Controllare a Vita: E’ Questo il Nostro Progetto?

Bello, Lorella!!! ci innalziamo da una funzione che ha senso, ma come dici tu interviene sul dopo che è accaduto qualcosa, può anche prevenire, ma è una sorta di rappezzamento, mentre dovremmo creare. Faccio sempre molta fatica a vedere qual è la visione “femminile”, per me esistono valori che sono o dovrebbero essere asessuati, non so quanto di ciò che definiamo femminile è invece semplicemente una cosa posticcia che la nostra cultura ha applicato al nostro genere. comunque….da che parte si inizia? io ritorno su un tema che per me è cruciale, l’economia. Questa nostra, di matrice occidentale, non funziona più, se ha mai funzionato, è la concretizzazione di diritti negati ai più per inondare di surplus una minima parte di persone e far credere ad un finto benessere diffuso. Ma questo è un effetto di una visione, dove non c’è al centro la persona, la vita, non solo quella umana, ma quella dell’ambiente. Ma ora? quanti condividono questa visione? possiamo partire da questo? io mi sento inesperta, dovremmo creare gruppi di discussione tematici, chi li guida? sarei e sono felice di partecipare.

Lorella, cosa dire, sono spaesata anche io. Bene, me ne sono andata, ok qui in Francia le cose sembrano andare meglio, c’è maggiore consapevolezza, ci sono ministre donne al governo, giovani e competenti ( una di queste ha 34 anni, età in cui in Italia si annaspa ancora, uomini e donne). Di cosa parlano i giornali italiani? Delle loro gonne, dei loro spacchi. Ho voglia di urlare, spaccare tutto. Sono arrabbiata ma anche confusa, a questo punto é davvero la coscienza civile che deve risvegliare uomini e donne in Italia, é la consapevolezza che una cittadinanza attiva può migliorarci e migliorare il paese, é il senso del bene pubblico da proteggere e dei giovani da educare. Se tutti e tutte controlliamo, allora ci sarà molto meno da controllare. Spesso in rete ho la sensazione di far parte di una maggioranza, ma non é così, sono ancora tanti e tante a vivere scollati dalla realtà, persi in uno stato acritico di assopimento perpetuo. Come raggiungerli? E’ ancora possibile una buona politica senza leader, una politica in cui non si delega ma si agisce come singoli/e cittadini/e? Cosa possiamo fare, premesso che sono contraria a patti di genere e che ritengo vada sottolineato come le nostre azioni attente alle differenze di genere non riguardino solo le donne ma davvero il bene di tutti e tutte e che la costruzione di una società migliore DEVE e non può non passare per l’abbattimento di ogni discriminazione?

Cara Lorella, credo che le grandi battaglie necessitino di numeri grandi e di tanto impegno ma quello si sa non ci manca… Da dove partiamo? Dovresti, a parer mio, far riconoscere il “Corpo delle donne” anche come entità giuridica, non credi? Capire se vuoi trasformarlo in “partito”, associazione o cos’altro… Vigilanti a vita no, non ha nessun senso…

Marina mi piacciono un sacco le tue domande.
E sono d’accordo con te. Che il CorpoDelleDonne diventi qualcosa di più. Che Lorella si faccia avanti un pochino di più. Che vorrei con noi anche Michela Murgia e Michela Marzano; due che le sanno raccontare le donne.
Che si battono sui altir fronti.

Immagino questo movimento come una rete. Che tenga conto di tutti, soprattutto dei più deboli/non-tutelati.
Altro che Grillo.
Roba seria, da donne toghe: toghissime. 😉

Io ci sono.

IO CI SONO.
Progettiamo e poi facciamo, basta parole. Da architetta ho una mente pratica, sono abituata a discutere come mettere in cantiere le idee che ho, a seguirne la realizzazione e poi ad entrare nelle mie idee edificate, a girarle e a vedere che le persone le usano volentieri. Basta parole, cantierizziamo le idee.
IO CI SONO

Purtroppo è un tipo di domande che mi faccio spesso anch’io… Ci pensavo anche notando il fervore e la costanza di un mio amico che lotta contro l’omofobia non soltanto nel suo lavoro con la gente dal vivo, ma anche nel tempo libero sui blog e forum di giornali: si può spendere la propria vita stando sulle barricate? Specie quando ci si accorge che il risultato è quasi sempre il classico “un passo avanti”, a cui però ne seguono 2 indietro, dopo qualche anno se non subito…
La risposta non è facile, anch’io talvolta reagisco con fasi di “ritiro”, in cui rinuncio a lottare perché ne percepisco la modesta utilità. Ad esempio quando un autorevole esperto di comunicazione che è tra i miei amici di Facebook, difende il ruolo delle veline insieme ai programmi che le reclutano e le impiegano, tacciando i contrari di “moralismo” e rispondendo alle mie argomentazioni anti-sessiste e semiotiche “sono in disaccordo su tutto” e chiuso lì. Oppure quando mi trovo a riscontrare grosse magagne in programmi televisivi di grande risalto sui temi di nostro interesse, come la recente fiction “Sarò sempre tuo padre”: ero fortemente tentato di farci un mini-documentario educational, ma poi leggendo e ascoltando le libere elaborazioni dell’opinione pubblica sui contenuti di quello sceneggiato ho percepito un gap enorme, immenso rispetto a ciò che io riterrei una percezione non sessisticamente asimmetrica di quel contenuto audiovisivo. Così mi sono detto: chi me lo fa fare? Per poi magari vedermi contestato da professionisti del mio stesso campo, se non da gente direttamente coinvolta come i famosi “padri separati”, che sposterebbero la questione dai media alla realtà concreta e altre distorsioni del genere. E alla fine ho rinunciato, o quantomeno accantonato l’idea, in attesa d’ispirazioni aggiuntive, per così dire.

Non amo che mi si controlli la vita ma dei principi biblici mi fido. Almeno quelli sono perfetti.
Buone vacanze a tutti, state sereni.
http://musica.tiscali.it/non-vivo-piu-senza-te-music-video/1445293/