locandina
Il documentario “IL CORPO DELLE DONNE” mostra come la tv italiana pubblica e privata utilizzi il corpo delle donne: ne emerge uno spaccato rivoltante, dove giovani corpi sono esposti come fenomeni da baraccone, umiliati ed esposti in modo osceno.

Sul blog si è molto discusso su “cosa fare”.

– Alcuni propongono di spegnere la tv: decisione condivisibile ma elitaria, 80% di chi guarda la tv ha la tv come unico mezzo di informazione, che alternativa proponiamo loro?
A capo
– Ci sarebbe la politica: in un Paese democratico e funzionante la TV dovrebbe rispettare i cittadini, cosa che non accade oggi in Italia visto che l’articolo 3 della Costituzione prevede rispetto per tutti, anche per le donne; non si vedono però in giro politici in grado di rappresentarci.
A capo
– Altri propongono di manifestare: su questa ipotesi sarebbe interessante avviare un dibattito, ha ancora senso e peso scendere in piazza oggi? E dopo avere manifestato, che accade? Parliamone.

Mentre ragioniamo, molti di voi ci ricordano che intanto la tv incalza e ricomincia a proporre oscenità varie, bambine nello spot di miss Italia, veline sempre mute e spogliate, tronisti sul piede di guerra ecc

Tra poco tra l’altro inizierà l’autunno e i ragazzi e le ragazze ricominceranno a guardare la tv per parecchie ore al giorno. Le conseguenze sono ormai note: disturbi dell’attenzione, precocizzazione sessuale per eccesso di sollecitazioni del sistema psicoendocrino, ansia da prestazione elevata tra gli adolescenti, immaginario erotico devastato dalle immagini porno.

C’è da fare, titolavamo ieri.

A capo

Trovate nel link e nella barra del menu in alto (pulsante Formazione), la nostra proposta formativa NUOVI OCCHI PER LA TV, una giornata di formazione per educatori, genitori, insegnanti. 8 ore per offrire a chi si rivolge ai giovani, gli strumenti necessari per guardare la tv in modo attivo, con uno sguardo in grado di capire e criticare il messaggio televisivo. Una proposta di “visione attiva” che non demonizza il mezzo televisivo bensì renda lo spettatore in grado di capirne il messaggio.

A capo

Ora sta a voi. Noi ci mettiamo la formazione e il metodo. Abbiamo bisogno di fondazioni, enti, regioni, comuni, che ci aiutino a sostenere il progetto. Di una scuola pilota in cui iniziare il progetto (e magari di giornali e tv che ne seguano lo sviluppo), in modo tale che si inneschi una divulgazione ad albero, dove noi formeremo i primi formatori che a loro volta formeranno altri formatori: un processo virtuoso che ci permetta di difenderci da questa tv. Almeno fino a quando un nuovo modo di fare politica ci consentirà di progettare un nuovo modo di fare tv.