E’ possibile condividere la nostra critica con chi guarda la tv e fornire loro gli strumenti necessari a una percezione corretta?

Ieri sera l’Associazione Arca 2000 ci ha invitato alla Casa della Cultura di Milano per presentare il nostro video IL CORPO DELLE DONNE.

Il pubblico era attento e competente: quasi tutti i presenti dichiaravano però di non guardare mai la tv: grande stupore quindi di fronte alle immagini proposte.

Questo a nostro avviso è “il problema”.

Come abbiamo già discusso, pochi intellettuali che non guardano la tv non incidono sui dati di audience e quindi non muovono al cambiamento.

La strada da seguire, paradossalmente, è guardare la tv insieme a chi la tv la guarda.

Con i ragazzi, innanzitutto, nelle scuole. Con le proprie madri, zie, vicine e vicini.

Guardare insieme la tv e offrire uno sguardo critico, un percorso didattico di comprensione che attivi una capacità critica.

Nuovi occhi.

Il brano che oggi vi proponiamo lo conoscete: è tratto da Italia allo Specchio, Rai2, del 12 dicembre 2008, e lo abbiamo già utilizzato ne IL CORPO DELLE DONNE. Lo portiamo nuovamente alla vostra attenzione sia perché è uno degli esempi più grotteschi che la tv offra, sia perché ci da la misura dello stato di assuefazione degli spettatori che non hanno più moti di stupore nemmeno di fronte all’inverosimile.

Come sempre vi chiediamo di guardare prima il video e poi di seguire il percorso didattico.


Italia allo Specchio – Rai 2 – 12/12/2009


L’annunciatrice è della tipologia “grechina” cioè ragazza decorazione, molto utilizzata in tv. A differenza della tipologia velina, che ha un immagine più provocante, la grechina non allude a scenari erotici, decora la scena con la sua presenza innocente e passiva.






Qui viene introdotto un sondaggio con la metodologia e la forma a cui gli spettatori da casa sono abituati a vedere i risultati elettorali: la ragazza “grechina” legge il titolo del sondaggio mentre l’immagine di un tabellone appare in video: “Vorresti tua figlia nuda sui calendari?” Chiediamoci semplicemente perché un padre o una madre dovrebbero voler vedere nuda su di un calendario la loro figlia. C’è un piacere voyeuristico? Notiamo che la domanda non è : “Sareste d’accordo o contrari che vostra figlia apparisse nuda su un calendario”. La domanda così posta, con il verbo volere all’inizio, introduce un’ inquietante argomento che presuppone piacere e soddisfazione nel vedere il corpo della propria figlia nudo su un calendario.. Pensiamo al corto circuito che si provoca nell’impartire allo stesso individuo una educazione cattolica e la visione della trasmissione a cui stiamo assistendo.

La ragazza invita a telefonare per rispondere al sondaggio. Notiamo come la domanda grottesca sia inserita in un contesto di assoluta normalità a cui i telespettatori sono abituati. La ragazza non è allusiva, non è ironica, esegue il compito di leggere il copione.





La ragazza legge le tre risposte possibili: Si, No, Lo ha gia fatto. Chiedersi quante ragazze in Italia dovrebbero aver posato nude su un calendario per riuscire ad intercettarne le famiglie con una telefonata.

Concludiamo considerando che questo è certo il programma piu esilarante a cui abbiamo assistito. Se non fosse drammatico constatare che nessuno in trasmissione gioca la chiave ironica.