Monthly archive Giugno 2011

Un’altra Economia è Possibile?

Tratto da cgil.it riprendiamo questo articolo che fa il punto sull’incontro di sabato 11 a Firenze:

Da Camusso a Lo Bello “Declino non irreversibile”.

Da paese industriale e del lavoro al fondo adesso della scala economica europea. Trent´anni di Italia, non da dimenticare, ma da cui capire come uscire indicando le responsabilità e facendo ognuno un mea culpa: perché «non esiste solo il fare ma anche il lasciar fare», dice l´economista Stefano Zamagni alludendo a «passioni tristi» che portano alla rassegnazione e all´«ormai». Quando invece «il declino – dice la segretaria nazionale Cgil Susanna Camusso – è innegabile ma non irreversibile». Le danno ragione economisti di fama come Zamagni, presidenti di Confindustria come Ivan Lo Bello, manager impegnate sulla differenza di genere come Lorella Zanardo, e il presidente di Unicoop Firenze Turiddo Campaini, il padrone di casa ieri alla tavola rotonda organizzata da Unicoop e moderata dal giornalista di Repubblica, Curzio Maltese. Sotto accusa il recente falso modernismo e il sogno alla rovescia che ha indotto a credere nella finanza più che nel produrre, che ha glorificato la rendita e affossato il lavoro, che ha portato al 30% di disoccupazione giovanile ma anche femminile, gli interessi particolari, il nessun senso di comunità, la mancanza di un progetto, l´illusione liberista che è solo individualista. E la convinzione che cambiare si può. Con un modello economico e di vita diverso che recuperi, dice Lo Bello, «i valori del nostro passato e cancelli il paese fai da te», il paese «delle disuguaglianze e

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Maschi da Rottamare

Ci toccano maschi così, quelli un po’attempati ma che cuccano carne fresca. Il prodotto italico  che vive sull’amarcord del latin lover anni ’60. All’estero sono già tutti rottamati, qui sono una specie protetta, speriamo ancora per poco. Hanno un pubblico di lettori sgarzoli con porschettina,pancetta e diciottenne in mostra. Quelli che quando il cavaliere è stato trovato con le mani nel sacco, ridevano al bar invidandogli la minorenne.

Ecco l’articolo della crème del giornalismo italiano:

Non vorrei toccare il nervo scoperto dell’argomento degli argomenti, ovvero “il corpo delle donne”, ma le foto delle cameriere radunate in pubblica piazza per inveire contro Strauss-Khan ci hanno ipnotizzato in ragione di un fatto comune a tutte le sopracitate ritratte: erano, appunto, racchie. O meglio: di bellezza nascosta. Va bene che quello è pur sempre un banchiere ricco e di sinistra, dunque filantropo ma al puritanesimo un limite dovrebbero pur darlo. Le immolestabili, insomma, stiano al posto loro. Oppure vadano all’Infedele.

di Pietrangelo Buttafuoco

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Le donne sperano nei maschi delle nuove generazioni

Questo l’articolo apparso su Il Secolo XIX di Genova, con intervista a Lorella Zanardo:

Sembrava una missione impossibile, si è rivelata una preziosa esperienza che quest’anno è stata riproposta e ampliata. Il progetto portato avanti dalla professoressa Lucia Cecchi del Liceo Scientifico “A.Pacinotti” della Spezia ha coinvolto una classe del suo istituto che attraverso la raccolta di materiale video, e partendo dal documentario di Lorella Zanardo “Il corpo delle donne”, ha preso coscienza di quanto la pubblicità sia lesiva per il corpo della donna.. [continua]

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Sputiamo su Hegel o no?

Sputiamo su Hegel l’ho scritto perché ero rimasta molto turbata constatando che quasi la totalità delle femministe italiane dava più credito alla lotta di classe che alla loro stessa oppressione”, così scrive Carla Lonzi nel 1970, in quello che diventò un libro culto per le donne di quella generazione.

Avrei potuto scrivere questa frase io, pensavo qualche giorno fa, 41 anni dopo la pubblicazione da parte della piccola casa editrice Rivolta Femminile. 41 anni dopo, una vita fa. Carla Lonzi, trasgressiva critica d’arte, è morta giovane, purtroppo da tempo. Mi sono persa a pensare cosa proverebbe se fosse viva oggi, considerando che la ragione per cui scrisse il suo libro resta prepotentemente  attuale. Mesi fa partecipavo ad una riunione di un gruppo “femminista”: la ragione dell’incontro era pensare ad un comunicato dopo la brutale aggressione da parte di un extracomunitario a Roma che aveva portato alla morte di una donna: uno dei problemi che venne sollevato e che trovò ampio consenso era “che non fosse  forse il caso di manifestare per denunciare l’ennesimo atto di violenza perché la destra avrebbe potuto manipolare la notizia e usarla per incentivare una politica contraria agli extracomunitari; inoltre “il partito” non consigliava prese di posizione nette…”. Ricordo che  guardavo le donne intorno a me e pensavo intanto alla donna morta massacrata di botte. Prima di tutto Donna, scrivevo in un post recente.

Scrive Lonzi: Prendendo coscienza dei condizionamenti culturali, di quelli che non sappiamo , non immaginiamo neppure di avere,

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Un Altro Genere di Comunicazione

Interessante analisi di una canzone dei Moda.…

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Sorella Acqua

Padre Alex Zanotelli parla in difesa di Sorella Acqua a TerraFutura: perché votare e votare sì. …

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Videopost: ACQUA BENE COMUNE, RAI SERVIZIO PUBBLICO

Ieri è circolato questo comunicato stampa del Comitato Referendario 2 Sì per l’Acqua Bene Comune:

COMUNICATO STAMPA

Ballarò e Anno Zero: no ai comitati referendari in studio

A sei giorni dai referendum del 12 e 13 giugno, il Comitato Referendario 2 Sì per l’Acqua Bene Comune è costretto a rilevare un vero e proprio muro di gomma rispetto ai talk show di informazione Rai. Le prossime puntate di Ballarò e Anno Zero saranno interamente dedicate ai referendum, nonostante questo le testate giornalistiche preferiscono chiamare in trasmissione rappresentanti partitici: gli unici, a quanto pare, abilitati a parlare in televisione. Troviamo scandaloso che il Comitato Promotore, quello che ha raccolto un milione e quattrocentomila firme e che ha promosso i referendum venga sistematicamente escluso o ridotto al ruolo di comprimario. Un vero e proprio blocco a chi non ha in tasca una tessera partitica, in barba agli autorevoli appelli del Presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Sergio Zavoli, che aveva raccomandato la presenza dei comitati promotori nei programmi Rai. Ricordando a tutti che il Comitato Promotore è un soggetto costituzionalmente riconosciuto rimaniamo basiti di fronte alla mancanza di rispetto per il lavoro di migliaia di volontari sparsi per tutto il territorio nazionale. Ci spiace constatare la disattenzione di programmi percepiti più attenti alle tematiche sociali. Diamo invece atto a Bruno Vespa di aver invitato a Porta a Porta un rappresentate del Comitato Promotore dei referendum pro acqua pubblica.

Non è giusto, attiviamoci. Abbiamo tutte e tutti una gran voglia di ascoltare durante …

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