Incontro all’Università con lorella Zanardo. Ore 18:00 in the main auditorium, Kunstuniversität Hauptplatz 8. LINZ OSTERREICH
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Incontro all’Università con lorella Zanardo. Ore 18:00 in the main auditorium, Kunstuniversität Hauptplatz 8. LINZ OSTERREICH
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Grazie Oscar da parte di tutte noi.
Sono uno studente del Marzotto di Valdagno a cui ha fatto visita martedì, volevo solo farle conoscere una canzone, della mia cantante preferita Angela Aki (è giapponese e per questo poco conosciuta qui da noi) scritta in collaborazione con la cantante francese Janis Ian, è una canzone interamente dedicata alle donne, una canzone stupenda a parer mio (soprattutto il pezzo finale in cui ci sono molte donne che cantano con Angela) e credo che magari possa tornarle utile http://www.youtube.com/watch?v=BtZotUnQpz0
Oscar
Angela Aki – Every Woman’s Song
“Every woman is a story Might not always have a happy ending Every story has a history And the past in always worth remembering
To all the women who have gone before me To all the women who are yet to come We all weave our separate stories But from a distance they are one
We are a rainbow of faces And a tapestry of songs We all come from different places in this world Though we are strangers when we meet We are sisters when we’re done We are beauty, we are mystery, we are one We are every woman’s song
Every woman is a journey We are always right where we belong Hearts can guide us, hearts can blind us Still we carry on
Thank you to the mothers and the daughters of my soul To all the women I will never know You have giving me a voice that I can call my own …
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Italianissima, sito in inglese perchè è a Londra che vive e il suo pubblico è internazionale. Ricordiamo che è divenuta famosisma all’estero e, solo dopo come sempre, in Italia si sono accorti di lei.
Continua a leggere...Intervento di Lorella Zanardo al seminario Redattore Sociale 2011: Abbuffata e post abbuffata televisiva, ore 16.
Comunità di Capodarco – Agenzia Redattore Sociale Presenta: Redattore Sociale 2011 XVIII Seminario di formazione per giornalisti a partire dai temi del disagio e delle marginalità www.giornalisti.redattoresociale.it
BULIMIE Dalle abbuffate virtuali alla sobrietà dell’informazione Comunità di Capodarco di Fermo, 25-27 novembre 2011
Intasano il cervello, provocano sazietà illusorie; e sono ugualmente difficili da “curare”. Sono le molte, moderne bulimie legate alla comunicazione: a come informiamo e a come siamo informati. Dentro i vari spazi virtuali, nel rumore informativo di sottofondo, ci nutriamo in modo sempre più compulsivo di poche notizie rimasticate all’infinito, di “tempo reale”, di cronaca frammentata o seriale, di dichiarazioni, opinioni, indignati commenti anonimi. E poi di curiosità, trash, gossip, simboli, tendenze, e pubblicità… Una abbuffata quotidiana che è, a sua volta, effetto e causa di bulimie di altro tipo, ben più radicate e oramai architravi della nostra pseudo convivenza civile: la bulimia del consumismo (anche spirituale, con un’ondata inarrestabile di trascendentale d’accatto), dei dogmi della “legge del mercato” e della crescita che non ha alternative, della “visibilità”, del narcisismo, della difesa dei privilegi e delle rendite di posizione. Ciò interessa più o meno tutti, ma pone un grave problema ai giornalisti, i più esposti e spesso le prime vittime delle nuove bulimie, che d’altra parte contribuiscono ad alimentare e tenere vive. Come difendersi? Come mantenere in funzione il filtro dello spirito critico? Nella diciottesima edizione del seminario di Capodarco, …
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Da alcuni giorni prima dei dibatitti in giro per l’Italia, donne volonterose e indispensabili raccontano dei dati sulla violenza alle donne. Sono dati scomodi e ci dicono che no, non sono gli stranieri a riempirci di botte, più spesso i familiari. Che le violenze accadono spesso dentro casa. Che molte donne non denunciano. Che in pronto soccorso la prognosi è spesso di 20 giorni, dopo scatterebbe la comunicazione alla polizia.
Le donne spessissimo proteggono i loro aguzzini. Per paura, per amore, per i figli. La violenza è una delle prime cause di morte. Quando lo racconto vedo gli sguardi maschili inabissarsi, come dire: “Io non violento e non picchio, cosa c’entro io?” Nulla, vorrei rispondere. Nesuno vuole colpevolizzare ma parlarne è importante, è vitale.
E sull’importanza delle relazioni e del dialogo è centrato l’incontro di oggi a Roma. Genere e generazioni. Dalla coesione sociale parte un nuovo Paese. Vi aspetto.
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