Credo che uno dei problemi più drammatici del nostro PAese e forse quello da cui scaturiscono parecchi problemi, sia il timore del Femminile Adulto.
Il Censis ci ricorda che il modello soubrette, dunque giovane, è il più presente in tv. E sappiamo quanta influenza abbia la tv sulle persone.
Nei giornali italiani, fate la prova io l’ho fatto recentemente, si racconta pochissimo di donne, pochi articoli sono scritti da giornaliste donne, e spesso le uniche presenze femminili sono giovani ragazze svestite nelle sidebar a destra dei quotidiani online.
Stessa cosa se analizziamo i film italiani. Decine di ruolo giovani e giovanili, spesso anche senza spessore e mortificanti per le giovani donne, ma quasi totale asssenza di quei bei caratteri alla Judy Dench, che hanno grande successo nel resto d’Europa. Mi resta impressa nella memoria la splendida Claudia Cardinale quando anni fa dichiarò in un ‘intervista che uno dei motivi che la portavano a trasferirsi in Francia era che lì per lei c’erano ancora molte possibilità di lavoro ” per l’Italia sono vecchia” aggiunse. E se Claudia Cardinale si sente discriminata per l’età, immaginocome si debbano sentire le sue normalissime coetanee meno dotate di fascino.
Lo provo personalmente ogni volta che vado all’estero o un giornalista di una testata straniera mi intervista: attenzione massima, sguardo diretto al mio, grande rispetto per me come PERSONA .Qui da noi, la valutazione parte dall’aspetto fisico che oltre che attraente deve apparire giovane per essere apprezzato dall’interlocutore mascho italiano.
La ragione non è difficile: questo è un Paese patriarcale, maschilista, mediterraneo cattolico-lo dico da ricercatrice studiosa, non è un giudizio-dove il femminile è attraente quando rimanda alla gioventù, all’inesperienza e spesso alla apparente “facile ” gestione del soggetto femminile da parte dell’uomo.
Ricordo l’incontro con un direttore di quotidiano della cui stima non dubito: era palpabile il suo imbarazzo. Il suo sguardo vagava, la conversazione non fluiva. Mi capita spesso: la difficoltà per molti, non tutti, miei coetanei italiani sta nel non sapere come relazionarsi ad un femminile adulto. In pratica: se non si mette in atto da subito la relazione uomo-donna di tipo seduttivo dove l’uomo ha l’impressione, e talvolta solo impressione, di gestire il rapporto, l’incontro tra uomo e donna adulti italiani fatica a decollare. “Che ci faccio con questa??” pare chiedersi l’uomo.
E’un vero peccato. Lo dico spassionatamente. E all’estero lo sanno bene sia le donne che molti uomini di potere, vedi Obama, che hanno imparato a relazionarsi con donne coetanee ricavandone benefici reali e di immagine.
Questa mattina sul suo blog Marina Terragni
http://blog.iodonna.it/marina-terragni/2013/04/10/chiudi-il-becco-vandana/ tratta del tema prendendo come soggetti Vandana Shiva e Davide Serra, uno dei finanziatori di Matteo Renzi. Ed è interessante il passo dove Terragni si sofferma sullo sguardo perplesso forse annoiato? dell’uomo di potere giovane verso una “vecchia” che non ha nemmeno l’abito della vincente.
Concludo dicendo che i giovanissimi uomini italiani potrebbero essere una generazione, sotto questo punto di vista, soprendentemente interessante e spiazzante.