Il mondo ha bisogno di Maschile, ma spesso quello che vediamo agito è una brutta copia di una forza creatrice e affidabile che pare stia sempre più scomparendo. Ed è per questo che oggi scelgo con rispetto di pubblicare la lettera che Marina ci ha scritto alla morte di suo nonno. Una lettera che mi ha commossa profondamente . Da tempo lavoriamo suilla costruzione di PONTI tra i generi e le generazioni, ponti che sono ricorrenti nel nostro video SENZA CHIEDERE IL PERMESSO.
Ho orrore della parola rottamazione delle persone. CIò che va rottamata è l’incompetenza, la disonestà, il cinismo. Abbiamo , io personalmente ho, un bisogno non più procrastinabile di uomini come il nonno di Marina.E nelle scuole i ragazzi/e stanno a bocca aperta all’ascolto dei “vecchi” che raccontano di una vita spesa bene. Venite e constatate. Non sono i ragazzi/e che chiedono la rottamazione. Attenzione perchè questo è un Paese che sta perdendo la sua memoria. E io credo che senza valorizzazione di chi siamo stati, non si costruisca futuro.
“Mio nonno Mario era un uomo del fare: a noi nipoti non ha mai dato una mancia o comprato un giocattolo nuovo, ma ha sempre costruito o aggiustato qualcosa. Era di quella generazione virtuosa italiana, con le mani sempre sporche perchè indaffarate, per cui le cose non si buttano ma si riparano. Era burbero mio nonno, ma a tanti di quelli che al funerale sono venuti ha cambiato una lampadina o aggiustato …
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