8 maggio, Udine: Festival VicinoLontano

Ieri sera, a sentire il giornalista del Messaggero Veneto, mi è tornato in mente Fabrizio De Andrè, in “Bocca di rosa”, quando dice che c’è chi lo fa per gioco, chi per passione, chi se lo sceglie per professione. Senza dubbio alcune donne si prestano alla televisione di cui discutiamo per il proprio piacere o per denaro, o forse solo per i famosi “quindici minuti di celebrità”. Resta il fatto che ciò che la televisione ci propone in forza di una di queste tre scelte ha l’impatto – soprattutto sulle e sui giovani – che sappiamo.
Sarebbe anacronistico, nel 2010, spegnere la televisione, poi spegnere internet, poi non leggere i giornali. Le informazioni ci arriverebbero comunque dalla pubblicità stradale, che siamo costretti a vedere se non vogliamo andare a sbattere da qualche parte. Ma, soprattutto, non vogliamo spegnere nulla per fingere di non vedere.
Domani si riunirà la commissione di vigilanza della Rai, presieduta da Sergio Zavoli per discutere di alcune problematiche tecniche, ma anche per altri temi (pubblicità, minori) che dovrebbero essere già acquisiti da un bel po’. Staremo a vedere.
http://www.key4biz.it/News/2010/05/06/Policy/Renato_Brunetta_Mauro_Masi_Rai_Sergio_Zavoli_Roberto_Rao_Tivu_Sat_digitale_terrestre.html
Il quotidiano Avvenire la settimana scorsa ha sollevato il problema che le reti televisive non hanno attivo, o se lo hanno è una numerazione 199 a carico del chiamante – uno “sportello reclami” a cui rivolgersi. L’unica eccezione è il sito de La7 che nel canale “Info Note Legali” ha in chiaro il Codice tv e la sezione “Segnala abusi”.

Proposta interessante e ammirevole quella della Bonino. Ma non so… ho sempre l’impressione che in queste richieste non ci sia mai la giusta dose di determinazione, di rabbia. Appunto perchè trattasi di “richiesta”, quando in verità bisognerebbe esporla come una “pretesa”. Bisogna pretendere. E invece noi chiediamo sempre, tra un’indignazione e una battuta sarcastica, sempre esposta con la massima gentilezza referenziale. E temo sarà l’ennesima richiesta inascoltata di una lunga serie di iniziative proposte ma dimenticate.
Non dico certo di mandarli direttamente a fanc***, per carità. Ma che siamo zittite lo sappiamo già, ed è questo il guaio a mio avviso. Pochi scriveranno di questa proposta, meno ancora la leggeranno, in tv non se ne parlerà nemmeno sotto minaccia di morte. Ecco, possono tranquillamente dire “no, non ne abbiamo voglia” che tanto non lo viene a sapere nessuno.
Non so, forse sbaglio, ma oggi è uno di quei giorni di pessimismo pesante.