Shakira batte Carlassare 1 a 0

Alle 10:12 Repubblica TV apre con Saviano. http://tv.repubblica.it/home/?ref=HRHM2-1

Cara Lorella, apprezzo molto la tua coerenza e trasparenza nelle tue lotte. Il mondo deve andare così ma presto avverrà di peggio, in armonia con le profezie della Bibbia. Ci sono tanti problemi e quello sulle donne è uno di questi. Io aspetto la vendetta di Geova.
http://www.watchtower.org/i/200804/article_01.htm

Questa è la lettera che ho appena spedito, alla redazione di Repubblica TV e per conoscenza a Zucconi e alla redazione di Repubblica.it.

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Cara redazione di Repubblica TV,
sono molto delusa per come è stata gestita ieri la diretta dal Palasharp. Due degli interventi più interessanti (quelli di Lorella Zanardo e Lorenza Carlassare), per i quali ero rimasta ad aspettare oltre le sei, sono stati tagliati dalle interviste alla De Gregorio e a Lerner. I quali, comprensibilmente, hanno potuto soltanto ripetere in altre salse quello che avevano appena detto sul palco.
Per di più scopro stamattina che né Carlassare, né Zanardo sono stati incluse nella lista dei video (in barba al titolo “dossier: tutti gli interventi”): quindi chi non era al Palasharp non ha potuto ascoltarle integralmente né ieri né oggi. In compenso avete trovato modo di includere l’intervista a Franceschini, che era in platea e non era fra i relatori.
Vi sembra il modo di coprire un evento, questo? Saviano ha fatto un bell’intervento, ma non ha problemi di visibilità, De Gregorio idem, Eco idem, Franceschini idem (a parte le banalità uscite dalla bocca di questi ultimi due).
Ma voi avete deciso di tagliare i due interventi più interessanti di ieri solo perché si trattava di volti volti meno noti o meno “televisivi”, un’anziana costituzionalista e una donna che – più umilmente – si occupa di educazione all’immagine nelle scuole.
Il documentario della Zanardo ha creato un grande fermento nella rete, lo hanno visto 3 milioni di persone. Non vi viene in mente che queste persone potevano essere interessate a sentire cosa aveva da dire ieri?
Per inciso, vedo che lo spazio sulla pagina non vi manca, visto che non vi siete fatti “sfuggire” l’occasione di pubblicare la dichiarazione di Shakira che “va in convento per amore”.

Sono nata negli anni ’80 e nel berlusconismo, purtroppo, ci sono cresciuta. Per tanto tempo sono stata anche anestetizzata alle tante immagini di sfruttamento del corpo della donna, come quelle che anche Repubblica.it pubblica nel “boxino morboso” di dx, accanto agli appelli “Sono donna e dico BASTA!”, per intenderci. Non si può guidare una campagna di sensibilizzazione per far uscire dal cono d’ombra le donne “diverse” e poi censurarne gli interventi, non si può contestare la mercificazione del corpo femminile e poi usarlo come specchietto per le allodole (i tordi, mi verrebbe da dire), per attirare qualche “click”. Su quest’ultimo aspetto è stata lanciata una campagna sul web. Vedremo un po’ che frutti porta.

Questo è il mondo in cui siamo immersi, lo so. Il mercato ha le sue regole, so anche questo. Ma credo che ogni tanto dovreste ricordarvi di essere il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari, o perlomeno decidere chi volete essere.

Cordialmente,
Renata Scognamiglio

Come ha scritto Renata non ho per nulla gradito la scelta di repubblica.tv, quindi visto che hanno evidentemente deciso LA CENSURA, li ho censurati cambiando su corriere.tv dove
ho potuto ascoltare l’interessantissimo intervento di Lorella, ma anche della Carlassare e tutti gli altri.

Oggi su repubblica.it c’è anche una serie di immagini volgari di Lady Gaga.
Inizierò a boicottare Repubblica. Mi ha veramente stufato. Mi sento offesa e soprattuto presa in giro. Quanta ipocrisia. Troppa.
Vergogna. Vergogna. Vergogna.

@Francesca Dio è troppo buono per una vendetta. E vendetta non sarà, ma solo la logica conseguenza del male che l’uomo fa a sè stesso. Don’t blame God

Grazie per il tuo intervento, non ero purtroppo presente ma sono ruscita a trovarlo su sky tg 24. Una profonda ammirazione per le tue parole, che parlano di realtà concreta e nuda, accanto a slogan e incitazioni che si sono affascinanti ma non portano poi niente di terreno.

Il 13 febbraio ci sara’ ad Amsterdam un dibattito su Il corpo delle donne, in Sint Jansstraat 37, alle 15 e parleremo anche dell’ ipocrisia di chi cavalca sia l ‘onda delle celine Che quella della protesta alla velinizzazione.

http://ilsimplicissimus2.wordpress.com/2011/02/04/vesti-anche-tu-la-tua-bambolotta/

@ Lore, e qui una sintesi tra la tua protesta e l’iniziativa accanto

Aderite all’evento fb invitando anche i vostri contatti:
http://www.facebook.com/#!/event.php?eid=165696433477984
Ecco la lettera che stiamo diffondendo:

CHIEDIAMO COERENZA

Siamo grate/i alla vostra testata per la visibilità data alla reazione di tutti noi e delle donne in particolare. Tuttavia, se davvero vogliamo che questo impegno abbia delle conseguenze reali, occorre avere il coraggio di fare delle scelte editoriali coerenti.

A parte pochissime testate, tutta la galassia mediatica – compresi i gi…ornali femminili – non gioca quasi mai a favore delle donne. Dai contenuti alle pubblicità, alle innumerevoli incongruenze.

Se da una parte si cavalca l’indignazione delle donne facendosi paladini della loro dignità, dall’altra ci si comporta come chi la calpesta, continuando a pubblicare corpi di donne per la svendita, fotogallery inutili, video terrificanti senza informare, riflettere, analizzare. Quale sarebbe la coerenza editoriale?

Gli scandali sessuali sono anche il prodotto di una sottocultura diffusa negli ultimi anni proprio dai media, che hanno basato una parte considerevole dei contenuti usando corpi di donne.

Le conseguenze di questa sottocultura le paghiamo noi, nella nostra vita quotidiana.

Grazie della segnalazione, Lorella; vi posto il testo della lettera che ho appena inviata agli indirizzi suggeriti da RCara redazione di Repubblica TV,
ho constatato che né l’intervento di Carlassare, né l’intervento di Zanardo sono stati inclusi nella lista dei video relativi alla manifestazione di sabato 5 gennaio al Palasharp di Milano. Mi meraviglia la scelta da voi operata, che ha escluso proprio gli interventi di due donne, nonostante che la manifestazione avesse preso spunto dalla “rivolta delle donne” contro il berlusconismo. Non solo, si è esclusa, da una parte, un’insigne costituzionalista, figura le cui competenze sarebbero state, semmai, le più pertinenti alle tematiche che si stavano affrontando, sul piano dell’aspetto politico-istituzionale; dall’altra si è esclusa una donna che si è occupata dell’immagine delle donne, e delle modalità di comunicazione dell’ideologia “immaginaria” che ha pervasivamente permeato la cultura di massa italiana, che ci è stata imposta, e contro la quale ci stiamo ribellando. Non vi sembra che proprio questi due tagli contraddicano vistosamente le dichiarazioni dei vostri impegni? Avete la possibilità di dimostrare quanto vi stia a cuore il contributo intellettuale delle donne italiane mettendo in rete i due interventi tagliati. Certa che vorrete provvedere alla soluzione di questo spiacevole inconveniente mediatico, vi porgo i miei più cordiali saluti,
firma.
enata :

@Giorgio Zerbinati: niente paura, mi sono trovata con un’amica, che era venuta apposta a Roma, in mezzo ad una massa di manifestanti della FIOM del 16 ottobre 2010, e un gruppetto di ragazze e ragazzi, avviati allo struscio via metro: “e questi che so’? Boh, so’ operai?” Commento dell’amica avvocata: “oddio, ma questi non la guardano la televisione?”
Appunto, quale televisione?

Bello lo slogan (mi ci riconosco). Io sono di Roma, vediamo di concordare tutte quante!!!!

Anche come food-bloggers abbiamo cercato di dare voce al dissenso, qui e qui i blogs promotori. Molto il malcontento registrato. Veramente vergonoso l’atteggiamento di Repubblica.
Io e mia figlia saremo a Mantova il 13!
Un saluto
Kemi

Intervento di Lorenza Carlassare: http://www.youtube.com/watch?v=D9173SSmglw

Ho aderito all’iniziativa di Giorgia Vezzoli e continuerò a diffonderla. Ho anche scritto qualche giorno fa questa lettera a Repubblica e all’Unità. Per ora senza risposta. Volevo condividerla anche qui:

“Sono una lettrice assidua dei vostri giornali, che ha anche aderito – pur non convidendone tutti gli accenti – agli appelli da voi pubblicati sulla mobilitazione delle donne e degli uomini contro lo sfacciato sessismo di questo governo. Chiedo ai vostri giornali una maggiore coerenza:

1) Non ha senso criticare il governo Berlusconi senza una radicale e coerente opera di rinnovamento in prima persona, proponendo con i fatti e nel linguaggio qualcosa di diverso, che vada davvero verso una demolizione delle basi stesse del sessismo e delle discriminazioni. Ho notato purtroppo che i vostri giornali continuano a pubblicare le foto delle ragazze coinvolte nel giro di prostituzione ad Arcore, alimentando ancora una volta un uso voyeuristico e mercificante del corpo femminile, lo stesso che si vorrebbe combattere chiamando alla mobilitazione del 13 febbraio. Sono rimasta sconcertata poi dal fatto che, troppo intenti a disquisire sul vuoto di valori o arrivismo delle ragazze e ragazzine coinvolte – e spesso e volentieri apostrofandole con termini che dovrebbero essere ormai morti e sepolti, come “mignotta”, “puttana”, ecc.. – poco o niente sia stato detto, al contrario, su chi ha ideato e usufruito di questo giro per ricavarne lauti proventi. A cominciare da un personaggio come Lele Mora, che dovrebbe occupare le prime pagine di ogni giornale che si rispetti, mentre invece gode – intoccabile, se non fosse per il lavoro dei magistrati – del suo conto milionario in Svizzera in un relativo silenzio sui suoi reati. Un’occasione persa, per un serio giornalismo, di rilevare cosa ci sia dietro le luci della nostra TV, dei nostri concorsi di bellezza, mondo della moda, ecc.., di rilevare sfacciati interessi economici che purtroppo rischiano di restare sempre nascosti e impuniti e che del sessismo e della mercificazione patriarcale della donna si nutrono. E ci voleva la voce di una donna della società civile, Rita Giaretta, a ricordare da sola e per prima nell’assordante silenzio generale intriso di compiacente gossip, le gravi violazioni di diritti umani che la logica di mercificazione di donne e ragazzine alimentata dal nostro governo produce.

2)Fa piacere che abbiate dato in qualche modo voce alle istanze del mondo civile, femminile, ma anche maschile, di un rinnovamento nel rapporto tra i generi nella nostra società e alla rabbia per la condizione di forte arretratezza del nostro Paese, ancora vetero-patriarcale. Resta però la perplessità per il fatto che sia stato troppo a lungo ignorato ciò che relativamente a queste istanze si muoveva da un pezzo nella rete e nella società civile. Spero che da ora in poi ci sia una maggiore attenzione da parte dei vostri quotidiani a dare visibilità a ciò che si muove nel Paese e che la questione di genere non arretri di nuovo, diventando presto “fuori moda”. Visto che il problema del sessismo non ha nessuna possibilità di scomparire con Berlusconi, ma richiede grandissimo impegno nell’intera società, a partire da chi ha la responsabilità di diffondere opinioni, informazioni, immaginario.

3) Per Repubblica: è davvero imbarazzante la colonna destra della schermata di Repubblica.it. Potrebbe essere una dimostrazione accademica dell’umana incoerenza. Non si possono perdonare, mi dispiace, gli interessi economici legati agli spazi pubblicitari. Dimostrate per una buona volta coerenza e smettetela – come vi è stato chiesto tante volte inutilmente – di diffondere un’immagine di donna-oggetto che è semplicemente la medesima di quella proposta dalle TV di Berlusconi che tanto spesso criticate!

Grazie per l’attenzione.”

@ Lorella Zanardo
Io dovrei essere a Caserta o a Napoli, ma se ci si può vedere come blog Il corpo delle donne a Roma e stare tutt* insieme, io ci sarei senz’altro!!! Verrei di filato a Roma insieme al mio ragazzo.
Bellissimo “Un altro corpo è possibile”!

A Milano non c’è nessuno?

Trovo abbastanza assurda, alla luce anche dei problemi seri del paese, questa campagna antiveline.
Sa Sig.ra Zanardo che non tutti la pensano come lei? No, perché i modi e le parole hanno un peso. Lei crede che le donne si debbano svegliare, un po’ come parlano i testimoni di Geova: svegliatevi! (stolti. E invece le donne non dormono e ognuna ha una sua testa che usa a modo suo, di certo non aspettano pseudo santoni che le introducano verso la strada giusta, della verità, del bene e del ‘corpo vero usato nel modo giusto’. Sa cosa vuol dire essere ‘liberali’ lei che tanto parla di ‘dittatura del corpo televisivo’?

Tra l’altro non mi pare affatto che la tv sia piena come dite di culi e tette e che la donna sia rappresentata esclusivamente in quel modo (secondo voi umiliante, per me e per altre/i no).
Quello che inquina la tv commerciale non sono le veline ma la qualità bassissima di certi programmi, i contenuti trash e la cattiva informazione dei tg.

Sig.ra Zanardo e seguaci imparate a rispettare chi non la pensa come voi, il mondo è fatto da una moltitudine di individui ognuno dei quali deve essere libero di rappresentarsi come crede (ovviamente nel rispetto degli altri e della legge). Lei si è posta fin da subito non come una donna portatrice di un punto di vista personale ma come depositaria di una verità indiscutibile! Sa, sarebbe molto facile dimostrare l’esatto contrario di quel che lei intende dimostrare col suo documentario-propagandistico, basterebbe fare un montaggio con donne che appaiono in tv rappresentate in tutt’altra maniera da quel che sostiene lei e commentarlo sostenendo una tesi contraria alla sua!

Un bel corpo di donna (o uomo) valorizzato e, nel caso, esibito, non è né immorale né disdicevole in sè, e ‘un corpo televisivo’ è un corpo vero non meno del suo…e non è nemmeno vero che in giro ci siano tutte queste ragazze fotocopia delle veline: dire questo è affermare il falso ma è tanto utile e strumentale alla propaganda, lo capisco.

@sara: sul flash mob del Pincio non ho trovato dettagli, bisognerebbe chiedere alle organizzatrici. Per la metro Piazza di Spagna bisognerebbe essere sicure che non ci sia già la calca (evenienza frequente nelle metro usate dai partecipanti a grandi manifestazioni). Striscione in loco è possibile, ma concordiamo supporto, e anche dimensioni, colori e contenuto 🙂

@paola: Allora vogliamo fare MEETING POINT Arco di Costantino vicino il COLOSSEO (METRO B) Li di spazio ce n’e in abbondanza e se ricordo bene da altre manifestazioni in genere resta abbastanza libero. http://www.romaviva.com/colosseo-fori-imperiali/arco_di_costantino.htm

X “DELEGAZIONE ROMANA” DEL CORPO DELLE DONNE (13 febbraio)
Per non interferire con i commenti di questo pagina ho creato questo indirizzo di posta elettronica x organizzare incontro e preparazione striscione: roma13febbraio@gmail.com

@sara: ehm dunque, io sono la paola del commento 37, 23, 21, 20, 19, 18 (e l’autrice dei post interminabili) e sono di Roma. Diciamo, d’ora in poi, paola m., senno’ ci scambiamo la posta con la mia omonima qui sopra (40, insegnante? :)). Arco di Costantino mi sembra molto appropriato per un’archeologa, e se non fanno già parte dia altri gruppi, ci saranno altre colleghe. Ma poi, a piedi????

Ho scritto una mail all’organizzazione di Milano per chiedere loro se potevo leggere la poesia-manifesto della ns campagna IO NON CI STO agli stereotipi…Chissà se ci riesco 🙂