Monthly archive Febbraio 2012
Un lavoro "fisso": lettera da Parigi (3)

Un lavoro “fisso”: lettera da Parigi (3)

Cari amici e care amiche, come state?

Oggi a Parigi il cielo e grigio e grossi nuvoloni si spostano veloci, spinti da un vento caldo che sembra scirocco e che mi ricorda Venezia. Io sto bene e se non ho avuto il tempo per scrivere la mia terza lettera per il blog del Corpo delle donne è proprio perché il mio tempo libero ultimamente si è ridotto drasticamente. Sto lavorando moltissimo, e in questi mesi mi sento completamente assorbita dal mio nuovo lavoro come anche dall’esplorazione di Parigi, così instancabilmente caotica, vivace e stimolante, una città che sembra non riposare mai. Le mie giornate sono piene di sfide, corse e spostamenti, una costante ricerca di equilibrio nella nuova routine. A lavoro sto imparando molto, e questo mi riempie di gioia oltre a farmi sentire più viva e utile. Mi succedono però anche cose strane, tragicomiche direi, del tipo: andare ad una riunione di lavoro e pensare di aver sbagliato sala solo perché c’erano a mio parere troppe donne giovani sedute intorno al tavolo. Triste e divertente al contempo. Ma effettivamente il mondo dei musei e delle istituzioni culturali a Parigi testimoniano una presenza femminile di quantità e qualità, e questo mi rassicura. Ce la faremo anche in Italia, dobbiamo solo continuare a crederci e a lottare.

Tornando al mio microcosmo, le vacanze di Natale (oramai lontane) dalle quali io e Tommaso siamo tornati carichi di pesantissime valige farcite di grana e delizie nostrane consegnateci dalle nostre mamme, sono state un’occasione …

Continua a leggere...
Anoressiche per Danzare?

Anoressiche per Danzare?

La Scala: licenziata per diffamazione la Garritano: leggi qui su Lettera 43

Continua a leggere...
7 febbraio, Rovereto (TN): doppio incontro

7 febbraio, Rovereto (TN): doppio incontro

Alle ore 14,30 incontro presso l’Istituto Fontana.

Alle ore 20 incontro pubblico presso l’Hotel Rovereto.…

Continua a leggere...
Ico Gasparri, Nata Femmina - Milano

Ico Gasparri, Nata Femmina – Milano

Nata femmina

4 fotografe + Ico Gasparri interpretano l’immagine della donna e la cultura della discriminazione di genere

Fotografie di Raffaella Bolla Cinzia Burtini Meri Cecchetto Tiziana Zovi Ico Gasparri

IChOme, via Stoppani, 10 • MM1 P.ta Venezia • Milano

dal 9 al 25 febbraio 2012

imbarco/inaugurazione: giovedì 9 febbraio 2012 ore h. 18,30 con buffet autoprodotto

IChOme, il negozio di fotografia contemporanea sostenibile di Via Stoppani 10 a Milano, inaugura il 9 febbraio 2012 alle ore18,30 l’ottava delle mostre a tema realizzate per questa sede da Ico Gasparri, artista sociale e fotografo, tutte denominate sulla zattera, questa volta in compagnia delle fotografe Raffaella Bolla, Cinzia Burtini, Meri Cecchetto e Tiziana Zovi.

sulla zattera è uno dei concetti fondanti di IChOme: un punto di vi-sta personale per uscire a piccoli gruppi dalla crisi culturale e morale della nostra città e dell’attuale società italiana, imbarcando le persone care e i nuovi amici animati da valori e sentimenti comuni.

sulla zattera # 8 – Nata femmina nasce da un’idea delle quattro artiste di Valdagno (VI) che hanno esposto questo lavoro nella riuscitissima mostra di quel comune, inaugurata proprio da Ico Gasparri il 25  novembre 2011, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Le quattro fotografe percorrono il tema così a lungo indagato da Ico Gasparri della cultura della violenza sulla donna attraverso il con-solidarsi degli stereotipi e delle discriminazioni sociali di genere. Partono anch’esse dalla pubblicità stradale sessista e violenta per migrare verso i temi della percezione della vecchiaia femminile, della …

Continua a leggere...
History of Emotions: Berlino, Call for Papers

History of Emotions: Berlino, Call for Papers

Convegno stupendo dell’Istituo Planck di Berlino: Storia delle Emozioni. Entro aprile è necessario inviare il proprio testo se si vuole partecipare come relatore.…

Continua a leggere...

Uomini che Odiano le Donne?

IO VORREI CHE AD OCCUPARSI DELLO STUPRO E DELL’ORRORE CHE NE SEGUE FOSSERO GLI UOMINI. Gli uomini che leggono i blog di Lipperini, Terragni miei, di Giorgia di  unaltrogeneredicomunicazione e di decine di altri. Uomini che sono tanti. Io vorrei potere ancora amare un uomo, guardarlo negli occhi e sapere che è dalla mia, dalla nostra parte. Vorrei la generosità verso di noi che noi donne dimostriamo da sempre verso mariti e figli e mondo.  Vorrei che Gad Lerner, sensibile al tema rispetto verso le  donne, facesse una puntata dell’Infedele sullo stupro e gli ospiti fossero uomini. Vorrei che i lettori rinunciassero alla loro domenica come facciamo noi, e si unissero per scrivere un comunicato d’amore verso di noi e chiedessero rispetto e leggi efficaci. Questo vorrei. E lo vorrei presto. Sarebbe un dono meraviglioso che mi/ci riempirebbe di speranza sul futuro. Farsi carico, fatevi carico, vi prego.

Con Pina Nuzzo, abbiamo scritto il comunicato QUI SOTTO, se volete diffondetelo.

Qui una scheda sul reato di stupro redatto dalle Avvocate D’Amico e Liberali che ringraziamo calorosamente.

Prima però vorrei leggeste la mail di Marla, lettrice del blog che abbraccio e ringrazio.

Io credo si parli devvaro poco, anzi per niente, di cosa rappresenta lo stupro per una donna. Gestisco una comunità di malati psichiatrici, su sette donne ricoverate, sei hanno subito violenza sessuale e per tutte è stato questo l’evento scatenante dei loro disturbi psichici. Bambine e ragazze normalissime che dopo aver subito questo

Continua a leggere...
Ascolta, Come Mi Batte Forte il Tuo Cuore

Ascolta, Come Mi Batte Forte il Tuo Cuore

Presa dai miei mille impegni quotidiani che spesso rendono la nostra vita “una stucchevole estranea”, solo ora appprendo che Wislawa Szymborska se n’è andata. Stavo scrivendo non è più tra noi, poi mi sono accorta della sciocchezza: le poete stanno per sempre con noi e tra noi, eterni i loro versi.

La Poesia salva la vita, per me è stato così e non sto esagerando. Wislawa, polacca meravigliosa Nobel per la Poesia, mi ha accompagnata negli ultimi 20anni. Leggetela, fatevi amica la poesia. Prendetevi oggi un librino e regalatevi la bellezza. C’è qualcuna o qualcuno  tra voi così felicemente fortunata da essersi sentita sussurrare almeno una volta nella vita:

Poteva accadere. Doveva accadere. È accaduto prima. Dopo. Più vicino. Più lontano. È accaduto non a te.

Ti sei salvato perché eri il primo. Ti sei salvato perché eri l’ultimo. Perché da solo. Perché la gente. Perché a sinistra. Perché a destra. Perché la pioggia. Perché un’ombra. Perché splendeva il sole.

Per fortuna là c’era un bosco. Per fortuna non c’erano alberi. Per fortuna una rotaia, un gancio, una trave, un freno, un telaio, una curva, un millimetro, un secondo. Per fortuna sull’acqua galleggiava un rasoio. In seguito a, poiché, eppure, malgrado. Che sarebbe accaduto se una mano, una gamba, a un passo, a un pelo da una coincidenza.

Dunque ci sei? Dritto dall’attimo ancora socchiuso? La rete aveva solo un buco, e tu proprio da lì? Non c’è fine al mio stupore, al mio tacere. Ascolta come mi batte forte

Continua a leggere...