Qualche settimana fa Rai 2 aveva chiuso il suo programma del dopo pranzo, “Pomeriggio sul 2”, per mancanza di ascolti (quelli certificati Auditel…). Dopo molto ragionare il secondo canale pubblico ha iniziato la messa in onda di una nuova trasmissione in sostituzione di quella sfiduciata dal pubblico (ripeto, quello che compone il campione Auditel, già per sua natura molto propenso a guardare la Tv generalista).
Il vecchio programma abbondava di discussioni inconcludenti su forma fisica, seduzione, delitti raccapriccianti analizzati nei dettagli più macabri, stranezze e solitudini varie, tutte cose ben stemperate (o accentuate?) dalla chiacchiera senza fine di ospiti provenienti al 90% dall’acquario televisivo e da un buonismo fine a se stesso.
Il nuovo programma, titolo “Detto, Fatto!”, abbandona una parte di questa preziosa eredità e si concentra sulla forma fisica e le abilità manuali: si cucina in studio (mai visto vero?), si fa bricolage realizzando lampade o festoni per le feste (altra ideona), soprattutto si truccano alla moda gentili ospiti, si mostrano esercizi di auto-lifting (sì avete letto bene, ma manca il bisturi…), si rifà la piega a chi non si trova con il proprio parrucchiere e cose del genere.
Ma il pezzo forte è la trasformazione di una ospite che, iscritta da un parente o un’amica, arriva in studio senza corrispondere all’ideale di bellezza, gusto e femminilità che va per la maggiore (ne sono certi gli autori), trasandata e con le scarpe da ginnastica, per essere trasformata appunto da un team di professionisti ed esperti in una seducente donna da desiderare. Il tutto con tanto di finale con specchio che scopre solo all’ultimo il nuovo vero aspetto all’ospite. Roba che non si era mai vista in Tv, soprattutto utile al pubblico.
Avessero fatto un programma serio e interessante sulla salute e l’alimentazione, magari con giornalisti validi e una redazione che fa ricerche e una troupe che gira reportage. Invece… Detto, Fatto! l’ennesima perdita di tempo e di denaro, con in più la discriminazione all’inverso: ad oggi non ricordo un uomo in trasmissione per modificare il proprio aspetto o tagliarsi i capelli, nonostante la spesa degli uomini in cosmesi e affini sia in Italia in crescita netta e costante.
Ora vado a guardarmi i dati di ascolto, forse il pubblico Auditel ha perso la vista e crede di vedere qualcosa di nuovo…
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Cesare Cantù