Il progetto IL CORPO DELLE DONNE è nato da una donna e due uomini. Credo profondamente nell’essere DUE nel mondo. Credo anche che questo sia un momento storico in cui gli uomini stiano affrontando le difficoltà che possono emergere nell’instaurare relazioni paritarie con le donne. Non c’entra con il femminismo, c’entra solo con il chiedersi cosa vogliamo dalla vita. L’emancipazione femminile continua a fare paura, molti uomini si chiedono cosa vogliano queste “trentenni assatante di carriera e aggressive anche sessualmente”. Stanno provando a trovare un’espressione di sè nel mondo che non sia ne sottomessa ne prevaricatrice, vorrei rispondere. Stanno provando ad esistere senza rinunciare ai figli. Fanno fatica a trovare un equilibrio.

A capo

Contemporanemante c’è dell’altro, più difficile da verbalizzare. C’è che da qualche anno le donne hanno un ruolo attivo anche nella sessualità; c’è che gli uomini non si erano mai chiesti per millenni se “quel” loro modo di fare l’amore tenesse conto delle esigenze delle loro compagne, nè le loro compagne erano in grando di conoscere i propri desideri.

E’ poi avvenuto che noi donne abbiamo iniziato a riconoscere la nostra sessualità e… sorpresa! Che energia e che forza si scatenavano! Questa forza fa obbiettivamente paura: è potente e ancora sconosciuta. Nell’essere DUE io donna chiedo a te uomo di riconoscermi e creare insieme il Nostro modo di essere insieme.

A capo

Nei miei viaggi in Brasile, nei paesi dell’Est, a Cuba ho sempre incontrato centinaia di ragazzi italiani, peraltro giovani e belli, in cerca di sesso, apparentemente. Mi sono sempre chiesta cosa portasse un trentenne attraente a passare tutte le sue vacanze a Varadero, quando in italia non avrebbe avuto alcuna difficoltà a trovare ciò che voleva. Lunghe conversazioni mi hanno convinto che il sesso è solo una delle motivazioni, e la più superficiale. Cercano conferme, cercano la sensazione di essere importanti, di valere, anche se a pagamento. Tempo fa ero ad una cena: la giovane russa ingegnere recente fidanzata di un amico, mentre noi chiaccheravamo, si sedeva sul tappeto e, accoccolata ai piedi del suo uomo, sprofondato comodamente in poltrona, gli accarezzava le gambe: una posizione volutamente subalterna, che però lo gratificava.

Ho sempre daltronde avuto la massima comprensione delle ragazze cubane o brasiliane abili a dare conferme a pagamento ai nostri uomini: ho conosciuto situazioni di indigenza tale per cui ognuna di noi si sarebbe comportata allo stesso modo.

“Schiave radiose” dice Lea Melandri. Che si tratti della 18enne di Bahia o della velina di turno, schiave, radiose a pagamento.

Quando c’è il guinzaglio che ci tiene legati, che piacere c’è nella relazione? Che piacere c’è nel non domandarsi come sarebbe se la relazione fosse da pari?

A capo

Sappiamo che gli uomini hanno più difficoltà ad analizzarsi e a mettersi in discussione come facciamo noi donne, ma forse è venuto il momento.

Quella sensazione di momentanea incertezza, di non conoscere la risposta in tutte le situazioni, di credere di non essere all’altezza che può assalirvi di fronte a donne “esigenti” , donne che chiedono di farsi conoscere e di costruire una relazione di cui non c’è ad oggi ricetta, può essere superata, forse accettando e mostrando di non sapere, momentaneamente.

Non c’entra con il femminismo, o c’entra molto. So e sento che non è una lotta e che nel definire femministe le donne che stanno provando a costruire relazioni forti tra uomini e donne, c’è una forma di discredito che non aiuta.

Probabilmente stiamo semplicemente cercando un modo di stare insieme, uomini e donne, per la prima volta da pari. Può essere una grande e bella avventura.

A capo

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