate in menopausa prima dei quarant’anni, è importante il numero …
Continua a leggere...6 settembre, Arezzo: Nuovi Occhi per la TV
Presentazione alle scuole del progetto Nuovi Occhi per la TV. …
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L’estate fragile
I vecchi di tutto il mondo si assomigliano, per nostra grande fortuna. Seduta nel piccolo caffe di questo sperdutissimo villaggio del nostro mediterraneo, osservo, non vista, un uomo anziano sotto un pergolato d’uva. Da più di mezz’ora sta immobile, un bastone semplice tra le mani, vestito così come hanno vestito per secoli i nostri vecchi dalla Sicilia alla Grecia. Tutt’intorno è un brulichio di persone che vanno e vengono dal locale, che parlano, si salutano, scherzano. Lui sta. Guarda, non noi, direi, guarda un punto che parrebbe lontano, ma più probabilmente è il filo di un ricordo che sta seguendo. Sta e guarda come ha visto fare a suo padre probabilmente, a suo nonno e ai molti altri che lo hanno preceduto. Qui non arrivano i giornali ma internet sì, e non ho ancora capito se è una forma di evoluzione o no. La borse europee crollano, ho così la possibilità di leggere, i Governi, e non solo il nostro Governo, non sanno cosa fare: qualcuno azzarda licenziamenti, tagli, idioti accorpamenti di giorni festivi: come se bastasse, come se qualcuno ci credesse che basterà mettere insieme il 2 giugno e l’immacolata per salvarci da un crollo che è di un sistema, e che noi siamo impreparati ad affrontare. Basterebbe dire:” Non sappiamo cosa fare, dobbiamo prendere tempo, siamo ad un punto di svolta epocale e non abbiamo gli strumenti. O forse li potremmo avere, ma sarebbero impopolari e forse perderemmo il vostro consenso e dunque i vostri voti, e dunque …
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