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La Vita non Finisce con la Morte
Quel che resta di te è quel che trasmetti alle altre persone.
Si definisce artista e le do ragione. Ascoltate, prendetevi del tempo. Nessuna paura della morte, solo chi conduce una “non vita” teme la morte. Grande lezione. Bello il rapporto intergenerazionale tra la centenaria che ha cambiato la storia delle donne e le giovanissime sue discepole. La loro vita sarà anche il proseguio della vita della scienziata.
Lettura consigliate: Il diario di Jane Sommers di Doris Lessing Non è un paese per vecchie di Loredana Lipperini
Venerdì onoriamo il 25 novembre discutendo di rapporti intergenerazionali. La coesione sociale sta alla base di un Paese evoluto. Genere e Generazioni.…
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Lettera da.. Berlino (2)
Alberto Arbasino dedica il paginone centrale di Repubblica a descrivere la magnificenza delle mostre, teatri, performance, opere a Berlino in questi giorni. E noi abbiamo Livia che ci racconta cosa accade dal suo personalissimo punti di vista nella città più cool d’europa. Venerdi incontrerò Livia per la mitica proiezione de IL CORPO DELLE DONNE in Berlin! Ecco la lettera:
“Con la parola e con l’agire ci inseriamo nel mondo umano, e questo inserimento è come una seconda nascita, in cui confermiamo e ci sobbarchiamo la nuda realtà della nostra apparenza fisica originale.” Hanna Arendt, Vita Activa
Berlino, 7 ottobre 2011. Ebbene sì, devo essere sincera, questa mattina ero insopportabile. Mathias mi ha guardata e ha preparato il caffè, senza dire nulla. Poi è uscito, congedandosi con un “Tschüß, bis später!” (trad.: ciao, a più tardi), di cortesia. Solitamente, la sera, prima di coricarmi, scorro i titoli dei giornali italiani che ieri raccontavano dei funerali di Tina Ceci, Matilde Doronzo, Giovanna Sardaro, Antonella Zaza e Maria Cinquepalmi.
In una giornata di lutto nazionale, i giornali riportavano anche di come l´ennesimo deputato avesse dato prova di grande cultura e proprietà linguistica, rispondendo “vai a farti scopare”alla deputata Codurelli, che esortava i colleghi della Camera a non perdere tempo e iniziare ad occuparsi delle importanti questioni riguardanti l´Italia (sul ciglio del baratro economico). I giornali raccontavano, ovviamente, anche di SB, soprattutto di SB e delle sue ultime sparate.
Lo slogan che campeggiava ieri su tutta la stampa italiana, è stato tradotto …
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Il Fare Politica
Vi scrivo mentre scorrono le immagini de Il Corpo delle Donne. Siamo al Palazzetto dello Sport di Valdagno, centinaia di ragazzi dell’istituto tecnico poche ragazze. Loro sono tutt’intorno a me. Bisogna avere coraggio e desiderio, per calarsi in mezzo a questa forza fatta da 16enni, non temerli, starci in mezzo. Come vi ho già detto è un incontro di corpi. Niente divisioni, niente cattedre, podii, niente. Un microfono gelato e il mio corpo in mezzo ai loro corpi. Questa è la politica.
Ieri, viaggiando in treno in piedi da Padova a Feltre ( due ore senza nemmeno dove appoggiarmi. Pare che la regione veneto, come altre regioni, non possa piu pagare trenitalia. e trenitalia taglia i vagoni), pensavo a questa incredibile avventura. Da tre anni in giro, incontriamo migliaia di donne uomini giovani vecchi.. L’Italia che esiste e resiste. Peccato pensavo con rabbia e sconforto. Se ci appoggiassero, se il ministero ci desse dei soldi: avremmo potuto riprendere tutto, un video che varrebbe piu di mille inchieste: Italia 2009 -2011ecco il video. Ecco cosa pesnano le ragazze e i ragazzi. Bastava un operatore e un organizzatore. Poi ci ho ripensato. “Se non appari non esisti” dicono molti, ma noi sappiamo che non è vero. Questa esperienza incredibile esiste e sta cambiando il Paese. Restano gli incontri, migliaia di persone che a loro volta saranno gli artefici di altri cambiamenti. Non appariamo e esistiamo. Oh se esisitiamo. Mentre quelli che detengono il potere e che AVREBBERO DOVUTO AIUTARCI e non …
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Seconda Lettera da.. Parigi
Ecco la seconda lettera da Parigi. Seguo con passione Giulia Camin, mi piace come scrive e come si rapporta a Parigi città dove anch’io vissi 3 anni e da cui ho imparato molto. Grazie Giulia e buona lettura a tutte!
Care amiche,
sono passate soltanto due settimane da quando vi ho scritto, eppure i colori intorno a me sono già diversi. Qualche pioggia insistente ha dato inizio all’autunno, la temperatura si abbassata, golfini e giacche sono tornate protagoniste di una buffa coreografia collettiva. Un frenetico “metti e togli” tipico delle settimane di mezza stagione e necessario soprattutto a Parigi, dove il tempo cambia continuamente. Ho letto da qui le principali notizie che riguardano l’Italia, cogliendo le perle di grande poesia che ci sono state offerte; penso all’ignobile barzelletta sullo stupro delle suore consenzienti pronunciata dal ministro (lo scrivo con la minuscola) sacconi, alle dichiarazioni di un certo premier che se ne vuole andare “da questo paese di merda” e che definisce Angela Merkel una “culona inchiavabile”. Questi gossip (non chiamiamole notizie) che sembrano provenire da un imbarazzante mondo alieno, fatico a giustificarli ai miei nuovi connazionali che mi chiedono un commento. Ma questo sarà tema di un’altra lettera; oggi vorrei parlarvi di precariato e accesso al mondo del lavoro, e nel farlo vorrei aprire una riflessione collettiva, un confronto fra le vostre esperienze e le mie.
Inizio dunque dalle mie: una mia candidatura è stata accolta, ho passato una selezione e ho ottenuto il posto. Si tratta di un …
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