Ieri stavo col mio ragazzo facendo zapping in tv.mi sono fermata su “il colore dei soldi” con Enrico Papi:
IO-lo voglio lasciare,voglio proprio vedere se l’esagerata sono io o non si stanno più controllando.
Arriva la soubrette per fare il suo balletto,bellissima,per carità,due chiappe fenomenali,per carità,ma perche’ sono COSTRETTA a vederle?
LUI-Hai ragione…e’ praticamente nuda!!
IO-e secondo te come sta ballando?Sinceramente…
LUI-….da t..!!!!
IO-E tu lo sai che io non sono una moralista,o un’invidiosa repressa,no?Mi pare che insieme ci siamo visti anche qualche porno,ci siamo divertiti,ma questo lo ammetti che e’ qualcosa di completamente diverso?
LUI-sisi,ti capisco perfettamente.
IO-capisci che non e’ un discorso solo di veline,di quanto sono o meno istruite…nel senso che per me quella potrebbe anche avere due lauree e per me non cambierebbe nulla.
LUI-Certo!Non e’ comunque questo l’orario per mandare una laureata mezza nuda che ammicca agli spettatori!!
IO-E se invece di riprendere lei,riprendevano un uomo in slip con i muscoli e facevano primi piani alle sue chiappe scultoree e il suo “pacco”ben dotato?
LUI-…mi sarebbe roduto parecchio…
IO-l’importante e’ che mi capisci,visto che qui sembra che certi discorsi sensati li fanno passare per folli o moralisti,o addirittura cambiano la parte lesa,invitando ex veline a difendere la categoria,a dimostrare che non sono delle oche,quando a nessuna importa di sapere se siano istruite o meno…cambiano perfino quello che stiamo chiedendo.
Ricevo quanto sopra nei commenti delle nostre lettrici: “Fare qualcosa per cambiare velocemente”, auspica la nostra amica.
Allora per cambiare velocemente, richiesta che ci viene formulata giornalmente, ci vorrebbe:
– una rivoluzione: noi non siamo attrezzati a questo scopo…
– la bacchetta magica: l’ho perduta, per un periodo mi pareva di averla
– un’immediato plebiscito a favore di una televisione meno becera e più educativa: dubito che possa avvenire spontaneamente
Noi stiamo lavorando per un’innalzamento del livello di consapevolezza. Lavoriamo perché i nostri occhi vedano, perché le nostre orecchie sentano: “E’ davvero incredibile che non ci siamo accorte di cosa stava accadendo dentro la scatola TV e quindi dentro le nostre case, in tutti questi anni…” scrive una lettrice e uguali commenti ci giungono giornalmente.
Da molti anni molti di noi erano caduti in uno stato di narcolessia evidente, abbiamo lasciato che la televisione diventasse un potente diffusore di immondizia, che si è propagata a macchia d’olio creando dei modelli negativi e radicati da cui giovani uomini e giovani donne sono stati influenzati.
L’economia neoliberista ha amplificato gli effetti deleteri della tv: tutto in funzione del mercato, nessun valore, nessuna etica, il raggiungimento del successo come unico obbiettivo di vita.
Ora, pensare di uscire velocemente da una situazione che noi abbiamo creato in 30 anni di sorridente apatia, mi pare irrealistico. I tempi brevi appartengono alle utopie della filosofia liberista:
“Tutto e subito” ci hanno raccontato e, come abbiamo visto, è stata una menzogna colossale.
“Tutto e subito” per pochi, a scapito di migliaia che non hanno avuto niente né subito né dopo.
“Tutto e subito” per alcuni, e l’economia è crollata per tutti gli altri, Stati compresi.
Ora io credo sia il tempo della ricostruzione, che prevede costanza, fatica, impegno quotidiano. Sguardo alto e che vede lontano e obbiettivi a medio/lungo termine: se si raggiungono prima, tanto di guadagnato.
Direi di guardare indietro, molto indietro, per ispirarci. Alle generazioni che sapevano costruire e aspettare il giusto tempo per ottenere i frutti.
Lavoriamo perché le televisioni si dotino di un regolamento che imponga loro di rispettare le persone.
Ma, l’abbiamo capito no?, stiamo qui lavorando principalmente per una società migliore, per avere domani un Paese di cui non ci sia da vergognarsi, come accade ora. Per alzarsi al mattino, in un futuro non troppo lontano, pieni di voglia di fare, sapendo che le nostre azioni sì, avranno impatto e contribuiranno a migliorare il mondo. Lontani dal senso di impotenza che ci ammorba oggi.
Perché ciò avvenga, è necessario lavorare sulle coscienze, è fondamentale innalzare il livello di consapevolezza su quanto ci circonda. Siamo responsabili di educare alla consapevolezza. Persone consapevoli non permetterebbero una televisione come quella italiana attuale. Non vedo, onestamente, altre strade.