Monthly archive Maggio 2011

21 maggio, Firenze: Terra Futura

Un convegno a Terra Futura, per vedere all’opera un’Italia diversa: l’Italia che cambia, l’Italia che funziona, l’Italia fatta di singoli, di gruppi, di amministrazioni, di imprenditori che hanno deciso di dire basta e che, in diversi settori del “quotidiano”, spesso silenziosamente, hanno pensato ed agito in modo diverso.

Sabato 21 maggio 2011 ore 14.30 SALA DELL’ARCO – Fortezza da Basso, Firenze IL CAMBIAMENTO E’ POSSIBILE? Esperienze a confronto

Intervengono:

CARLO BOGLIOTTI – Consigliere Nazionale Slow Food Italia L’alimentazione, l’agricoltura e la comunità LORELLA ZANARDO – Autrice del blog e del documentario “Il corpo delle donne” Donne e cittadinanza attiva CRISTIANO BOTTONE – Cofondatore Transition Italia – Facilitatore del movimento di Transizione Cambiare sì, ma cosa? PAOLO ERMANI – Presidente Associazione PAEA Ambiente, energia e occupazione

Modera: DANIEL TAROZZI – Direttore de Il Cambiamento

Metteremo a confronto diverse esperienze di cambiamento in atto. Da quella di Cristiano Bottone, tra i primi a portare in Italia l’esperienza delle Transition Town, a quella di Lorella Zanardo, blogger, regista consulente organizzativa a livello internazionale, autrice del caso mediatico (e non solo) il Corpo delle Donne. Da quella di Slow Food, associazione che ha fatto del Cambiamento il suo senso più profondo a quella dell’Associazione Paea, che da oltre 10 anni porta avanti un diverso modo di intendere il lavoro, le energie, l’abitare.

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Tg1: dissenso dalla Rai di Milano

Aria nuova a Milano! I montatori delle News della sede Rai in segno di dissenso ritirano le firme dai servizi del Tg1, a causa della sua informazione parziale e coartata, “non riconoscendosi nella sua linea, sia come professionisti del settore giornalistico che come utenti della televisione pubblica”. Il gesto intende porre l’attenzione sulla necessità di ritornare a “una reale obiettività della notizia che restituisca al Tg1 la dignità che gli deve appartenere in quanto prima fonte d’informazione del paese”. I montatori protestano anche per l’autonomia delle scelte artistiche che non è sempre garantita. E la protesta si collega alla denuncia delle condizioni tecniche obsolete in cui sono costretti a lavorare, con sistemi di montaggio ormai superati: “Mancano gli investimenti. E’ quasi un miracolo riuscire ad andare in onda”.…

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Art is Now! Il Corpo delle Donne per le Artiste

Nel nostro documentario compare Anna Magnani e anche Maria Callas diretta in Medea da Pasolini. Ma più di tutto ci sono i corpi strapazzati, usati e abusati di Pina Bausch senza i quali IL CORPO DELLE DONNE sarebbe stato solo un montaggio televisivo. Le artiste lo hanno capito e sentito e da due anni ci scrivono e ci invitano; conoscono il mio amore per il teatro e il teatro danza. Ciò che più vorrei è portare nelle scuole la possibilità che un altro corpo sia possibile oltre a quello televisivo. In questo periodo sono molte le artiste che stanno lavorando sul corpo, utilizzando il nostro documentario come fonte di ispirazione. Io sono con loro, totalmente. Le parole non bastano e anche voi ve ne accorgete. A volte navigo e leggo fiumi di parole imprigionate nei blog. Discussioni infinite dove ciò che resta è l’assenza di incontro. So che è la poesia di Giorgia Vezzoli che potrà salvarmi. O un gesto di Valeria Cosi. O un movimento di Cinzia Spanò. Lo sento.

Andiamo a vederle queste ragazze. Andiamo ad incontrarle:

Mi chiamo Cinzia Spanò, sono un’attrice teatrale. Il suo lavoro, che ho seguito sin dall’inizio, è stato per me molto importante. Mi piacerebbe invitarla a vedere lo spettacolo Acido Solforico. Lo spettacolo è tratto da un romanzo di Amélie Nothomb, e racconta di un reality ambientato in un campo di concentramento. Per lo spettacolo è stato inventato il personaggio di una presentatrice televisiva, Maila, da me interpretata.

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SEI NATA OGNI NOTTE CHE SAPEVA DI PORTI

Sei nata d’istinto, dalla fame di due poeti sospesi dal resto. Tuo padre, una fessura di luce nel pugno. Io, il respiro posato sul proprio riscatto.

Avevamo una libreria con degli scaffali buoni frequentata dai pazzi del manicomio di fianco. Leggevo le carte e fuori erano le processioni, tuo padre inventava parole per convincere il vento ad entrare. Facevo il caffé, dispensavo pietre, un sole di stoffa sfidava la sorte delle nostre pareti.

Veniva a trovarci un sacerdote che non aveva mai preso i voti con un contadino che parlava ai pianeti e una maga sedotta da un migrante distratto.

Sei nata ogni notte che sapeva di porti e di sole nascosto, sei nata nel caldo e dalla nostra impazienza, sei nata nel sangue e dentro uno sguardo che prometteva lune e un racconto diverso.

Sei nata con la fatica del desiderio e l’assenza di possesso, perché mi eri altro, qualcosa di meglio. E quando ti guardo danzare per strada con la tua vita intorno, vedo la grazia del nostro verso più bello. (Alla mia bambina)

Giorgia Vezzoli Attacchidipoesia

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FemmeHomme

La performance di Valeria Cosi ispirata al nostro lavoro, FemmeHomme, aprirà la serata del Premio Toscana Factory, all’interno di Fabbrica Europa a Firenze, il 20 maggio.

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20 maggio, Suzzara (Mantova): doppio incontro.

Doppio incontro con Lorella Zanardo; al mattino per gli studenti dell’Istituto Manzoni, alle 17 al Cinema Politeama per tutta la cittadinanza.…

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Acido Solforico

“Venne il momento in cui la sofferenza non li sfamò più. Ne pretesero lo spettacolo.” Amélie Nothomb

Con Acido solforico, la Compagnia Macrò Maudit esplora il tema del potere della comunicazione televisiva innestandolo all’interno di uno dei più grandi abomini storici compiuti dall’Uomo contro l’Uomo. Dal celebre romanzo di Amélie Nothomb, una cruda trasposizione teatrale in cui emerge il sadismo ipocrita di un pubblico che deplora l’orrore ma non ne perde una puntata. Uno sconvolgente reality show creato per intrattenere un pubblico annoiato ed assuefatto.  Un set televisivo e un campo di sterminio in diretta 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Protagonisti uomini e donne qualsiasi, rastrellati per strada e destinati all’eliminazione. Il dolore è telegenico, lo show seguitissimo. Lo spettatore interagisce da casa e uccide con il televoto. La lotta quotidiana tra prigionieri e kapò, il campo di prigionia, le vessazioni e le morti ricordano da vicino la devastazione dei campi di sterminio, fin dal primo atto del processo di disumanizzazione cui le vittime dello show sono sottoposte: l’eliminazione del proprio nome, sostituito da un codice alfanumerico. La televisione tutto può, è un non-luogo in cui ogni cosa è possibile e credibile. Apparire nel suo schermo, per alcuni, rappresenta l’obiettivo di tutta una vita. Rappresenta la VITA. Un grembo da cui nascere, in alta definizione. Per molti altri, rappresenta invece il mondo cui gli spot li ha preparati a desiderare di appartenere. Al Teatro Menotti, via Ciro Menotti 11, dal 12 al 29 maggio.

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