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26 gennaio Milano: Fiaccolata contro la Violenza alle Donne

26 gennaio Milano: Fiaccolata contro la Violenza alle Donne

26 GENNAIO 2012 18.30 / 20.00 – PIAZZA MERCANTI – RIEMPIAMO DI LUCE LE NOSTRE PIAZZE – Fiaccolata in memoria di Stefania Noce – siete tutt* invitat* a portare una candela – di e con SNOQ Milano – per maggiori info: http://www.facebook.com/events

leggete anche il post di MArina Terragni http://blog.leiweb.it/marinaterragni/2012/01/25/una-fiaccola-per-stefania-noce/…

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Ina Praetorius a Milano

Ina Praetorius a Milano

Giovedì 26 alla Libreria delle Donne di Milano immancabile incontro con Ina Praetorius, teologa tedesca di cui parlo anche nel libro Il corpo delle Donne, che presenta il suo libro Penelope a Davos, sulla possibilità di un’economia pensata dalle donne.

Altri appuntmenti con Ina Praetorius:

Venerdi 27. Januar 2012, 17h Conversazione a partire dal libro “Penelope a Davos” Verona, Università degli Studi, T1 – Polo Zanotto. Viale dell’Università

Sabato, 28. Januar 2012, 15.30h Incontro: “Il mondo come ambiente domestico” Brescia, Sala Pia Marta, Via San Faustino 70…

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Mercoledi 25 a Milano grande evento scientifico

Mercoledi 25 a Milano grande evento scientifico

COMUNICATO STAMPA

I viaggi di Luigi Luca Cavalli Sforza: lo scienziato curioso, come si definisce lui stesso, compie 90 anni il 25 gennaio. Una giornata di studi e una grande mostra celebrano il grande genetista, che ha contribuito con i suoi studi alle scoperte più significative del secolo nel campo della genetica, dell’antropologia e della storia dell’uomo.

C’è qualcuno che è in viaggio con una speciale intenzione: per imparare da coloro che sanno. Ognuno ha la sua risposta, e quella di Luca, mio padre, è senz’altro la curiosità Francesco Cavalli Sforza

Milano. Mercoledì 25 gennaio si celebrerà un compleanno importante: quello di uno dei più grandi scienziati italiani, Luigi Luca Cavalli Sforza, genetista di fama mondiale, Professore Emerito dell’Università di Stanford, precursore degli studi più avanzati in campo antropologico e linguistico, membro dell’Accademia dei Lincei e della Pontificia Accademia delle Scienze, nonché viaggiatore curioso e instancabile Suchender.

Il 25 gennaio Luca Cavalli Sforza compirà 90 anni: e per festeggiare uno scienziato che ha contribuito alla reputazione scientifica dell’Italia con onore, il Comune di Milano, Assessorato alla Cultura, Moda, Design, insieme al Polo Musei Scientifici e al Museo di Storia Naturale di Milano, con il contributo di Fondazione Edoardo Garrone e di Fondazione Bracco, ha organizzato una giornata di studi e una mostra che raccontano il grande scienziato e il futuro della scienza in Italia. Mercoledì 25 gennaio, presso il Museo Civico di Storia Naturale alle 14,30, Giovanni Bignami, Massimiano Bucchi, Giulio Giorello e Camille Pisani, moderati da Vittorio Bo, …

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Chirurgia Patriarcale

Chirurgia Patriarcale

Alcune note protesi utilizzate nella mastoplastica additiva si rompono facilmente. Da qui nasce la denunica e su questo viene intervistato il grande oncologo Umberto Veronesi. Qui riporto alcune dichiarazioni del Professore:

“Credo che ricostruire il seno sia un dovere medico” “Il seno racchiude in sé l’ essenza della donna: la sensualità da un lato e l’indole materna dall’altro” “Ad esempio una donna che ha poco o niente seno, potrebbe sentirsi inadeguata per un rapporto sessuale ed avere problemi seri con la propria autostima, come succede agli uomini che perdono la loro potenza” “Solo una cultura sessuofoba può negare la gravità di una tale situazione” “Ormai accettiamo serenamente organi artificiali, o valvole cardiache da animali, oppure ancora un cuore trapiantato”

Urge una chirurgia post patriarcale. Immagino che tutte/i si sia d’accordo quando il chirurgo sostiene che ricostruire il seno alle donne, che lo richiedono aggiungo io, è un dovere medico. Ma tutto ciò che segue è discutibile e denunica un approccio maschilista al tema in oggetto. Ne abbiamo già discusso: forse i medici potrebbero consigliare altri percorsi alla ricerca della propria autostima che non una protesi. Una cultura sessuofoba è quella che non permette una sana ricerca della propria sessualità ad esempio non offrendo ai ragazzi/e una sana educazione sessuale. Possiamo equiparare l’inserimento di una valvola cardiaca ad una protesi per fini estetici?e ancora: Il seno racchiude l’essenza della donna? Mamma mia, che dichiarazione pericolosa! Quindi sono obbligata alla protesi per appropiarmi della mia essenza? Non è invece che l’essenza del …

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Martedi 24 a Milano "Italy Love it or Leave it"

Martedi 24 a Milano “Italy Love it or Leave it”

Il Cinemino:

Martedì 24/1/12 ore 20.45 – “Italy love it or leave it” di Luca Ragazzi e Gustav Hofer Il film vincitore del Milano Film Festival 2011 introdotto da un breve filmato di testimonianze e interviste – a cura di espatriati.it – a italiani che hanno deciso di lasciare il Paese.

Ingresso gratuito Prenotazione obbligatoria scrivendo a: prenotoilcinemino@gmail.com c/o Negozio Civico CHIAMAMILANO Largo Corsia dei Servi 11 Tel 02 76398628 Fax 02 76313223 negozio@chiamamilano.it www.chiamamilano.it http://www.facebook.com/ilcinemino…

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Le Lavoratrici OMSA o Della Complessità della nostra Vita

Le Lavoratrici OMSA o Della Complessità della nostra Vita

I ricordi più indelebili sono spesso frazioni di sguardi, talvolta di sconosciuti. Lo sguardo dell’unico lavoratore uomo, coinvolto nella performance teatrale OMSA insieme alle sue colleghe, mi ha irrimediabilmente  perforato il cuore. Giugno dello scorso anno, Punto G, l’incontro organizzato da Marea a Genova. Alla fine di un dibatitto usciamo nel sole accecante a due passi dal mare, e un fischio penetrante ci sorprende: “OMSA’ OMSA’ OMSA’ OMSA'” ritmano le lavoratrici addestrate dal Teatro Due Mondi per sensibilizzare la gente al dramma del loro prossimo licenziamento. La performance è degna del migliore teatro: Il video non può rendere l’emozione che suscita: queste donne operaie per decenni,  non lasciano nulla d’intentato e si ritrovano a girare l’Italia in una tournè di dolore. E un uomo, unico tra le sue compagne, che marcia nella sua divisa circense, passo stanco e sguardo basso. Fossi stata artista, oh lo fossi stata! per tratteggiare, disegnare, riprendere quelle spalle curve, quello sguardo domato, quell’ultimo tentativo di uomo di fabbrica che si trova a 50 anni ad essere attore del suo personalissimo dramma. Domato dalla vita che lo costringe a mettere in scena la sua vita. Questo no, non l’aveva previsto. Lì nel sole accecante, noi in abiti estivi, loro sudati a mimare la vergogna del perdere il lavoro dopo una vita. Questo il dramma di centinaia di persone.

I fatti sono invece più prosaicamente  i seguenti: L’Omsa, calzificio che produce marchi di successo come Golden Lady, decide di licenziare centinaia di operaie per delocalizzare la …

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La TV spagnola: lettera da.. Barcellona (4)

La TV spagnola: lettera da.. Barcellona (4)

Ben ritrovate/i tutte/i Questa volta mi piacerebbe raccontarvi qualcosa sul servizio radiotelevisivo pubblico e privato qui in Spagna e sulla rappresentazione della donna nei media spagnoli. Penso possa essere utile per stabilire un confronto con l’Italia e per capire se qui la situazione è un po’ migliore che da noi. Si deve innanzitutto premettere che in Spagna non esiste quella volgare sovraesposizione del corpo femminile, cui cominciò ad abituarci Mediaset negli anni ’80 – propugnando la falsa idea di voler spronare la società italiana ad uscire, con ironia, da una situazione di presunto “puritanesimo” – e a cui la Rai si adeguò presto, peggiorando inesorabilmente la qualità della propria produzione / programmazione. A differenza che in Italia qui in Spagna, e anche in Catalogna, il servizio pubblico ha continuato a svolgere decorosamente il proprio compito, indipendentemente dalla tipologia dell’offerta delle televisioni commerciali (che comunque non sono mai arrivate a mostrare l’indegno mercato della carne nostrano), mantenendo un palinsesto che mi sento di definire più che dignitoso. Tanto per intenderci: nessun canale pubblico televisivo, spagnolo o catalano, trasmetterebbe mai un “reality” demenziale come “L’Isola dei Famosi”, cosa che, invece, come ben sappiamo, ha purtroppo fatto reiteratamente Rai2. Inoltre, tanto la televisione spagnola come quella catalana, per quanto non esenti del tutto da controllo politico, provano a dimostrare sempre un certo equilibrio nella scelta e nella presentazione delle notizie, cosa impensabile da noi in Italia (e non mi riferisco solo al Tg1 di Minzolini, dato che a mio parere tutte e tre …

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