wow!! davvero speriamo di essere tanti e tante!
sarebbe, anzi SARA’, un segnale importante. bisogna esserci…. bisogna che ci vediamo in faccia, di persona.
a venerdì!
ahhahhaaaa è vero.. va bene, io che volevo proporre una “grande opera” al mio sindaco Alemanno. Al posto di Garibaldi magari.. tanto non sanno più che farsene..
Soldi a palate.. ti dovrebbero dare.. e comunque la cosa che mi fa più ridere sai qual è?
E’ che c’è sempre qualcuno di questi che si scandalizza del ” degrado” e delle ” famiglie” che non fanno abbastanza.. quando non dei professori a scuola, come se i professori fossero diventati improvvisamente ignoranti. Ma come è possibile mi chiedo che siamo riusciti a circondarci di valanghe di cretini… finirà no? Finirà.. cavolo
Brava.. il tuo intevento di oggi è stao molto interessante.. illuminante! ..
Io sono certamente contraria all’immagine della donna trasmessa dalla tv (minchia io non sono così!!!!) , ma mi chiedo, a 17 anni come posso far partecipe un uditorio importante del mio dissenso? Certo ne parlo con gli amici difendo con unghie e denti la mia posizione, ma ho la sensazione k il movimento non raggiunga le orecchie di chi conta. In più se parlo con qualcuno k non ritene k il messaggio della tv sia erroneo non posso instaurare un discorso logico, quel qualcuno mette un muro davanti a sè e ciò che dico non avrà mai la forza di scalare quel muro.
Ps io non metterei mai il mio orgoglio da parte e per 30.000 € non sarei disposta a fare la grechina ^^
Ciao io sono Anna, mi sono presentata a te stamattina dopo l’intervento nella scuola di Pinerolo.
Ribadisco: dibattito molto, molto interessante, su cui varebbe la pena di discutere molto di più. Ti ammiro e ti sostengo per quello che fai, perché porti il pensiero di molti/e dove altrimenti non arriverebbe. Continua in questo modo, fallo per tutte noi! 🙂 a presto!
Scusa… ma sinceramente credevo che l’ultima scena del documentario (quella della donna appesa e timbrata) fosse tratta da un teatro dell’assurdo o fosse una denuncia provocatoria dell scempio che quotidianamente viene fatto del corpo della donna, della sua intelligenza del suo essere. Non l’ho capito subito. E’ terribile! Veramente era tratto da un programma di intrattenimento? Chi è il maiale (con rispetto per l’animale) che lo ha pensato?
Io lavoro in una scuola. C’è una macchinetta che distribuisce merendine, sacchettini di patatine, ecc… Negli anni hanno cambiato marche ma gli studenti sono sempre li attaccati, mangiano quello che gli dai, così acriticamente. Credo che se distribuissero alcolici o film porno o armi, diventerebbe normale anche quello, finché qualcuno non protesta e non da’ loro un criterio per scegliere. Penso che lo stesso valga per la televisione. Ci hanno abituato a tutto. Oltre al corpo della donna, penso alle risse verbali (e non) alle quali assistiamo, dove più che un presentatore servirebbe un domatore. Pensa che impatto può avere su una ragazza o un ragazzo: che idea si farà di cosa significa confrontarsi?
Capisco perché in classe parlino tutti insieme durante un’assemblea!
Che fine ha fatto l’estetica, il bello, le cose che quando le guardi ti riempiono il cuore?
Qualcosa si trova, ma in ore impossibili. Avete mai visto protestantesimo? Di solito è alle 2 di notte, in replica il lunedì mattina alle 10. Nelle ore più accessibili è il trionfo della superficialità. Il dramma è che questa superficialità ci penetra e ci contamina. Sono stato senza tele per 15 anni… pensa che ora che ce l’ho, sono arrivato ad aver nostalgia dell’intervallo, ricordi, quello lentissimo, con le cartoline fisse per 1 minuto con il sottofondo di arpa. Nostalgia di un po’ di pace, un po’ di silenzio, di uno spazio che non sia invaso dalla pubblicità.
Comunque grazie, grazie per la serata e per il vostro lavoro.
Domani avrò un compito in classe alla IV ora… ma alla V… ci vedremo insieme il vostro documentario: sarà una bella discussione.
Angelo
Grazie Lorella e Cesare per il lavoro che fate…ieri sera vi ho visti a Pinerolo ed è stato illuminante … D’ora in poi guarderò la tv con nuovi occhi !!
Ciao,
ero in prima fila, ieri sera, al dibattito-proiezione che hai tenuto a Pinerolo presso il SUMI. Mi hai positivamente impressionato per la perizia e la passione con cui hai “sedotto” noi interlocutori, della platea, che ti ascoltavamo.
Ti faccio i miei complimenti e farò mia, la tua battaglia, impegnandomi , da docente ,nella scuola dove lavoro, che non mi pare abbia partecipato all’incontro da voi tenuto con le scuole di Pinerolo.In tanti, la battaglia la vinceremo.
Ad maiora
6. L’immagine della donna/prosciutto è tratta dalla notisima e guardatissima trasmissione Scherzi a Parte (http://it.wikipedia.org/wiki/Scherzi_a_parte); ideata nel 1992 da tal Fatma Ruffini che pare sia anche laureata in storia dell’arte… Capita… Ad ogni modo non so di chi sia la responsabilità di quella puntata in particolare. Quello che posso dire e che ho sempre trovato pessima questa trasmissione, e parlo dei primissimi anni quando mi capitò di vederne delle puntate. In sostanza si abusa dell’ingenuità di molte persone del mondo dello spettacolo, traendole in inganno grazie alla complicità di alcuni loro amici fidati che si prestano a garantire la serietà della vicenda in cui i poveretti vengono coinvolti (nel caso specifico si trattava di girare una demenziale pubblicità dei prosciutti). Su youtube c’era il filmato intero ma ora non riesco a ritrovarlo. Anche in questo caso la psicoanalisi avrebbe da dire parecchio (ad un certo punto la modella si ribella, ed è ribellione vera), poiché quella che chiamiamo “ingenuità” altro non è che l’affidarsi agli adulti dei bambini, una forma di “purezza interiore” che non ammette ci sia qualcuno che ti ama capace di portarti in situazioni di simile umiliazione. Va detto che ogni trasmissione chiedeva poi l’approvazione del malcapitato, cioè l’umiliato, per la messa in onda della farsa. E qui scatta il meccanismo di rivolta: se sei forte e cosciente dell’abuso subito rifiuti. Qualcuno, ritenendo lo scherzo umiliante, offensivo per la dignità della persona, l’ha fatto. Ma occorre avere “la forza”. Quindi come vedete si apre un’enorme discussione che potrebbe portarci su tematiche assai complesse ma di sicuro interesse (specie per un ambito scolastico). Ossia capire i meccanismi psicologici che hanno indotto quella modella, nonostante la sua ira iniziale, a far sì che accettasse che il suo “scherzo” fosse mandato in onda. Insomma come direbbe la Miller s’è fatta convincere che “il padre” aveva ragione.
@pinerolesi
eh ma che bei commenti 🙂
sono rientrata ieri notte a milano…autostrada per metà chiusa…persa tra novara e vercelli…stanca morta alle 3 sono andata a dormire..
poi stamane leggo i vs commenti, le mail dei ragazzi che erano ieri al liceo porporato..e mi riempio di energia..
Mai avuto dubbi Nino, ce la faremo!
Vi abbraccio e grazie
@angelo
grazie, che bello immaginarti con i tuoi studenti e il ns doc!
Ma come mai al Porporato gli studenti sono così preparati alla discussione, al dibattito? cosa fate con loro?
Luziferszorn, questa volta sono d’accordo con te. Stamattina pensavo alla tv, a Eco, alla sua teoria dello struscio di stato, e mi è venuta in mente l’idea di una sorta di struscio pscicologico, un consumare a poco a poco, un pezzetto alla volta, le resistenze del pubblico a farsi umiliare, una sorta di scuola dell’umiliazione, di addestramento a umiliare e essere umiliati senza più trovare la forza di opporsi. E’ questo un filo che vedo unire “Scherzi a parte” con le varie rappresentazioni del corpo delle donne, ma ormai sempre più spesso anche degli uomini, e poi gli uomini rappresentati come guardoni e bavosi, e via di seguito i bambini esibiti vestiti da bambini ma che imitano gli adulti come scimmiette, e dunque la famiglia umiliata nel suo ruolo che dovrebbe essere educativo e formativo. E le liti in cui non si fa altro che umiliarsi reciprocamente. La parola umiliazione ricorre diverse volte nel tuo intervento, ed è la tv come scuola dell’umiliazione a cui dobbiamo ribellarci prima di perdere tutti/e la capacità di farlo.
Come al solito sposto il discorso rispetto al tuo approccio, ma credo che i due modi di vedere siano in relazione.
Ciao sono una ragazza del Porporato!
Grazie mille per l’intervento,avrei voluto durasse molto di più..perchè mi hai dato molti spunti di riflessione,e così gli altri ragazzi che sono intervenuti.
Dal canto mio mi impegnerò a far riflettere su questo tema tutte le mie amiche e ancor di più i miei amici.
Grazie perchè credi in noi,
Luisa
Per molti anni mi sono vergognata di essere nata femmina, perchè non riuscivo a trovare una collocazione/riferimento/ideale/esempio che potesse ispirare la mia persona e dato che non ero particolarmente “Gnocca” non potevo cercare di raggiungere gli standard imposti all’essere Donna. Ho quindi concluso che solo indossando abiti e caratteristiche maschili nella vita sarei riuscita a raggiungere qualche grosso obbiettivo. Risultato? Ho rinunciato alla mia vera identità e anche l’idea di avere un figlio (divenuto un’incubo persecutore ladro di libertà) che unito a problemi di alimentazione mi ha addirittura bloccato le mestruzazioni per due anni! Ma sento che quella maschera che ho indossato fino ai 30 anni non è stata scelta, ma imposta! E attraverso il vostro operato sono certa che si potrà aiutare molte giovani donne/uomini a non rinunciare a se stessi per seguire quello che apparentemente è il “cocktail” del vincente.
Un grazie particolare a te Lorella che incarni finalmente un sano ideale di femmina! Con moltissima stima.
@luisa @mara
ma cosa c’è a pinerolo? l’aria? quello che mangiate?
scherzo 🙂 ma è per dirvi che i vs commenti mi riempiono di benessere, io vi rignrazio perchè ho molto bisogno di supporto e parole così, mi danno la forza di continuare. Oh si’, che credo in voi, credo negli sguardi che incontro durante i dibatitti e con cui construisco relazioni potenti.
…. é la bagnacaoda 🙂 e poi noi piemontesi siamo gente che sorprende…
concordo bella serata ieri, anche se mi sarebbe piaciuto che la discussione andasse un po’ sul “problema maschile” che é stato solo sfiorato (lo so lo so é una mia fissa…) ma per quello ci sarebbe voluto più tempo…
Ho partecipato con gioia alla presentazione del documentario e ho avuto l’impressione che non ci sia stata una risposta per la ragazza molto turbata dal rapporto conflittuale tra donne anziane e donne giovani che tu mettevi in evidenza nel documentario.
Sono madre di due giovani donne e molto presto ho compreso quanto fosse importante lavorare su me stessa, sui miei condizionamenti perchè potessero rispecchiarsi in un modello di libertà femminile che desse loro la possibilità di essere se stesse fuori dagli schemi imposti. Amare le mie figlie mi ha imposto, prima di tutto, l’ amore per me stessa !
…..E l’amore per me stessa mi ha, a sua volta, imposto di uscire dalla dipendenza dello sguardo maschile, non solo rispetto al mio modo di essere donna ma anche sul modo di essere madre. Lo sguardo maschile deve fermarsi con rispetto sulla soglia del mondo femminile che non gli appartiene…. non invaderlo ne tantomeno pensare di poterlo plasmare o possedere. Può essere ospite molto amato, onorato, ammirato nella sua diversità, collaboratore e partecipe…………ma siamo noi le padrone di casa !!!!!
Quando manca questa sobria padronanza siamo indebolite e tra deboli spesso scoppiano tensioni, si creano squilibri.
Vedo però sempre più madri amare di questo amore forte le proprie e le altrui figlie !
E vedo molte più figlie guardare alle proprie e altrui madri come riferimenti importanti per la loro crescita…….e questo mi da molta speranza.
Chiederei anche ai padri una paternità responsabile che li induca a educare figli maschi responsabili e al ripetto delle figlie femmine proprie e altrui, bisognose di cure e di guida più che di un pericolosissimo gioco di seduzione con padri rapaci che hanno il doppio o il triplo dei loro anni.
Io venerdì c’ero…tra il pubblico…semplicemente Grazie. Mi avete aiutata ad accrescere la mia consapevolezza di Persona…Grazie Lorella perchè abbiamo bisogno di persone come Te e di esempi…
@pinerolesi
ora non scherzo, dico sul serio: finora la ns espereinza era che in Toscana c’è gente che si coinvolge più che nel resto di’Italia, chiede, si interroga.
Voi di Pinerolo, ad inziare da quella splendida scuola che è il liceo Porporato, come mai siete così reattivi? E’ una domanda seria. Io sto cercando luoghi d’Italia che possano essere laboratori, esempi per gli altri.
Ha a che fare con i valdesi? Azzardo di tutto perchè siamo rimasti molto colpiti in particolare dalla scuola di livello eccelso.
Vi riabbraccio tutti con molto affetto: che bello incontrare gente come voi!