Nota esplicativa di AIDOS sulla “Paper Dolls Campaign”

 

Il condom femminile

Immaginate qualcosa che può essere indossato da una donna durante il rapporto sessuale, che protegge contro le gravidanze indesiderate, l’Hiv/Aids e altre malattie sessualmente trasmissibili. Non toglie il piacere né alla donna né all’uomo. Può essere inserito nella vagina prima del rapporto sessuale, non interrompendo un frangente delicato come avviene con il preservativo maschile. È resistente, morbido e trasparente e rende l’atto sessuale molto naturale. Che cosa è questa cosa incredibile? Si tratta di un preservativo femminile!

Il vantaggio più immediato è però il controllo che le donne possono avere sul proprio corpo e la propria sessualità. Rendendosi autonome da ogni negoziazione sull’uso della contraccezione le donne sono meno vulnerabili. Questo preservativo non necessita dello stesso grado di cooperazione da parte del partner come nel caso del preservativo maschile. Si negozia una sola volta. Il condom femminile è un metodo di prevenzione largamente accettato tra uomini e donne dove è stato possibile sperimentarlo. Oltre i vantaggi diretti per le donne, la sensazione maschile durante il rapporto sessuale con il condom femminile è più vicina al sesso senza preservativo (maschile).

Il condom per donne è in realtà presente sul mercato da 20 anni e vede continue innovazioni. Ci sono diversi tipi di preservativi femminili disponibili e in fase di sviluppo, poiché la domanda è in crescita. Diversi studi riportano un alto tasso di soddisfazione sia da parte delle donne che degli uomini che lo hanno usato. Se inizialmente la domanda veniva per lo più da donne, oggi vediamo il numero dei consumatori di sesso maschile in aumento. In sintesi, il preservativo femminile è un mezzo per la protezione sessuale, ma anche uno strumento piacevole che deve essere accessibile per tutti e tutte.

Nonostante il suo enorme potenziale il condom femminile, prodotto principalmente in India, Malesia e Cina, non è ampiamente disponibile ed è ancora un costoso metodo contraccettivo.

Per provare quanto la domanda sia reale e rendere il condom femminile un diffuso metodo contraccettivo, alcune organizzazioni non governative hanno dato vita al Programma di accesso universale al condom femminile (UAFC – Universal Access to Female Condom) che ha avviato due progetti pilota su larga scala in Nigeria e in Camerun.

 

Cosa è l’UAFC

Il programma per l’accesso universale al preservativo femminile (UAFC) è iniziato nel 2008 con l’idea complessa e ambiziosa di rendere il condom per donne disponibile e accessibile a tutte e tutti.

Il progetto nasce come risposta alle varie organizzazioni, presenti soprattutto nei paesi in via di sviluppo, che hanno denunciato un crescente bisogno di pianificazione familiare e prevenzione dell’Hiv/Aids. I preservativi femminili offrono una protezione doppia: contro le gravidanze indesiderate e le malattie sessualmente trasmissibili, compreso l’Hiv/Aids.
Sono passati più di quindici anni da quando il condom femminile è arrivato ​​sul mercato e gli studi hanno ripetutamente dimostrato alti livelli di accettabilità. Eppure la maggior parte delle donne non può utilizzarlo poiché non è disponibile a causa dei prezzi elevati (fino a 30 volte il prezzo del preservativo maschile) e di un’offerta molto limitata o irregolare.

 

Il programma UAFC comune si prefigge di:

* diminuire il numero di gravidanze indesiderate e, di conseguenza, diminuire il numero di casi di mortalità materna;

* diminuire il numero di malattie sessualmente trasmissibili, compreso l’Hiv/Aids;

* promuovere la parità di genere e l’empowerment delle donne.

 

I progetti in Nigeria e Camerun

UAFC lavora in Nigeria e in Camerun per rendere il preservativo femminile accessibile. I programmi sono gestiti da un Comitato direttivo nazionale, e attuati da una serie di attori locali: una combinazione di organizzazioni della società civile, governo, Agenzie delle Nazioni Unite e il settore privato.

Nel progetto pilota in questi due paesi sono stati raggiunti ottimi risultati:

• la domanda per il preservativo femminile è aumentata;

• i preservativi femminili sono disponibili in posti comodi per la comunità, in ogni momento e ad un prezzo abbordabile;

• l’esperienza è stata documentata e resa disponibile per le parti interessate;

• il preservativo femminile è stato accettato come un prodotto che permette alle donne di esercitare i propri diritti sessuali e riproduttivi.

In Camerun UAFC lavora in collaborazione con l’Association Camerounaise pour le Marketing Social (ACMS) e in Nigeria con la Society for Family Health (SFH).

 

Le protagoniste

La Campagna Paper Dolls, vede protagonista Zawadi, una bambola di carta, il cui nome significa “dono” in Swahili, e i suoi tre amici, Juan, Aurora e Sookjay che stanno viaggiando in tutto il mondo per comunicare alla gente l’importanza del preservativo femminile. Le persone possono scrivere il proprio messaggio sulla bambola di carta spiegando perché c’è bisogno di condom femminili.

Le quattro bambole hanno iniziato il loro viaggio nel 2011. 40 organizzazioni non governative di 22 paesi hanno partecipato alla campagna raccogliendo oltre 6000 bambole in Camerun, Costa Rica, Kenya, Liberia, Messico, Nuova Zelanda, Nigeria, Ruanda, Thailandia, Stati Uniti d’America, Venezuela e Zimbabwe. Le prime 6000 bambole saranno presentate durante la Conferenza internazionale sull’Aids, che avrà luogo a Washington DC dal 22 al 27 luglio. L’UAFC sta cercando di battere il Guinness World Record con la più lunga catena di bambole di carta.

Dopo un anno di grande successo la campagna prosegue il suo cammino. Le bambole di carta sono in viaggio verso nuovi paesi con un incremento delle attività di advocacy (pressione politica) sia a livello locale che a livello globale. In questo modo persone di tutto il mondo potranno ancora scrivere il loro messaggio. Queste bambole verranno poi raccolte e trasformate in una seconda lunga catena per rappresentare concretamente la richiesta di condom femminili.
In Italia la Campagna è stata lanciata da AIDOS, Associazione italiana donne per lo sviluppo, www.aidos.it

 

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Roma, 11 luglio 2012