Programma

Ore 15
On. Claudio Scaloja, Ministro dello Sviluppo Economico

Gabriella Cims, Promotrice Appello Donne e Media

Prima Sessione
Focus sul servizio pubblico: Gli emendamenti proposti dall’Appello e il nuovo Contratto di servizio pubblico 2010-2012

Video-Doc e intervento di Lorella Zanardo di Il Corpo delle Donne

Introduzione
Paolo Garimberti, Presidente Rai

Interventi

Annabella Souhodolsky, Presidente CPO Rai
Antonio Marano, Vicedirettore Generale Rai
Giancarlo Leone, Vicedirettore Generale Rai

Gianfranco Comanducci, Vicedirettore Generale Rai
Roberto Rao, Commissione Parlamentare Vigilanza
Giampaolo Rossi, Presidente RAI NET
Alessandra Servidori, Consigliera Nazionale di Parita’

Modera: Giuliana Del Bufalo, Direttore Rai Parlamento

Seconda sessione
Focus sul quadro regolamentare nazionale e globale: Un nuovo corso nell’impiego della figura femminile nei media

Video-Doc e intervento di Nella Condorelli:Viaggio nel Novecento delle donne. Una storia politica

Question-Time con le rappresentanti delle firmatarie dell’Appello Donne e Media

Interventi

Elisa Manna,  Censis, Responsabile politiche culturali
Maria Eleanora Lucchin, Responsabile Direzione Docum. e Analisi Istituzionale Mediaset
Raffaele Barberio, Editore key4biz/campagna donnetv
Maria Latella, Direttore A (RCS)
Giovanna Maggioni, Direttore Generale UPA

Alberto Contri, Presidente Pubblicità Progresso
Flavia Barca, Coordinatrice IEM–Fondazione Rosselli
Franco Mugerli, Presidente Comitato Media e Minori
Elena Vecchio, Presidente Federmanager/Minerva
Maria Moreni, Coordinatrice Etic Media

Modera Lucia Visca, Presidente CPO FNSI

Conclusioni
Paolo Romani, Vice Ministro Sviluppo Economico-Comunicazioni

Vi aspettiamo giovedì 15 aprile al convegno Donne in TV e nei Media: un nuovo corso per l’immagine femminile.

Roma, 15 aprile 2010–ore 14.30 –
Sala Polifunzionale Presidenza del Consiglio, Via S. Maria in Via 37

Ricordiamo a tutti che, per motivi di sicurezza, occorre pre-registrarsi inviando un’email a: convegnodonnetv@key4biz.it

L’Appello Donne e Media, lanciato a fine novembre attraverso internet è poi diventato una lettera
aperta inviata alle Istituzioni con la richiesta di affrancare definitivamente l’uso rispettoso
dell’immagine femminile nei media.
L’iniziativa ha raccolto attraverso la Rete il sostegno di centinaia di donne impegnate nei più diversi
settori della società civile, ha raccolto i loro pareri e le loro considerazioni, indicando precisi obiettivi
e altrettanto puntuali richieste.
Un’attenzione particolare sul servizio pubblico, con una proposta di emendamenti al contratto scaduto
a dicembre 2009, per rappresentare la vita reale delle donne, difficoltà e successi compresi; la
richiesta di un codice di regole sui media in generale, simile a quello di cui si sono dotati gli altri Paesi
dell’Unione Europea, la costituzione di un Comitato in grado di garantirne il rispetto, sono tra le
proposte principali oggetto dell’iniziativa.
L’Appello è stato rilanciato dalla campagna disseminata sul web da key4biz.it, dove tuttora è possibile
sottoscrivere la propria adesione a donnetv@key4biz.it, ed ha aperto un vivacissimo dibattito nella
Rete.
I primi risultati sono arrivati.
La particolare attenzione che la Commissione per il rinnovo del Contratto di Servizio Rai ha dedicato
in generale alla qualità del servizio pubblico e in particolare alla rappresentazione della donna,
testimonia l’opportunità della proposta di emendamenti sostenuti dalle firmatarie dell’ Appello Donne e Media.
L’insieme delle proposte sottolinea l’esigenza di offrire alle giovani generazioni modelli di riferimento
non stereotipati della femminilità e di saper raccontare le straordinarie risorse cui l’intera societa’
può attingere dal contributo dell’emisfero femminile.
La prima risposta ai temi sollevati dalla campagna è giunta dalla Presidenza della Repubblica e
conferma l’allineamento delle tematiche promosse ai principi costituzionali, un prerequisito
indispensabile per rimuovere gli ostacoli che di fatto impediscono ancora  il realizzarsi della piena
parità tra gli uomini e le donne.
Ma le riforme hanno bisogno della volontà necessaria per renderle operative.
In che modo avviare dunque un nuovo corso nell’impiego della figura femminile, a partire dal servizio
pubblico?
E come intraprendere il percorso per dotare anche l’Italia di un Codice di regole, simile a quello
adottato negli altri Paesi dell’Unione Europea?
Il dibattito è aperto.
Da Internet alle riforme il passo è breve e, come dimostra l’Appello Donne e Media, viaggia anche in
Rete.