Yearly archive 2011

RAI: WOMEN EMPOWERMENT!

Ricevo ora la notizia che vi passo immediatamente e che ci fa contente: vi ricordate il nostro incontro in Commissione di Vigilanza? Allora l’unico nostro sostenitore oltre al Presidente Zavoli, fu Vincenzo Vita.

Ecco cosa ricevo  proprio ora:

RAI: VIGILANZA, NEL TESTO SUL PLURALISMO ENTRA IL ‘WOMEN EMPOWERMENT’ = APPROVATI ARTICOLI 17 E 19 SU RESPONSABILITA’ DEI CONDUTTORI E DIVIETO DI TALK PER GIORNALISTI IN POLITICA

Entra il women empowerment nel testo dell’atto di indirizzo sul pluralismo nell’informazione e nei programmi di approfondimento della Rai all’esame della commissione di Vigilanza. Un emendamento di Vincenzo Vita del Pd ha ottenuto infatti parere favorevole dal relatore Alessio Butti del Pdl a patto che diventasse integrativo dell’articolo 17 e non sostitutivo, ed e’ poi stato approvato dalla commissione.

L’emendamento recita: “la Rai si impegni a promuovere l’acquisizione di poteri e di responsabilita’ da parte delle donne (empowerment) con azioni antidiscriminatorie mirate, per il reale accesso delle donne alle posizioni dirigenziali nel sistema radiotelevisivo pubblico, al fine di favorire la presenza femminile nelle posizioni apicali delle testate giornalistiche televisive pubbliche, e, piu’ in generale, del sistema radiotelevisivo pubblico, in modo da incidere sulle scelte editoriali e di palinsesto e quindi sull’immagine complessiva delle donne offerta dalla tv pubblica”. Emendamento

Al punto 17, sopprimere il primo periodo

Sostituire il punto 17 con il seguente: “La Rai s’impegni a promuovere l’acquisizione di poteri e di responsabilità da parte delle donne (empowerment) con azioni antidiscriminatorie mirate, per il reale accesso delle donne alle posizioni …

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Lettera da.. Sydney (2)

Lettera da.. Sydney (2)

Marina da Sydney continua il suo racconto che noi leggiamo con particolare coinvolgimento. Dell’Australia così lontana qui sappiamo pochissimo e ci fa piacere conoscerla attraverso lo sguardo della nostra corrispondente. Vi segnalo la guida “Vivere e lavorare in Australia” dal sito italiansinfuga.

Vi scrivo da Sydney, dove ancora continua nel rettangolo di Martin Place la protesta “Occupy Sydney”, in solidarietà con le manifestazioni di tutto il mondo. Ci sono circa cento persone stasera a Martin Place, composte, non chiedono risposte facili ma chiedono un cambiamento. Io li guardo e penso che la crisi sia altrove ma li ammiro per come si impegnano anche se minimamente toccati dal tracollo mondiale. Li ho intervistati per l’emittente australiano per cui lavoro, c’è gente di tutte le età, ma i più numerosi hanno circa trentanni e vogliono un futuro senza caste – potete ascoltare un’intervista a questo link se volete  http://bit.ly/nbanCI, o vedere alcune  immagini a quest’altro http://on.fb.me/paaQaq.

Ma di cosa si lamentano? Qui tutto funziona, mi dico. O forse no? E inizio a pensare alle donne che cercano lavoro. Poi a casa, vedo la mia coinquilina e capisco. Come spesso accade, le notizie migliori si trovano bevendo il caffè in soggiorno mentre si scambiano due parole con i coinquilini, che ti raccontano come si cerca lavoro dopo i 25 anni da cittadini australiani. La mia amica Laura, ventisettenne Australiana, nata da una famiglia greca, fa la designer e lo fa bene. Ha lavorato a Sydney, New York e Londra e ora

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SLAM POETRY a Milano

SLAM POETRY a Milano

A tutti i poeti che desiderano parteciparevi.

Giovedì 27 ottobre 2011, abbiamo il piacere di invitarvi a partecipare al primo SLAM-Poetry, dove ciascuno potrà presentare alcune sue poesie. Lo SLAM-Poetry avrà luogo al Circolo ARCI Martiri di Turro, in Via Rovetta 14 a Milano, dalle ore 21,00 alle 23,30 circa.

Brevi note sulla Slam (poesia) Slam, in americano significa impatto, sberla e deriva dall’espressione ‘to slam a door’, letteralmente ‘sbattere una porta’. Questo termine è stato associato ad un genere di poesia, Poetry-slam, per il suo potere di catturare lo spettatore e ‘schiaffeggiarlo’ con le parole, con le immagini, al fine di scuoterlo, di emozionarlo.

È un’arte che nasce dalla strada (come il rap ai suoi inizi) e crea un legame tra scrittura e interpretazione focalizzata sulla parola e realizzata con grande economia di mezzi. È una poesia praticata nei luoghi pubblici (bar o altri luoghi associativi) sotto forma di testi quasi recitati, a ritmo serrato. Lo slam è considerato da molti come una delle forme più vive e rivoluzionarie della poesia contemporanea, una sorta di movimento a margine dei circuiti artistici tradizionali che, tra le altre cose, stabilisce un nuovo tipo di rapporto tra il poeta e il suo pubblico. Infatti, l’esistenza e il diffondersi dello slam dimostrano come la poesia non sia qualche cosa di vetusto e alieno alla società moderna ma, al contrario, qualcosa di indispensabile e più che mai vivente.

Lo slam nasce nel 1984 quando Mark Smith, operaio nei cantieri e poeta organizza in un …

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Gabbie, ancora gabbie!

Gabbie, ancora gabbie!

NEI COMMENTI A QUESTO POST SI STA SVILUPPANDO UNA DISCUSSIONE IMPORTANTE, INNESCATA DA RENATA E PAOLA M.  LEGGETE E, SE POTETE, CONTRIBUITE.

Funziona anche al contrario: se è sufficiente scrivere di avere 18 anni e essere Miss Universo perchè il mondo ci creda, allo stesso modo basta anche solo dire che ci piace, chessò, la camicia a righe di Fini per essere etichettati di destra; o dichiarare che la Carfagna indossava un bel tailleur, per passare come una sua supporter. Constato da tre anni che siamo ingabbiate/i: lo dicevo bene in un post tempo fa che mai come ora mi pare valido.

http://www.ilcorpodelledonne.net/?p=805

Dopo il mio intervento a In Onda sono arrivati tanti commenti, molti a favore come questi: “Volevo solo ringraziarti per il tuo intervento a In Onda: spiccavi davvero per equilibrio ed onestà intellettuale, si vedeva che a te non sta a cuore la polemica ma quello per cui lavori ogni giorno. Eri decisamente l’unico motivo per cui valeva la pena guardarla. Un’altra cosa che mi ha colpito era il contrasto tra il tuo volto, che trasmette sentimenti, e quello dell’On. Santanchè, una maschera fissa siliconata.”

“Grande prova Lorella ieri sera. Mi sono sentita molto orgogliosa di essere una delle vostre braccia… mi dispiace per la Santanchè che ha perso un’altra occasione per dimostare di non essere totalmente rincoglionita e per i due giornalisti padroni di casa un pò maleducati!”

Poi ne sono arrivati pochi  così: Sono un’estimatrice del suo libro, ma se uno va in

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L’Aquila: assemblea delle donne

DONNE IN RETE PER LA RIVOLUZIONE GENTILE

in relazione con TERRE MUTATE

I° ASSEMBLEA NAZIONALE

L’AQUILA 11, 12 e 13 NOVEMBRE 2011

Proponi le tue idee di trasformazione per uno dei seguenti nodi:

Incompiuta democrazia

Lavoro

Corpo e violenza

Ambiente

Cultura e agenzie educative

Giustizia, legalità e laicità

 

Perché a l’Aquila? L’Aquila è per noi un simbolo: delle nostre ferite; delle ferite della nostra Matria. Una marea nera ricopre il nostro Paese. Terra di bellezza e di memoria, di fari illuminati, di tracce arabe e normanne, di ulivi e gelsomini, l’Italia è oggi ferita nelle alpi e nelle marine, nei torrenti e negli argini che soffocano per gli abusi e il cemento. La terra violata trema. Il territorio grida e ci chiede cura. Siamo qui come Madri di cura, di cura della Natura. CONTINUA

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Fuori dalle Gabbie: Giovanna Cosenza ci da una mano

Il 25 settembre ho partecipato ad una trasmissione tv: In Onda su La7. Solitamente come sapete rifiuto gli inviti televisvi, non per spocchia bensì per impossibilità a divulgare, mio principale obbiettivo che, quando non mi imbrigliano, mi riesce anche bene. Qui potete rivedere la puntata.

E questa è l’analisi di Giovanna Cosenza a cui ho chiesto la cortesia di visionare il programma per noi, rilevando punti di forza e punti di debolezza: “La posizione in cui Lorella Zanardo si trova a «In onda» non è facile. Il fatto che sia messa in contraddittorio con Daniela Santanché dà per scontata una polarizzazione politica che non avrebbe ragione di essere: metterle Santanché contro implica infatti che la questione femminile possa essere quanto meno contestata da destra. O meglio: nessuno di fatto dice apertamente che la questione femminile sia di pertinenza esclusiva della sinistra (Telese esordisce con «dottoressa Zanardo, lei non è una moralista di sinistra»). Ma il contesto allude a questa contrapposizione, la dà per scontata. Dal mio punto di vista, dunque, Zanardo fa benissimo a non entrare mai in contrasto con Santanché. Dico di più: non ha altra scelta, pena il rischio di incanalare il dibattito in una direzione stereotipata e banalizzante. Bisognerebbe infatti che in Italia si smettesse di considerare la difesa dei diritti delle donne come qualcosa che spetta solo alla sinistra: i problemi delle donne riguardano tutti, non solo una parte politica.

La trasmissione è inoltre costruita per appiattire la questione su un’altra polarizzazione: l’antiberlusconismo. In questa

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FEMINIST BLOG CAMP 28-29-30 ottobre,Torino. Noi ci saremo!

FEMINIST BLOG CAMP 28-29-30 ottobre,Torino. Noi ci saremo!

Il Feminist Blog Camp (Torino 28-29-30 ottobre all’Askatasuna) è un evento totalmente gratuito, autofinanziato, autogestito ed aperto a tutti. A chiunque abbia uno spazio internet e si occupi di pratiche antisessiste sul web. A tutti coloro che vorranno seguire i workshop e i laboratori proposti  con l’intento di condividere i saperi.

L’idea del Camp prosegue la linea tracciata dal primo Fem Camp di Bologna nel 2007 ed è la risposta alle necessità di vivere la tecnologia in maniera condivisa, partendo dalle pratiche differenti con cui ci confrontiamo nel web, per tentare di agire in maniera globale.

Negli anni più recenti molte donne femministe e molti uomini disertori del patriarcato hanno cominciato a popolare la rete, in maniera sempre crescente e hanno intessuto relazioni per affrontare battaglie comuni. Abbiamo deciso quindi di mettere insieme questi nostri saperi, imparando l’uno dall’altro e trasmettendoci le conoscenze necessarie per vivere i nostri spazi e le nostre esigenze di cambiamento.

Aderiscono al Feminist Blog Camp più di 100 blog e siti; durante la tre giorni si potrà assistere a seminari, proiezioni, dibattiti, musica, arte, spettacoli, reading, cultura e molto altro; le tematiche trattate varieranno nei diversi workshop: dai diritti digitali al subvertising, dal controllo dei corpi alla libera sessualità, dalle narrazioni personali alle pratiche sociali e politiche.

Saremo ospiti del CSOA Askatasuna che metterà a disposizione oltre alle sale per i laboratori anche uno spazio/ludoteca per i bambini gestito dai partecipanti al Camp, uno spazio per dormire con il sacco a pelo e la cucina …

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