La pioggia improvvisa è scesa come migliaia di aghi luminosi

Parla d’amore? E’ capitato anche a me di leggere descrizioni anche più dettagliate ma fate in modo molto poetico e piacevole; scritte anche da uomini.

Vorrei darvi una piccola buona notizia, che non so in quale rubrica del blog postare: quella più adatta non c’è, e quindi la inserico qui, scusandomi per la leggerezza del contenuto, che non è proprio una recensione. Dunque, avete presenti i giornali del parrucchiere? Si, proprio quei rotocalchi settimanali che le donne trovano a disposizione quando vanno dal parrucchiere, e che si dividono in due categorie: quelli dedicati al pettegolezzo sui personaggi più o meno ingiustificabilmente “famosi”, e quelli cosiddetti femminili, dedicati al come abbigliarsi, come truccarsi, come acconciarsi, come regolarsi in società (anche se in una versione riverniciata rispetto alle bisnonne), posta del cuore etc., il tutto servito in salse più o meno aggiornate. Ebbene, l’ultima volta che sono andata dai miei parrucchieri ho trovato, appena entrata, sistemati sulla mensola davanti ad una delle pareti specchiate dell’ingresso, un numero impressionante di libri: sì, avete letto bene, proprio libri. Stavano in fila, ordinati sulla mensola tra la specchiera e le poltroncine, come se si trovassero sullo scaffale di una biblioteca. Data l’incongruità dello spettacolo, ho chiesto: “ma che, avete fatto una biblioteca?” risposta: “eh, sì, sono state le nostre clienti, è per lo scambio…” , “Quindi si possono prendere in prestito?” risposta: “sì sì, stanno lì per quello..” . Miracolo, il libro, questo oggetto apparentemente sconosciuto alle donne che si recano dal parrucchiere, faceva ora la sua trionfale comparsa laddove, per tanto tempo, quando da piccola mi ostinavo a portarmi appresso uno di loro per ingannare le lunghe attese, sembrava regnare un clima di sufficenza, se non di sospetto ed ostilità, nei loro confronti. Come mi sbagliavo! ecco una schiera di libri, esaminando i dorsi dei quali posso scoprire rappresentati i generi più diversi. E, straordinario, c’è perfino una copia dell’autobiografia di Eleonor Roosvelt in lingua originale! Mai letta (per fortuna è l’edizione ridotta, dall’autrice stessa). Ho deciso che attaccherò da quella, per cui, leggo l’introduzione dell’autrice, mentre aspetto che la tinta faccia presa (si dirà così?). Quando me ne vado, uno dei due mi insegue con il libro: “Paola!!! ti sei dimenticata!!!”. “No, no, l’ho lasciato, lo continuo quando torno!” . Alla fine, mi sembrava quasi di aver vinto, ma sono state altre ad aver avuto l’idea, insomma a prendere un’iniziativa collettiva. Bello.