Se fossi la direttrice di RAI 1 e fossi nervosa a causa dell’audience deludente del concorso di Miss Italia, mi farei un giro in rete, in particolare su youtube. Cercherei di imparare da lì.
Darei una lettura approfondita ai commenti. Immagino mi aspetterei la solita trafila di: “F..a! Bona! Che te farei…”, eccetera.
E dunque è con attenzione che valuterei il commento di marcoliberamente: “E’ tanto sperare una che dica: “Salve, ho 18 ma da quando ne ho 16 giro l’Europa, parlo due lingue, mi informo ed ho un’idea della politica, mi piace fare competizioni di snowboard e sono qui per dimostrare che una come me prende a calci in culo tutte quelle come loro!!” Perché non compare?? perché??? Sono una identica all’altra per Dio!! Porto a spasso il cane – vado a scuola – io canto – io ballo – io amo la mia famiglia – litigo con mio fratello – esco col mio ragazzo il sabato sera….. non seguirò mai più Miss Italia perchè mi sono rotta di vedre sempre le stesse facce e di ascoltare sempre gli stessi discorsi INSULSI! questi programmi dovrebbero sparire dalla tv italiana e invece sono e continueranno ad essere i più seguiti! abbasso miss italia”.
O il commento di luccioppapera: “Sophia Loren, una bellezza fascinosa più che ‘oggettiva’.. anche se io l’adoro!! è ancora bella a 70 anni”.
Andate a dare un’occhiata.

La tv nostrana è vecchissima, noiosissima, fuori tempo. La tv è però un diritto, ed avremmo diritto a dei programmi se non educativi, che almeno rispecchiassero i gusti degli spettatori e spettatrici. Non è nemmeno più così: girano milioni di euro intorno a trasmissioni televisive obsolete. Qualcuno le guarda? direte. Certo, molti accendono e guardano. Ma se l’Auditel oltre che a rilevare dati quantitativi rilevasse dati qualitativi, cosa ci sentiremmo rispondere alle domanda: “Ha guardato Miss Italia?  SI.   NO.”
Ma poi venisse chiesto: “Le è piaciuto?”. Credo ne vedremmo delle belle.

Programmi inguardabili, vecchi, obsoleti, guardati da un pubblico annoiato che guarderebbe anche altro. Ma siamo imprigionati.
Mandiamoli a casa. E’ ora.