Monthly archive Luglio 2012
Essendo Stato

Essendo Stato

Si dice che un attimo prima di morire la vita intera ci scorra davanti in un secondo, che il tempo si dilati a dismisura, permettendoci, in un certo senso, di prolungare la durata della nostra esistenza. Forse succede davvero. E’ del tutto plausibile che il nostro cervello, presagendo la fine imminente, rallenti la nostra percezione del tempo pur di regalarci, in un estremo e disperato sussulto di autoconservazione, l’ultima occasione per riflettere, ricordare, rievocare. Per dare addio al mondo. Ed è il minuto prima che la  sua vita si interrompa, che viene raccontato dallo splendido lavoro teatrale di Ruggero Cappuccio “Essendo Stato” Dove il monologo del Magistrato si alterna all’apparizione di alcune presenze femminili che parlano un siciliano arcaico: un coro da tragedia greca, i cui interventi accentuano l’atmosfera onirica della pièce e sembrano suggerire che la morte è una fine che coincide con l’inizio: un ritorno al materno. Il loro lamento incarna sia quello delle donne vicine a Borsellino (la madre, la moglie, le figlie) sia quello di tutta una terra, la Sicilia, ferita dalla perdita di un eroe. All’eroismo del giudice corrisponde la dignità (che riecheggia quella di Antigone) di chi dovrà piangere il proprio caro senza un corpo da poter seppellire.

Vidi a teatro anni fa il lavoro di Cappuccio e mai come allora compresi che solo l’Arte può rendere la tragedia dei fatti che hanno funestato il nostro Paese negli ultimi decenni. Non so se “Essendo Stato” venga rappresentato in questi giorni. Lo spero. Lo ritengo …

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In Campo di Fiori, il rogo dei curricula per il CdA Rai

In Campo di Fiori, il rogo dei curricula per il CdA Rai

Della vicenda CdA RAI emerge un punto importante: non si sono valutate le competenze dei candidati per la loro selezione. Badate: questo storia ha un valore simbolico rilevante, non trascuratela. Non c’è cambiamento se non si ripristinano regole chiare etiche e trasparenti. Era stato chiesto ai candidati di inviare il loro cv in Commisisone di Vigilanza: anche io lo avevo fatto seguendo una procedura in uso nelle migliori organizzazioni: invio del cv per essere correttamente valutate/i. Più di 300 persone, tra uomini e donne, ci hanno creduto ed hanno inviato in Commissione una lettera o mail contenente la loro storia professionale.

Malauguratamente non si è seguita la strada del merito bensì quella usuale della nomina ad personam, in base a criteri poco chiari. Il PD ha perso un ottima occasione di procedere per competenze e ha scelto di far decidere ad associazioni che, in verità, non si capisce perchè dovessero scegliere i candidati per la tv pubblica. Un brutto pasticcio, di quelli che all’estero guardano con commiserazione.

Ad oggi dunque 300 e passa cv giacciono, protocollati, in Commissione. Questi documenti generano inquietudine: sono la testimonianza di qualcosa di non evaso, di una procedura abortita, di una promessa non mantenuta. Provocano disagio.Tutti fanno fintadi nulla, non c’è persona che si assuma la responsabilità di dire chessò “abbiamo sbagliato a richiedere i cv”.

Sappiamo che i riti svolgono spesso una funzione pacificatrice: la fine ci pare meno ostile se un rituale ci agevola il distacco. Ecco qui di seguito dunque la lettera …

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Rebecca Covaciu

Rebecca Covaciu

Questo è un volumetto che esce tra un mese.

Niente di particolare se non che si tratta dell’unica ragazza rom che frequenti (e abbia frequentato) un liceo a Milano e che sorretta da una straordinaria capacità comunicativa cerca di aiutare la sua famiglia vendendo disegni nei locali del Ticinese o – più comunemente – chiedendo con serenità e semplicità un aiuto alle persone che incontra.

Il Preside, gli insegnanti e la scuola tutta stanno facendo il possibile per sostenerla con una serie di iniziative che puntano a valorizzarla, a farle vivere una esperienza scolatica positiva per portarla al diploma e possibilmente trovarle un lavoro in campo artistico.

“E’ difficile, ma abbiamo deciso di provarci” mi scrive il Preside nella mail che mi ha inviato.

La scuola la conosco per avervi presentato Nuovi Occhi. Quel giorno c’era anche la tv austriaca che era rimasta colpita dall’eccezionale capacità dimostrata dalle ragazze/i durante il dibatttito.

Un’altro pezzo di quell’Italia che ci piace.

 

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Vogliamo una Conferenza ONU sulla Donna?

Vogliamo una Conferenza ONU sulla Donna?

Articolo interessante su un portale, Women in the City, molto interessante.

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Condom Femminile

Condom Femminile

  Nota esplicativa di AIDOS sulla “Paper Dolls Campaign”

 

Il condom femminile

Immaginate qualcosa che può essere indossato da una donna durante il rapporto sessuale, che protegge contro le gravidanze indesiderate, l’Hiv/Aids e altre malattie sessualmente trasmissibili. Non toglie il piacere né alla donna né all’uomo. Può essere inserito nella vagina prima del rapporto sessuale, non interrompendo un frangente delicato come avviene con il preservativo maschile. È resistente, morbido e trasparente e rende l’atto sessuale molto naturale. Che cosa è questa cosa incredibile? Si tratta di un preservativo femminile!

Il vantaggio più immediato è però il controllo che le donne possono avere sul proprio corpo e la propria sessualità. Rendendosi autonome da ogni negoziazione sull’uso della contraccezione le donne sono meno vulnerabili. Questo preservativo non necessita dello stesso grado di cooperazione da parte del partner come nel caso del preservativo maschile. Si negozia una sola volta. Il condom femminile è un metodo di prevenzione largamente accettato tra uomini e donne dove è stato possibile sperimentarlo. Oltre i vantaggi diretti per le donne, la sensazione maschile durante il rapporto sessuale con il condom femminile è più vicina al sesso senza preservativo (maschile).

Il condom per donne è in realtà presente sul mercato da 20 anni e vede continue innovazioni. Ci sono diversi tipi di preservativi femminili disponibili e in fase di sviluppo, poiché la domanda è in crescita. Diversi studi riportano un alto tasso di soddisfazione sia da parte delle donne che degli uomini che lo hanno usato. Se inizialmente la domanda …

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Psicomotricità al Femminile

Psicomotricità al Femminile

Titolo: Sguardi di Donne. Letture dell’espressività psicomotoria femminile.

Autrici:.

Claudia Rinaldi pedagogista e psicomotricista è socia fondatrice della cooperativa sociale Lunenuove per conto della quale conduce laboratori di libera espressività corporea all’interno di percorsi di formazione per operatori sociosanitari ed insegnanti; laboratori per disabili; laboratori per adolescenti e per donne adulte. Ha insegnato Materie Letterarie nella scuola media. Scrive poesie. Attualmente volontaria presso il Centro Antiviolenza di Genere Rompi il silenzio attivo nella provincia di Rimini.

Ausonia Minniti psicomotricista e vicepresidente del Laboratorio Culturale AUA per bambini/e 0 – 3 anni. Ha condotto corsi di aggiornamento di sensibilizzazione alla psicomotricità nella scuola, mentre insieme a Claudia laboratori per adulte e corsi di aggiornamento alle educatrici del nido. Attualmente insegna nella scuola primaria e vive in provincia di Milano.

Prefazione di Paola Manuzzi

Descrizione: Il lavoro di Claudia Rinaldi e Ausonia Minniti indaga le forme dell’espressività corporea femminile attraverso i metodi e le pratiche della psicomotricità relazionale. Tema di forte interesse, fertile di sviluppi di ricerca e finora poco indagato. Sullo sfondo del pensiero della differenza di genere, le autrici riflettono su esperienze educative intenzionalmente rivolte a donne e a bambine, in modo da decostruire cliché culturali, tessere una pensabilità del corpo femminile, invitare a prendere coscienza della propria identità, che è sempre identità corporea

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L’Italia che Esiste e che Resiste

L’Italia che ci piace, quella che incontriamo da 3 anni nelle scuole, quella che esiste eccome! di cui i media italiani non parlano, ma di cui raccontano con piacere i media stranieri. Ricevo mail cosi tutti i giorni: provo piacere orgoglio, subito dopo però ansia e agitazione per tutto quello che si potrebbe fare ma non riusciamo a fare.

Abbiamo fatto miracoli in qs tre anni ma è ancora poco.

Da settembre iniziamo un nuovo percorso tutto centrato sui ragazzi e sulle ragazze.

Scriveteci, vi verremo a trovare.

Sono una maestra, ho 36 anni, faccio parte di un archivio di studi e ricerhe sui generi (Archivia, presso la Casa internazionale delle donne di Roma). Sono nata a Benevento, ma a 19 anni mi sono trasferita a Roma in cerca di formazione (sono laureata in sociologia) e dell’apertura alla diversità che solo una grande città può dare. Poi, per motivi di lavoro, mi sono trasferita a Pistoia, dove attualmente risiedo e lavoro.

Da due anni, nella mia scuola, mi sto occupando di un progetto per la prevenzione degli stereotipi di genere tra i bambini e le bambine, strutturato in un corso di formazione per le insegnanti e in una parte operativa da svolgere in classe. E’ a proposito di quest’ultima che ti scrivo.

La mia classe è una quarta elementare e io sono fiera dei miei alunni/e (questo te lo scrivo perché a volte bisogna ribadire – anche e se stesse – il concetto che alcune di noi amano questo lavoro,

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