… direi che il Sig. Paolo Bracalini risulta molto offensivo e capisce anche poco di quello che viene detto nel filmato! non rispondo neanche direttamente al Giornale … non mi abbasso … Vengano su loro se ne sono capaci con delle critiche non offensive e costruttive!
sono veramente senza parole, ma non solo per le donne ma per il sistema televisivo italiano che diffonde messaggi sbagliati privi di valori e di moralità.
durante l ultimo concorso di miss italia
mi sono inorridito sentendo la pubblicità che diceva che la bellezza è un talento.
i commenti li lascio a chi legge!
Mi fa male il cuore…
Ho fatto molta fatica a leggere fino in fondo parole così volgarmente assemblate come quelle di questo articolo “giornalistico”…
Ho raggiunto il limite massimo di indignazione…
APPELLO A TUTTI GLI ESSERI UMANI CHE NON HANNO PADRONI DA DIFENDERE COME CANI DA GUARDIA DAI CANINI GRONDANTI DI SALIVA: ANDIAMO AVANTI PER AMOR DEL CIELO!!!
Direi che è la egregia dimostrazione del nuovo ciclo iniziato a “Il Giornale”. Il metodo è buttare merda su tutto e tutti attraverso l’aggressività, la superficialità e il luogo comune. La posizione aggressiva e sprezzante nega qualsiasi possibilità al dialogo rendendo quindi del tutto inutile cercare un confronto. Spero che l’edizione stampata sia su carta riciclata, almeno si risparmia l’offesa all’ambiente…
Ammetto di avere retto solo le prime righe, poi un vago mal di stomaco e un forte senso di “già letto” mi han fatto desistere – dopotutto anche lo stomaco fa parte del mio corpo di donna, e se non ne ho cura io chi mai dovrebbe averne?
D’accordo, è propaganda – un po’ tutto il Giornale è propaganda. Però c’è un gruppo di articolisti che *si diverte* a scrivere in quel modo gastrolesivo, riuscendo ad essere singolarmente volgari e irritanti anche se ti descrivono, chessò, una merenda sull’erba dei boy scout o la preparazione di un arrosto di vitello. Ignorarli non serve, dargli spago nemmeno…
Forse un bel documentario su “Il cervello degli uomini”?
Materiale non ne manca.
Viva le femministe preistoriche, le femministe storiche e le femministe future !!
Anche a me ha fatto male il cuore leggere queste cose, soprattutto perchè seguo il blog da mesi. ho letto la quasi totalità dei post e sono ben informata su cosa stiamo cercando di fare e perchè lo stiamo facendo.
Chi legge solo questo articolo ha un’immagine totalmente fuorviante……parole sconce per rafforzare la debolezza delle argomentazioni…..quasi un senso di disperata difesa per un sistema fondato sulla prevaricazione. Lo stesso servizio di Striscia la Notizia su Lerner mi ha lasciato di stucco….totalmente senza senso per me, ma per gli altri?
Mercoledì ero a pranzo dai miei genitori e ho dovuto spiegar loro quello che succede qui, raccontargli del documentario e di tutto il resto perchè da quel servizio avevano capito solo che Gad è un ipocrita. Forza….andiamo avanti…..è necessario !! saluti da Elena
Il documentario comincia ad essere studiato nelle scuole superiori perché permette di analizzare in chiave critica i meccanismi di costruzione dell’immaginario collettivo che inquinano profondamente i rapporti tra i generi.
Le giovani generazioni capiscono al volo il senso del vostro importantissimo lavoro perché risponde a molte delle loro domande inespresse legate al disagio della costruzione di un’identità di genere libera e indipendente.
La volgarità dell’articolo de Il Giornale è solo espressione di paura e ristrettezza di orizzonti; per fortuna sempre più uomini italiani di destra non si riconoscono in questo “maschile- macchietta” arcaico e anacronistico e se ne vergognano.
Non riesco a provare una pietosa indignazione per cose che offendono l’intelligenza, mia e di tutti, quello che mi prende è una rabbia cieca e ferocissima.
Salve a tutte/i
In margine, anzi, a complemento di un dibattito accesissimo e che ci coinvolge a tutto campo, oltre i “limiti” dello stesso titolo tanta ne è l’ampiezza, vorrei ricordare quanto segue.
In Italia, si dà del “ragazzo/a” a persone comprese, indistintamente, tra la preadoloscenza e l’età matura. Che si usino tali accezzioni in ambito familiare è un conto. Quando è la stampa, magari quella autorevole, ad esprimersi in tal modo, la risonanza di tale vocabolo è tutt’altra. Il problema, di fatto, non è linguistico, ma culturale, proprio alla stregua del CORPO DELLE DONNE.
Gli esempi che seguono sono tratti proprio dal quotidiano oggetto di tutte le attenzioni, da vari mesi a questa parte : LA REPUBBLICA. Sia chiaro che non intendo accusare questo giornale, che leggo, peraltro regolarmente e cui, proprio in queste ore, va tutta la mia solidarietà.
Sono “ragazzi” i tredicenni obesi, videofagi ; è’ composto da “ragazzi” il gruppo di stupratori “tre o quattro minorenni, tra i 13 e i 16 anni e un maggiorenne di 19” ; è un “ragazzo” il 35enne che a bordo di un SUV, dopo aver sniffato cocaina, investe e uccide due pedoni. Era “ragazza” l’oramai 38enne Eluana ENGLARO, il cui corpo – appunto – era martoriato dalle “cure”, come si venne – con difficoltà – a spere.
Ma, c’è di peggio. Sempre da REPUBBLICA, l’immancabile trafiletto settimanale.
“Ragazzo trentenne, tenta di violentare donna coetanea”.
Qualcuno sa spiegarmi quali sono i criteri che fanno di una trentenne una donna – giustamente – e di UN TRENTENNE – e per giunta attentatore – UN RAGAZZO ?
E ancora. Negli stessi giorni in cui venne arrestato, qualche mese fa, il famoso violentatore romano, l’insospettabile 32enne bravo ragazzo pure fidanzato ma malato da tempo, nella capitale venne aggredito a sprangate (o addirittura gli dettero fuoco) un’innocuo cingalese.
Solo perché era ABBRONZATO…
L’altrettanto autorevolissima Miriam MAFAI – personalità di spicco e intelletuuale integerrima, di cui ho letto e continuo a leggere gli scritti da 30 anni e cui va, comunque, la mia rinnovata stima – nell’interrogarsi sulle ragioni che animavano i due episodi, descrisse gli aguzzini dello straniero come un “gruppo di govanottoni”. Salvo che tra i “giovanottoni” c’era un CINQUANTENNE !
RAGAZZO – RAGAZZATA – PECCATO VENIALE – DI TRE AVE MARIA E…MI RACCOMANDO, FAI IL BRAVO SE NON FAI STAR IN PENA QUELLA SANTA DONA DI TUA MAMMA…..
“Sa, il mio (pinco pallo), sarebbe un bravo RAGAZZO. E’ tutta colpa di quella svergognata….”
Ho letto lìarticolo fino in fondo e non so se arrabbiarmi anche io come Dario per la definizione “femminista preistorica” o scuotere la testa vedendo che certi temi centrali nel discorso della degradazione del corpo femminile e della sua mercificazione non vengono proprio capiti, “non ci arrivano” (ovvero, gli autori dell’articolo ci arrivano benissimo ma scrivono in modo tale da convincere chi non ci arriva davvero).. Come al solito si scambia il volere dare dignità alla donna come l’essere bacchettoni a antiquati, e si sminuisce il discorso dicendo che noi vogliamo solo che le donne si coprano, vogliamo impedire che si scoprano, e allora che femminismo è se proibiamo che le donne gestiscano il loro corpo come vogliono?? Ecco come ci attaccano, travisando completamente quello che cerchiamo! Il problema è molto più profondo: lo spogliarsi non deve essere l’unico modo per far vedere donne nei media.. Ma ovviemente il Giornale, berlusconiano di natura, non può remarsi contro da solo
@Lorella e a tutte/i voi
Non vorrei prender troppo spazio, ma era per far notare, qualora ce ne fosse bisogno, che il dibattito, la lotta, coinvolge anche la sfera della parola – che mi è più consona e che coltivo quotidianamente – sia essa scritta o parlata, e non solo quella dell’immagine, come io stesso erroneamente credevo non avendo televisione. La disinformazione usa entrambe, eccome.
Ma allora, tanto per fare un esempio, se non è CONNIVENZA continuare a chiamare “CAVALIERE” chi cavaliere non lo è, non è mai stato e mai sarà, ditemi voi cos’è….? !
@Lorella. Riparlavo di te ieri a Florence RAULT, che gestisce la libreria franco-italiana a Parigi, di cui già ti parlai in precedenza. E’ interessata, tanto più che ora c’è pure la traduzione in francese. Io, putroppo, non ho tempo per fare da tramite o aiutarti in qualche modo, salvo ricordarglielo di tanto in tanto. Ma so anche che ci sono altre “parigine e parigini” che seguono il blog.
Ciao – Massimo
@massimo
grazie. si, ora c’è la traduzione francese e so che del doc si è parlato anche a Science Po. Ho vissuto tre anni a Parigi. Vedremo ora che accadrà..
Sono indignato , e non sono neanche riuscito a leggere l’articolo in questione fino alla fine. Basta vedere solo la terminologia che usa per capire la rozzezza e la superficialità di questo giornalista. Per questo vi dico di non guardate più le trasmissioni dove la dignità della donna viene calpestata. Uno statista dell’800 diceva che il grado di civiltà di una società si misura da come viene trattata la donna. E purtroppo quello della società italiana è molto basso.
E’ divertente.
Giuro.
E’ divertente leggere l’articolo di un pover’uomo che si mette in ridicolo da solo, che annaspa e sbraita istericamente e non si rende conto che quello che scrive lo qualifica.
E’ divertente vedere la mancanza di pudore e di rispetto per se stesso di questo signore che punta il dito e urla: “comunista!” “femminista!” con la bava alla bocca. Mi chiedo se funzioni ancora, ammesso che abbia mai funzionato.
Tra l’altro il lavoro di Lorella non ha nessun connotato politico in sè.
oddio…. a rileggerlo a mente fredda effettivamente ha un che di ridicolo… anche perchè se parlano di te così, Lorella.. vuol dire che hanno PAURA…. sennò ti ignorerebbero. invece NO.. ne parla il Giornale, ne parla Striscia…. ciò è bene. dobbiamo stringere i denti.. e pensare che se fanno così, vuol dire che qualche colpo sta andando a segno….
Quel povero specie di umanità ti ha fatto una bella pubblicità Lorella! Si vede che non e in grado di utilizzare il suo rancore e paura al suo favore! E non parliamo del suo povero stile di scrivere!MI HA FATTO SOLTANTO RIDERE!!!POVERACCIO DAVVERO! Anche essendo straniera ho capito che razza di ‘giornalista’ (beh?) lo è. Ne elegante ne eloquente! Vai avanti Lorella! Non hai niente da temere! E certamente non da quelli buffoni come lui!
“la tv è fallocratica, i maschi sono dei maiali, ci vogliono con le tette grosse e le gambe lunghe, quei maiali, ribelliamoci, maiali che non siete altro, le donne non sono come quelle della tv berlusconiana, brutti maiali, l’utero è mio e lo gestisco io.”….Ho scritto a feltri, A, per fargli presente che sembra un’articolo scritto da un bambino, non da un giornalista professionista, B, che ne’ in questo blog, ne’ tantomeno nel documentario, si tende a denunciare il “maschio maiale” che opprime la “povera femminuccia vittima”…sono cose inventate dal giornalista che ha scritto l’articolo. inoltre ho invitato feltri a leggere questo blog, dove le donne non stanno preparando una guerra nel senso stretto del termine(a malapena qualcuno ha parlato di manifestazioni in piazza!!),ma ci autosensibilizziamo su argomenti che a molte di noi stanno a cuore, semplicemente molte donne come me, si sono trovate confortate da questo blog perche’ hanno potuto constatare che non sono sole a pensarla in un certo modo. e come noi non scherziamo sull’argomento, anzi, ne siamo molto sensibili, ho pregato feltri di sensibilizzare allo stesso modo i suoi collaboratori, che hanno attaccato senza alcun motivo valido(o meglio,il motivo c’e’, volevano trovare un altra scusa per colpire lerner,anche se non ha nulla a che vedere la loro battaglia con la nostra),la zanardo,il suo documentario,e di conseguenza molte altre donne,che giustamente si sono sentite attaccate e offese da certi commenti…a parte la rabbia iniziale,quelo che mi e’ venuto poi da pensare e che non ho scritto a feltri e’…grazie per la pubblicità. se comunque veniamo definite come femministe preistoriche evidentemente stiamo realmente tornando parecchio indietro, ma non solo il nostro pensiero,ma anche i valori della società stessa.
Tanto chi va a leggere quelle parola gia’ la pensa come lui.
Nel senso, c’e’ un tale livello di squalifica del lavoro di informatore, del contributo del personale punto di vista che puo’ essere cruciale nel riportare un commento a un fatto, all’esistenza di un gruppo che riflette su delle questioni sociali, che nessuno che ne voglia sapere qualcosa andra’ a leggere li’. Li’ va a leggere chi gia’ la pensa a quel modo, chi giudica le opinioni di qualunque signora commentandone la scollatura, chi bolla il bisogno di civilta’ come ipocrisia e ristrettezza mentale. Una cosa capisce, l’autore, come ci si sente a guardare il video. Non capisce pero’ che quel video non e’ un brutto scherzo che gli e’ stato fatto, ma un documentario. Lo dice la parola.
Non so se si possa parlare di un articolo di giornale o di un travaso di bile…
E prensare che sono stati abbattutti degli alberi perchè fosse stampato!!
Sono disgustata dalla faciloneria con cui ci si permette di prendersi beffe delle tematiche del documentario e dalla consueta mancanza di rispetto nei confronti di una donna che osi parlare per rilevare che qualcosa non va!
Naturalmente Lorella Zanardo è una “signora” epiteto cui si ricorre sempre per sottintendere che una donna, come tale, non ha titoli professioanli credibili… e poi ha pure portato una maglia scollata (? non ricordo, la mia attenzione era per quello che diceva…) in video…ecco sono proprio queste sozzure che mi indignano!Invece di affrontare il tema seriamente lo si banalizza e per completare l’opera si attacca la credibilità di chi lo ha posto.
CMQ da quello che ha scritto è evidente che non ha nemmeno capito di cosa stiamo parlando e non sa che, per esempio, in paesi molto civili (Scandinavia e dintorni) il tema della conciliazione dei tempi di vita e lavoro che a lui pare poca cosa (argomento da donnicciole) è un argomento molto serio, uno dei pilastri del welfare e nessuno (uomini compresi) si sognerebbe di parlarne con la sua sufficienza.
Vorrei lanciare un appello affinchè tanti utili alberi non siano più sacrificati per stampare cose simili…abbiamo bisogno di ossigeno e di idee sensate!
Ridicoli come al soito al Giornale, ha fatto bene Lorella a postare il link dell’articolo(e non l’articolo, brava!) e SENZA COMMENTI(perchè si commenta da sola, bravissima!).
Ignoranti ridicoli e volgari, niente di nuovo.
Sono allibita e rattristata. Perchè fa così paura che le donne prendano coscienza di sè e cerchino in qualche modo di far sentire la loro voce quando ne sentono il bisogno?
E’ così difficile capire la differenza che c’è tra lo scempio che si fa della donna in televisione e la libertà di ognuna di noi di esprimere e vivere la sua vita come le pare e piace?
Sono temi già trattati milioni di volte e penso che affrontarli in questo modo sia solo espressione di malafede (servile) e non di incapacità di comprendere il nocciolo della questione.
Sono contenta che si scrivano queste cose. Sono la conferma di tutto quello che vediamo e che parliamo da tempo. Dovremmo essere grati a questi tipi di giornalisti che evidenziano l’odio ed il disprezzo per la donna libera che non si vuole fare gestire dall’uomo potente e che non si fa schiavizzare. Grazie anche a queste forme pecorecce di stampa ho la carica giusta per lottare!
non vedo mai i canali mediaset e, solo film e qualche altro programma su Rai, non mi ero resa conto a che punto di squallore fossimo arrivati, penso con grande angoscia agli adolescenti (femmine e maschi perchè non dimentichiamo che il loro ruolo di guardoni e sessualmente sempre potenti è altrettanto agghiacciante), è proprio ora di ricominciare a lottare!!!!!!
Prendiamola sul ridere: siamo tutte bacchettone isteriche!!!!
Comunque c’è un lato positivo: PUBBLICITÀ! Queste critiche profondamente ignoranti creano un “buzz” mediatico intorno al blog suscitando la curiosità di chi non lo conosce ancora…
E poi le critiche (anche quelle stupide) sono sintomo di fastidio e quindi quello che fai/facciamo sta funzionando perché disturba chi si sente nel torto.