Di ritorno dal Palasharp alcune rapide impressioni, non ho tempo per scrivere a lungo, mi scuserete: domani ho la formazione dei formatori che si occuperanno di andare nelle scuole dove noi non riusciamo ad andare.

-Bello, interessante, alcuni interventi importanti  per il nostro futuro. Grazie a Libertà e Giustizia per lo sforzo compiuto

-Mi auguro che da domani, anzi già da stasera, si mettano tutti al lavoro e programmino iniziative sul territorio. Il pericolo che questi eventi restino  circoscritti al luogo dove avvengono, è alto.

-L’intervento migliore: Lorenza Carlassare, costituzionalista. Non la conoscevo, donna formidabile, interessante, modello per tutte noi.

-Alcuni interventi interessanti non hanno dato  indicazioni sul futuro: non ho apprezzato chi si è limitato a chiedere le dimissioni del Premier senza tracciare un percorso per il futuro: le persone al palasharp erano già tutte d’accordo sul chiedere le dimissioni al premier, non si doveva convincere nessuno. Incitarle mi è parso ridondante.

Interessante: avete sentito qelli che dicevano basta! quando sono partite le immagini del video che avevamo portato? Non erano esortazioni a smetterla alla tv di Berlusconi: erano, più tristemente, basta! alle immagini lì proiettate! cioè alcuni progressisti lì riuniti disturbati da 3 minuti di immagini tv! erano  i radical chic che sono andati al palasharp per sentire Eco che dice che lui  legge Kant. Il resto dell’Italia, la maggioranza, può crepare. Loro leggono Kant a Capalbio.. Vi ricordo che si definiscono di sinistra.

-Repubblicatv ha oscurato  parte di alcuni interventi con spot vari, anche il mio. Sarà che non gli è piaciuto che ho ricordato che, al di là del Premier, una responsabilità importante ce l’hanno i giornali che non recensiscono le notizie sulle donne, come quella delle blogger che con la loro protesta riescono a fermare  le pubblicità delle multinazionali.

Ciò detto, andamo avanti. Ieri a Gallicano in in Garfagnana è stato fantastico: in un paese di 4000 persone c’erano 300 persone al dibattito e 200 a scuola. L’Italia c’è, e risponde.