-Comprate i bot! chiede il presidente professore agli italiani. Alcuni sanno che l’invito non è rivolto a chi di soldi ne ha tanti e investiti in modo sicuro già da tempo, spesso non in Italia ma in Paesi ritenuti più sicuri.
L’invito è rivolto agli italiani risparmiatori, uno dei Paesi più capaci di risparmio nel mondo. Questo dato mi ha sempre commosso: persone di un’altra generazione ormai, in grado di compiere rinuncie quotidiane spesso per garantire maggiore sicurezza a figli e nipoti. Italiani che non esistono quasi più per abitudini consumiste subentrate o per mancanza di risorse economiche.
Quindi l’invito non è rivolto a loro, che di soldi non ne hanno più. Piuttosto ad una fetta di borghesia ricca e spesso difficilmente tassabile, quella delle caste appunto. Quelle caste che non si vuole tassare. Comprassero loro i bot.
Però è brutto. Brutto che un Governo  debba chiedere l’ennesimo aiuto ai cittadini ormai dissanguati. Bruttissimo. Il Governo Tecnico si fa carico di responsabilità altrui. E’  un intero sistema ormai a vacillare.

-Mi scrive una conoscente: “Terzani diceva che l’unico modo per non farsi consumare dal consumismo è digiunare, da qualsiasi cosa non sia assolutamente indispensabile, dal comprare il superfluo. E’ la vera libertà. Non la libertà di scegliere, ma di essere! La  stessa applicata da Diogene, che osservando il mercato di Atene mormorava: “Guarda come sono fortunato, quante cose di cui non ho bisogno!” Quanto sarebbe bello metterlo in pratica, anche se riuscirvi è difficilissimo.
Ma possiamo provarci, con l’anno nuovo, no?”

Penso che no, non possiamo. Questo Natale l’unica cosa che potremmo fare per dare una mano è comprare. Li sento i radical chic, rappresentanti della decrescita, felice solo per loro, blaterare di regali poveri fatti in casa. Smetti di comperare mutande e tanga? Ti sei stufato di acquistare nuovi telefonini? Non comperare equivarrà a lasciare a casa migliaia di lavoratori spesso giovani che lavorano nel terziario. Non si cambia un sistema smettendo di acquistare. Pare di sentire quelli che spengono la tv perchè credono così di fare arrivare un segnale negativo. Il cambiamento prevede manovre ben più complesse e a lungo periodo. Cambiare il sistema liberista consumistico prevederebbe dirottare gli investimenti da prodotti voluttuari inutili, verso servizi utili e indispensabili: i lavoratori sarebbero così solo dirottati verso più utili attività, senza perdere l’impiego. Ci vuole volontà determinazione e l’accettazione di tempi lunghi ma non è impossibile.

-Una delle imagini che più mi hanno turbato in questo 2011, turbato solo me mi pare, è stato vedere Claudio Bisio sul palco a festeggiare con Giuliano Pisapia la vittoria a sindaco. Bisio mi piace assai, da ogni punto di vista. Però riflettevo che la sua gradissima fama la deve a canale 5, gruppo mediaset, la tv del premier. Zelig, grande fucina di comici di sinistra ha avuto lo stesso destino. Di questo non si parla mai in Italia, fa parte dei tabu’ rimandabili a THE UNTOUCHABLES, gli intoccabili di sinistra. Però è così. dolorosamente così.Non è che non parlandone si elimini il problema.
Quasi tutto il dissenso comico/satirico televisivo è di proprietà dell’uomo più odiato dalla sinistra.
Gabibbo e Iene comprese. Il potere ha inglobato da anni il dissenso, la debacle più grande che poteva avvenire e di cui NESSUNO PARLA. Bisognava fare la legge contro il conflitto di interessi. Non c’è futuro senza chiarire questo punto cruciale e capire perchè è avvenuto.

-Ero al Feminist Blog Camp a Torino in ottobre insieme a molte donne e molte associazioni. Ne sono uscita con due convizioni:
+non si criticano i centri sociali se non si offrono alternative ai centri sociali. A Torino per due giorni abbiamo discusso e ragionato: per chi voleva c’era pernottamento gratuito e pasti a pochisismi euro. Mi pare moltissimo. Mi pare un modo altamente democratico di offrire a TUTTI  la possibilità di informarsi e viaggiare.
+Femminismo a Sud, tra le associazioni organizzatrici, svolge un ruolo importante in Italia oggi. Non significa che io sia sempre d’accordo con le loro posizioni, ma questo non è rilevante. Ciò che conta è che FAS dimostra un impegno quotidiano serio professionale e GRATUITO  CHE CONTRIBUISCE AD INNALZARE IL LIVELLO DI CONSAPEVOLEZZA SUGLI STEREOTIPI SESSISTI e non solo. E’ tanto. Veramente dobbiamo dire grazie a questo collettivo. Ripeto, anche se siamo talvolta su posizioni diverse. Ma il lavoro che svolgono COSTANTEMENTE e a TITOLO GRATUITO è già esempio di un mondo migliore.

-Lo sconforto piu’ grande quest’anno è stato assistere all’incapacità di alcune  associazioni femminili di dire grazie a chi svolge un lavoro parallelo al loro o che in qualche modo agevola il loro. Senza giri di parole diciamo che denuncia una grande debolezza. Chi non riconosce il merito altrui non è degno di attenzione e stima. Ci tengo a dire qui che è indegno  vedere  donne adulte negare il lavoro svolto dalle donnespesso  più giovani e appropriarsi dei loro meriti.

-C’è un uomo senegalese che sta da anni all’angolo della strada vicino a casa mia. Chiaccheriamo almeno una volta alla settimana. Ha il  diabete, contratto qui a causa del cambiamento di alimentazione; anche mia madre ce l’ha. Parliamo delle pastiglie che prende e dei miglioramenti di salute che dovrebbero produrre. Ha una bronchite fortissima da mesi, non dovrebbe stare al freddo, ma guadagna solo vendendo la sua merce ai passanti, quindi di fermarsi non se ne parla. Ha tre figli a Dakar, due dei quali studiano all’università: uno lettere l’altro legge. Li mantiene lui da qui. Pare incredibile, tutte le volte che lo ascolto sono piena di ammirazione: pensate, nel lasso di tempo di una generazione che cambio si produrra’! E’ importante mettersi in relazione, parlare, raccontarci lenostre vite per scoprire che di differenze ce ne sono veramente poche e che non c’è motivo di sentirsi diversi.

-Il giorno 19 dicembre mi è stato inviato un pacco con il servizio postacelere plus: servizio costoso che garantisce la consegna in 24 ore. Ne sono passate 96. Il call centre poste italiane è uno di quei numeri infernali dove passi ore ad ascoltare voci registrate. Era importante per me ricevere quel pacco. E non è difficile accorgersi che lo sconforto è terribile ogni volta che verifchiamo che il dissesto del Paese è ormai conclamato.

-Spero che il Governo Tecnico possa durare poco. C’è bisogno di Politica vera. C’è bisogno di raccogliere lo scontento e la disillusione del territorio. Ed elaborare e proporre alternative. Credo che i giovani vadano ascoltati da subito. E che non farlo potrebbe essere pericoloso. Sono sempre meno tollerante verso l’ingiustizia. Mi accorgo di essere profondamente mutata nel corso dell’ultimo anno, ogni buonismo scomparso, fortissima e improrogabile l’esigenza di giustizia sociale.