Negli ultimi anni ho assunto un ruolo pubblico per ciò che riguarda l’analisi del Corpo delle Donne nei media. Ora chi mi segue da anni reclama insistentemente un mio intervento sulla vicenda che ha coinvolto l’ufficio stampa della mia LISta L’Altra Europa con Tsipras e lo faccio così, proseguendo a tessere quella rete che sto cercando di realizzare con pazienza da anni e che mira ad unire le donne, mio obbiettivo principale.
Riassumo dunque brevemente quanto è accaduto, cercando di analizzare i fatti così come faccio da 5 anni: nessuna pretesa da parte mia di fare da maestra, solo è lo stile che ho adottato andando nelle scuole e funziona.
Qualche giorno fa Paola Bacchiddu ha pubblicato una sua foto in bikini di spalle sulla sua pagina FB con la scritta “ciao è iniziata la campagna elettorale e io uso qualunque mezzo, votate l’altra Europa con Tsipras”.
Il post non è volgare, non è offensivo. COme sappiamo è sufficiente andare in spiaggia e tutte siamo in bikini. Normale.
Dunque il tema non è giudicare un corpo in bikini scandaloso: chi solo pensasse che un corpo spogliato sia sbagliato sarebbe da evitare perchè bigotto e pericoloso per la nostra libertà di espressione.
In questo momento però Paola rappresenta l’Ufficio Stampa di una Lista Politica ed è dunque una figura pubblica in particolare modo se sulla sua pagina fb ricorda il suo ruolo per Tsipras: ogni sua azione pubblica, da un punto di vista professionale, dovrebbe tenere conto di chi rappresenta e dovrebbe mirare a dare visibilità ai candidati/e piuttosto che alla sua persona.
Comprendo che possa avere fatto una leggerezza senza pensarci, umanamente può accadere. Ma le critiche che giungono non possono essere etichettate come bigotte.
Il corpo è politico, in particolare in questo Paese.
Quando le Femen protestano a seno nudo in Paesi dove il corpo viene oscurato e le donne discriminate, FANNO BENE E AIUTANO LA BATTAGLIA PER IL RISPETTO DEI NOSTRI DIRITTI.
Quando però le Femen giungono in Italia e si presentano a seno nudo alla Trasmissione di Chiambretti, il loro gesto PERDE DI IMPATTO E BANALIZZA LA NOSTRA BATTAGLIA. Un seno nudo nella tv italiana è uno dei tanti pezzi di corpo mercificati che la nostra tv, la peggiore d’Europa, propone da 30 anni. Quando una giovane BLOGGER EGIZIANA si fotografa Nuda, QUINDI SENZA MUTANDE, sul suo blog, noi siamo con lei e io mi commuovo per il suo coraggio e il suo sguardo che chiede RISPETTO in un Paese dove le donne sono spesso zittite. Il corpo nudo può essere uno strumento potente di emancipazione e lotta. Quando la giovane attrice SILVIA GALLERANO si presenta COMPLETAMENTE NUDA in scena durante il suo potente monologo “La Merda”, noi restiamo senza fiato per la forza e la rivoluzione provocata dal suo corpo spogliato che grida ribellione.
Ma questo è il Paese dove i media hanno nella banalizzazione del corpo delle donne la loro principale fonte di guadagno, corpi di donne come strumenti del libero mercato piu bieco.
Lo sappiamo.
Il rischio dell’uso del corpo in Italia è la banalizzazione e essere confusi con uno dei tanti corpo oggetti della tv miserabile nostrana. Giocare con gli stereotipi è difficilissimo.
Quindi credo che la scelta di Paola sia stata un svista, una leggerezza, un errore. E non la condivido. Però credo alla sua buonafede, ci credo onestamente, non sono abituata a mentire.
Il tentativo di dividere le donne cercando di creare i soliti meschini recinti, di qui quelle bone e nude, di là le rompiscatole, sia un ennesima dimostrazione dell’arretratezza del Paese e dell’esercizio di un potere maschile che fa della nostra divisione, lo strumento di dominio su di noi.
Per me episodio archiviato, è stato un errore e io voglio dare fiducia indiscussa. Così lavoro da 5 anni, il mio è un lavoro enorme contro il potere mediatico attraverso i corpi.
Ciò detto, che dire di giornali e tv che si interessano a noi attraverso un culo e non attraverso l’enorme lavoro che c’è dietro questa lista?
Andiamo avanti, ora date la stessa attenzione che avete dato a questa vicenda al nostro programma. Siamo persone motivate, ci autofinanziamo, andiamo ad incontrare donne e uomini e giovani e anziani sui territori, scriviamo sui social, volantiniamo e ci battiamo perchè le persone siano al centro della politica e perché le fasce deboli siano rappresentate. Sosteneteci che ce la facciamo 🙂