Nello show Il Piu’ grande Spettacolo dopo il week end  Fiorello si fa portatore di un modalità nuova e contemporanea di relazionarsi alle donne.

In generale:
Fiorello è un entertainer a tutto tondo: canta, balla, imita, caratterizza, si relaziona a personaggi di alto profilo internazionali con savoir faire. Non abbiamo in Italia un’altra figura a lui paragonabile. Se confrontato con gli attuali conduttori italiani, è un gigante. Solitamente al presentatore si richiede solo di sapere parlare, nessuno o quasi dimostra di sapere fare altro. Ultimamente il ruolo del conduttore si è ancora più svilito da  personaggi di basso profilo che fanno battutacce, sghignazzano e coprono la loro incompetenza con volgarità ridanciane. Fiorello al pubblico a casa suscita simpatia ma comunica anche che per condurre un one man show bisogna avere molto lavorato, comunica anche che lo spettacolo è un business serio che richiede professionalità e che se ti vuoi relazionare a Tony Bennett devi prepararti poichè non basterà fare la gara delle pernacchie. Se riflettiamo su come l’entertainment è stato condotto finora – “che entrino le bocce di Cristina e Francesca” – Fiorello in quattro serate restituisce all’intrattenimento il ruolo che gli spetta cioè di svago che non significa sbracamento.

Però. Qualcuna/o potrebbe obiettare che si’, è tutto vero ma Fiorello non spicca per graffio e satira. Infatti è vero, non è questa la sua cifra, non è questo il suo ruolo. Fiorello è un intrattenitore che non provoca innalzamento di consapevolezza. Non è però servile. E sottolinerei che certe sue caratterizzazioni forniscono un’immagine molto ironica di alcuni personaggi noti normalmente intoccabili (guardate l’esilarante caratterizzazione della premier dame Carla Bruni “come dite voi italiani…? oh c’est terribile” che fa il verso ad uno snobbissimo modo di relazionarsi al popolo della moglie di Sarkozy.

Ma il vero salto in alto che compie Fiorello, quello per cui dovremmo scrivergli e ringraziarlo, è la relazione che intrattiene con le donne. Da pari. Da pari!
Esaminiamo due casi:

*Nella seconda puntata Fiorello ha ospite Elisa, cantante italiana di peso e piglio internazionale.
Fiorello la introduce e da subito maiueticamente, la mette in condizione di mostrare le sue doti, oltre a quelle di cantante. Si toglie dalla scena, non è bulimico della telecamera, e introduce Elisa come caratterista. Elisa, messa a suo agio compie due azioni (da 2’20” a 6’40” nel video qui sopra):

– si produce in un imitazione gustosissima di Laura Pausini e di Carmen Consoli

– è così a suo agio che esce da ruolo imbalsamato in cui le donne spesso sono costrette, ed è se stessa. Ascoltate la risata di Elisa: avete mai sentito niente di piu liberatorio in tv? Abituate ai sorrisini di meteorine e di grechine varie, vi accorgete della potenza del ridere a crepapelle? Una donna che ride così, forse vive così, forse gode così. Accade in tv. Ad una trasmissione popolare. Mizzica. Mizzica. Mizzica. UAUHU! Pensa la sedicenne a casa. Niente supergnocca, niente riprese del culetto, c’è una quasi coetanea che ride libera incurante della telecamera. Mentre il conduttorre se la ride con lei. Senza fare allusioni sulle sue bocce. Uauh! Si può fare dunque.

*Sempre nella seconda puntata Fiorello ospita la nazionale di pallavolo femminile che ha vinto la Coppa del Mondo recentemente. Per chi non lo sapesse la nazionale di volley è famosa in Italia sia per la grandissima capacità ma ancor più per essere composta da ragazze molto molto attraenti. Così attraenti che ovunque vegano invitate si fanno battutacce sulle loro parti fisiche migliori.
Ora Fiorello le introduce, chiede alla telecamera solo per un attimo di “inquadrare queste meraviglie” dopodichè non c’è una battuta, un sorriso allusivo, un’occhiata che rimandi al fatto che sul palco ci sono delle bellissime ragazze.

Tutto è giocato intorno alla professionalità delle ragazze, si ride intorno alla coppa del mondo che è li sul palco, si fa una partitina, si ricorda che andranno alle Olimpiadi, si sottolinea che sono LE PALLAVOLISTE PIU BRAVE CHE ESISTANO. A casa le quasi coetanee pensano: uahu! anch’io gioco a pallavolo, magari anch’io potro gareggiare. E vedi un po’!, per una volta la telecamera non ha inquadrato il culetto della giocatrice mentre schiaccia. Mizzica,mizzica, mizzica. Si può fare dunque di parlare di donne della loro professionalità senza rimandare tutto al sesso.
Ricordiamo che le ricerche ci raccotano che le donne nella tv italiane vengono solitamente presentate come gnoccolone o donne del dolore.

Come ho spiegato in un commento al bel post di Giovanna Cosenza , non si tratta di acccontentarsi. Si tratta di essere realisti. Veniamo da 30 anni di gare a chi ce le ha piu grosse e a chi sorride di più senza motivo, Fiorello compie un reale passo avanti, importante nella rappresentazione delle donne in tv. E facendolo durante una trasmissione nazional-popolare, lo rende visibile e ripetibile. Altre trasmissioni con tale audience sono Miss Italia e Sanremo. Inutile ricordare come le donne vengano in qs trasmissioni rappresentate.

Da ultimo riporto come, sempre sul blog di Cosenza, venga ricordato che anche Che Tempo Che Fa avesse raggiunto 10 milioni di spettatori.
E’ vero. Ritengo però che i due programmi richiamino spettatori diversi, solo in parte sovrapponibili. Ritengo anche che le persone vogliano anche giustamente divertirsi e non penso si possa proporre di avere solo trasmissioni di approfondimento. Sostenere il contrario significa ANCORA UNA VOLTA! di non capire ma direi di non conoscere e di non rispettare il Paese.

Finisco dicendo che per quanto riguarda la relazione con le donne durante le trasmissioni tv, ha fatto più il nazional popolare Fiorello in un mese che Fazio e Santoro in vent’anni.  Non c’è scuola in tutt’Italia dove non si alzi almeno un/una ragazza che  chieda “scusi ma la Filippa di Fazio non è un po’ trattata come una velina”?

Quindi non è importante se Fiorello ci piace o no. Non serve dire.” io ho meglio da fare”, dirlo denuncia un atteggiamento elitario. Possiamo avere noi altro da fare ma è un dato inconfutabile che gli/le italiane guardano tanta tv. Credo che Gramsci, se fosse in vita, si occuperebbe di Fiorello e di cosa guarda la gente,  perchè è dall’analisi di ciò che la gente guarda che possiamo cominciare a capire e di conseguenza provare a cambiare. Ricordiamo che la teelvisione è uno dei grandi agenti di socializzazione, quello che oggi funziona maggiormente essendo la scuola e la famiglia in crisi profonda. Per quello che qui ci riguarda,  ciò  che conta è che si riesca finalmente a proporre  una rappresentazione veritiera di femminile nelle trasmissioni piu’ popolari. E Fiorello riesca a farlo.