DISOBBEDIENZA CIVILE

La mia precedente incarnazione (pan-dora) s’è presa così tante legnate verbali sull’ex-forum che può dirsi eletta tra i profeti del dopo Cristo :-). Ad ogni modo molti uomini non vengono qui perché trovano i tentativi di “confronto” (su un blog è peraltro impossibile discutere, per discutere ci vuole un forum) sostanzialmente inconcludenti. Come spirito maschile posso assicurarvi che sento il bisogno del confronto dialettico e critico finalizzato alla creazione. Anzi non ne posso fare a meno, e non per tiramela un altro poco ma credo sia la ragione per cui l’essere umano è stato creato dal Creatore. Qui non è gradito lo spirito critico maschile (che è profondamente diverso dallo spirito critico femminile); dunque il problema non è la presenza di uomini in sé. Gli uomini, più o meno consenzienti, si possono anche recuperare, qua e là. Alcuni ci sono sempre stati. – In sostanza “il corpo delle donne” ha un problema di relazione intellettuale tra il “maschile” e il “femminile”. Questo ormai è evidente a tutti. Chi lo nega è perché inconsciamente si percepisce come parte del problema, e così facendo, negando questa percezione, rallenta il progresso intellettuale del mondo intero. Ah, dimenticavo, la buona critica è sempre “distruttiva”, distrugge ciò che nuoce al progresso.

Le bambine buone stanno dentro le gabbie, buone buone, senza protestare, senza infastidire, se per caso la gabbia di una bambina buona viene lasciata aperta, è la bambina buona stessa che si affretta a richiuderla, in ossequio all’ordine, all’abitudine, all’ “è sempre stato così”.
La bambina buona è come un uccellino in gabbia che ha paura di volare, che non vuole più affrontare gli spazi aperti, che forse ha dimenticato, che forse non ha mai conosciuto!
Eppure ha le ali, per poter volare, eppure talvolta nelle gabbie cede qualcosa, si apre un piccolo varco, perché non approfittarne?
Ma la paura di volare è tanta, anche se il richiamo di chi sta cominciando a uscire dalle proprie gabbie è sempre più presente, anche se in alto sta già volando chi indica con il proprio esempio che è possibile…
Chi ha paura di chi comincia a volare?

Credo proprio di si! E purtroppo non sono solo gli uomini ad avere paura delle bambine cattive.

😀 E’ anche il titolo di un libro, se non erro. Ma non penso che sia solo per questo che gli uomini intervengono poco – anche se poi ci sono; il mio commento ne “fece saltar fuori parecchi” – forse il motivo é dovuto al fatto che davanti al disastro emesso dal piccolo schermo non si sa letteralmente cosa dire; ci si sente un po’ come quei tedeschi che per anni si sono sciroppati i film dove gli toccava fare “i cattivi” per le colpe dei loro nonni. E’ evidente che ognuno di noi ha un margine di manovra limitato; io posso martellare i miei colleghi e poi passare per quello “strano” (…sarà finocchio?… ho sentito anche questa…) oppure posso parlarne con gli amici (che poi sono praticamente tutti già sulla mia stessa lunghezza d’onda…); poi posso firmare petizioni o evitare di comprare, se possibile, prodotti di aziende che utilizzano in modo improprio le donne per reclamizzare i propri prodotti.

Certo certe volte ci si sente proprio un po’ disarmati.

Con stima ed affetto per il lavoro che fate

Pan concordo che su un blog e’ praticamente impossibile creare una conversazione e discutere, ma non generalizziamo con “il corpo delle donne non accetta i maschietti”, eh no, perche’ io qua, anche se più raramente ci scrivo e non voglio essere etichettata come una stronza femminista che non accetta il parere degli uomini, per un paio di rispostacce che ti hanno dato. Prenditela con chi ti ha risposto male o chi non ha accettato il tuo spirito critico, ma non con tutti, anzi, tutte, altrimenti quello che fai e’ puntare il dito contro le donne di questo blog(che sono tutte diverse) e non mi sembra giusto in quanto credo che la maggior parte di noi accettano più che volentieri il parere maschile. Inoltre io in un luogo di sole donne mi sento male:)

parlando da sedicenne, il problema sta nell’indifferenza. gli ignavi di Dante, pur seguendo un insegna bianca, senza significato, qualcosa inseguivano. molti dei miei coetanei invece non inseguono un bel niente. questo lo dico perchè sono reduce dalla proiezione del film “i cento passi” con successivo dibattito, tenuto al mio liceo. la posizione più sostenuta del dibattito è stata quella di una ragazza: “ma se io ho un’idea non la vengo certo a dire a te!”. forse qui qualcuno non è ancora a conoscenza del significato della parola dibattito?! no, non è così. tutti sanno cosa significa dibattito, ma molti hanno paura di intervenire: intervenendo con un commento riguardo un uomo ammazzato dalla mafia, si rischia davvero di non essere accettati dal gregge. se si è indifferenti, si è sempre accettati, i dolori arrivano quando qualcuno prende posizione.
ma ai miei compagni di questo non importa. loro dopo aver visto che ci sono persone che muoiono per la giustizia, vanno a fare la fila al mcdonald. allora la tv funziona bene! nel senso che riesce nel suo intento,visto che a Peppino Impastato ci pensiamo il tempo di un click, il tempo di un “condivido” su facebook. ma è giusto così, “la pupa e il secchione” richiede sicuramente meno sforzo intellettivo e meno coscienza della realtà. adesso coraggio, tutti a riempire i macdonald’s, mi raccomando!
PS spero si percepisca il sarcasmo

Non c’è giorno che non si trovino articoli e immagini che ci ricordano perché vale la pena di continuare nella fatica di essere ritenute, e conseguentemente trattate da, rompiscatole – anche se non da tutti, chiaro. Come un articolo che ho appena trovato sul Corriere:

ROMA — Alta, elegante, viso luminoso. L’infermiera statuaria che ha strappato l’apprezzamento del premier e delle alte cariche sul palco durante la parata del 2 giugno è un’ufficiale della Croce Rossa. Diplomata infermiera volontaria del Corpo fondato nel 1908 e «selezionata dopo dieci giorni di addestramento» in caserma, così come solitamente accade con le crocerossine che partecipano alla Festa della Repubblica. E che si esercitano lungamente per la prestigiosa occasione. In questo caso, però, la consorella è stata scelta per guidare la compagnia di volontarie di scorta alla bandiera della Repubblica italiana. Su di lei, riserbo assoluto da parte della Croce Rossa. Restano le immagini che fotografano il suo passaggio davanti al palco delle autorità e il visibile apprezzamento del premier, Silvio Berlusconi (guarda). Apprezzamento accompagnato, racconta chi c’era, da un’entusiastica valutazione espressa anche verbalmente: sebbene non abbia ancora delicate missioni al suo attivo, i vertici della Croce Rossa l’hanno scelta per il portamento «che esprime dignità, decoro e senso di appartenenza». Il corso di crocerossina, va ricordato, equivale a due anni di accademia militare. Piccola nota di conforto per il pubblico femminile che l’abbia notata in una delle foto simbolo della parata: la signora ha già compiuto quarantasei anni.”

Ecco la foto:

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2010/06/04/pop_crocerossina.shtml

(Ed ecco anche il link all’articolo: http://www.corriere.it/politica/10_giugno_04/la-crocerossina-che-ha-colpito-il-premier_78cf5b06-6fa1-11df-b547-00144f02aabe.shtml)

Stiamo cercando di cambiare un’epistemologia radicata, un modo di pensare che troppi ritengono naturale, il ritenere che sia normale non trattenersi al passaggio di una donna e mostrare un apprezzamento che, per quanto perfettamente lecito, non andrebbe a mio avviso esibito pubblicamente e soprattutto da parte di un’alta carica dello stato. C’è apprezzamento e apprezzamento, c’è luogo e luogo. Contesto e luogo non sono privi di importanza, i gesti pubblici, che siano spettacolo o che più o meno volontariamente lo diventino, come in questo caso, hanno prodotto e continuano ad avere ricadute sulla vita sociale e politica non solo, anche se certamente soprattutto, delle donne. A me la faccia del premier qui ricorda quelle maschili inquadrate volutamente dalla tv durante il passaggio di donne variamente svestite, a incoraggiare, presumo, la “cultura” della donna sempre e solo apprezzata in primo luogo per la circonferenza pettorale, sempre come oggetto di gradimento. Dove il problema non è il gradimento, ma il significato della sua esibizione. So che è da rompiscatole, che si potrà dire che è sottile, ma l’articolo e il suo taglio a me pongono seri problemi, proprio perché non mi sembra di vedere grandi tracce di problematicità (che forse arriveranno in altri commenti, mi auguro). Io però ritengo fondamentale capire dove un apprezzamento è tale e tale resta, e dove invece diventa una mancanza di rispetto delle donne come categoria, una mancanza di rispetto che ci danneggia gravemente e da troppo tempo. La politica dovrebbe essere un luogo diverso dal bar, una confusione molto italiana che qui si conferma ancora una volta.

Avrei molto da dire su altro a cui l’immagine dalla parata mi fa pensare, ma tralascio le mie preoccupazioni politiche personali.

PS Perché poi la “piccola nota di conforto”? Forse perché si vuole insinuare invidia femminile e rassicurazione che a 46 anni si può ancora piacere (a un anziano)? L’unico conforto che ne ricavo è la conferma della bontà del lavoro che qui si sta facendo.

Disubbidire e denunciare, conservare la capacità di indignarsi, di vedere, non accettare ciò che non è accettabile e saper dire di no, anche quando ci si trovi in minoranza. E’ solo così che si innova, è solo così che non si diventa complici di un crimine. Riporto qui la bella frase di Martin Luther King “Non ho paura delle parole dei violenti, ma del silenzio degli onesti. La nostra vita comincia a finire il giorno che diventiamo silenziosi sulle cose che contano.”

L’eroe più triste non è quello privo di gloria ma colui che non si spende e non si riconosce nella propria leggenda. Un abbraccio :*

Belen quasi nuda a “Stiamo tutti bene” fa flop:
http://www.leggonline.it/articolo.php?id=65511

Sulle “belle femmine in evoluzione” (risposta a Emanuela).
Quando queste “belle femmine” cacceranno i loro maschietti involuti a calci nel sedere ci sarà un cambiamento. Ammesso che il presupposto di Lorella sia reale (nutro qualche dubbio in proposito), ossia che esistano queste “belle femmine in evoluzione”. A mio giudizio siamo ancora fermi all’incazzatura con funzione sadomasochistica (cioè ti lamenti in continuazione ma sei preso in un “loop affettivo” e alla fine continui la tua vita come prima, a fianco del maschio, o all’interno del sistema maschilista involuto, che non riesci comunque a modificare). Se così non fosse per ogni femmina evoluta ci dovrebbe essere un maschio evoluto, dato che entrambi amano accoppiarsi tra loro (credo di più in questa eventualità, che ovviamente riduce drasticamente il numero delle eventuali prime a favore dei probabili secondi). Insomma a me non tornano i conti. E trovo poco onesto ipotizzare una realtà che forse non esiste senza entrare nel merito delle dinamiche che la renderebbero plausibile. Ciò che crediamo di vedere è spesso una proiezione delle nostre aspettative. E di solito questo capita quando non abbiamo il coraggio di guardare fino in fondo l’orrore che ci circonda.

intervengo dopo parecchio tempo ,sul forum ero conoscito come recher70 ….spero che non sia un problema , cmq ho sempre letto con attenzione il blog , qualche “spia” 🙂 ,sa che mi sono iscritto anche a uomini3000 ,ma ho abbandonato quasi subito perchè ho visto la tendenza dei due forum ,che poi non erano poi tanto diversi ,sono che uno accusa gli uomini e uno accusa le donne …non ho trovato un forum in giro dove le responsabilita in questo mondo non sia data per sesso ,ma per mancanza di capacità ,ci scandalizziamo perchè il premier fa un commento ad una crocerossina ,fuori luogo senza dubbio e come dice giustamente ex-pandora (ma i tuoi nick te li sogni di notte :)) ) è un stereotipo da filmetto softporno alla pierino ,ma ,come dice ancora giustamente pandora ,non è che le donne non riescano a fare a meno dei cosidetti uomini alfa?? Eh si uomini alfa ,perchè potrà anche sembrare strano ,ma questo mondo maschilista non da spazio a tutti gli uomini ,ma solo ad un tipo di uomini ,quella che sono vincenti ,secondo una logica i maschi beta e le donne dovrebbero unirsi ,difficile unirsi quando da una parte sei considerato un uomo di serie B ,quando ,anche nel sociale vieni scartato da una festa ,o da qualsiasi altra cosa perchè “rovini la piazza” , figurarsi poi nel mondo affettivo ,ma nno è il nostro problema qui, (a scanso di equivoci succede alche alle donne beta,ma di solito sono più selettive delle stesse donne alfa)
vi do questo link
http://italiasalute.leonardo.it/news.asp?ID=8846
ma allora finisco con una provocazione , non è che la televisione che modella le persone a suo piacimento , non sia maschilista come si vuole pensare , ma che sia solo apparire ?? ho visto una pubblicità appena adesso ,di un rasoio sia per il viso che il tronco con tanto di corpo maschile perfetto , con tanto di scritta “corpo illegale da quanto bello!” (se quel rasoio incontrasse il mio petto si metterebbe a piangere dal pelo che ci trova ;)) )
ma queste bambine cattive ,sono solo cattive con i maschi beta ??

Ieri sera ho assistito al documentario e a una parte del dibattito che ne è seguito a Spilamberto (MO) e ho fatto dei pensieri; sono dovuta andare via presto, non so come è andata avanti la serata, se sono state fatte delle proposte concrete o se sono stata avanzate delle rivendicazioni o se sono state fatte ancora delle proteste……. scrivo questi miei pensieri, queste sensazioni.
Non vedo quasi mai la televisione, anche se ne possiedo due, un po’ perchè non ne ho il tempo, un po’ perchè “non mi piace”, ma forse, a ben guardare, qualcosa che mi piace ci può essere, ci potrebbe essere (documentari di natuta, storia , arte, bei film – di quelli ce ne sono ancora-, qualche dibattito politico – ma la politica fa schifo, come fanno ad essere interessanti i programmi di politica?), ma il mondo della televisione è ormai tutto basato sull’economia, la politica è tutta basata sull’economia, sembra che esista solo l’economia a mandare avanti il mondo e a regolare la vita degli esseri umani.
Le donne in televisione non sono le donne della realtà, le donne della realtà sono quelle che erano ieri sera nella sala affollata (di donne, principalmente), quelle che mandano avanti le famiglie, ma meno bene che qualche decina di anni fa, che hanno avuto voglia – bisogno? di “emanciparsi”, di lavorare fuori di casa per aumentare le “possibilità economiche” della famiglia e forse non sanno più bene quale può essere il loro ruolo nella società.
Perchè le donne in televisione devono per forza essere giovani, belle, formose, devono mettersi in mostra? E’ questo, VERAMENTE, quello che vuole il mercato? E perchè negli altri paesi europei non è così? Non ci posso cerdere che sia Berlusconi l’artefice di tutto ciò!
Perchè tutte le reti televisive hanno un reality? E’ perchè QUALCUNO ci vuole tutti anestetizzati e incapaci di vivere la propria vita, necessitando così di vivere la vita altrui, andando a sbirciare persino cosa fanno in camera da letto o al gabinetto? E chi è questo QUALCUNO?
Perchè ci sono così tante donne che si assoggettano a fare le donne-oggetto? Sono maggiorenni e vaccinate e persino donne che sembra abbiano anche un cervello (vedi la Parietti) non si sottraggono da questa gara a chi ce le ha più grosse (le labbra!)? Che cosa ci guadagnano? Fama? Soldi? Uomini? Potere? L’invidia delle altre donne?
L’uomo secondo me ha avuto paura dell’aumento della consapevolezza delle donne data anche dalla nostra capacità di creare, creare, partorire i figli, educarli, crescerli, e creare così la futura generazione e ci sta mettendo l’una contro l’altra: si fa a gara a chi è più bella, più giovanile, più “piacente”. Un’amica, qualche giorno fa mi ha un po’ sottolineato che il mio modo di vestire non mi valorizza, che dovrei “tenermi” di più.
Ma ci pensate, se fossimo veramente tutte unite e non rivali, cosa potremmo fare? Siamo di più della metà del mondo, perchè le decisioni le devono prendere sempre gli uomini? Pensate che ci sarebbero le guerre tra i popoli se nei governi ci fossero le donne, ma delle vere donne e non delle donne-uomo come le donne che sono oggi nei posti di potere (vedi Condolisa Rice o Angela Merkel)?
Non è che il problema è che, come il resto della società, siamo un po’, ancora, disgregate? Non è che ognuna/o pensa ancora un po’ troppo al proprio orticello ed allora, per esempio, nella gara ad “arrivare” in televisione, per avere soldi, fama, uomini e non so cos’altro, la donna, che ha dimenticato che essere donna non vuol dire avere soldi, uomini, fama, si assoggetta a mostrare il suo corpo, a venderlo?
Perchè per me, quello che si può vedere in televisione, non è niente di diverso alla prostituzione, ma mentre sulla strada ormai si prostituiscono solo delle persone che sono state il più delle volte imbrogliate con la promessa di un lavoro dignitoso, le donne che si “prostituiscono” in tv sono donne coscienti di quello che stanno facendo……….
Allora va bene indignarsi, ed è eroica questa donna che ha realizzato questo documentario e questo libro, ma di chi è la colpa di questa situazione?
La colpa di tutti è comunque quella di non indignarsi più di niente, al massimo si dice: “Si, ma io la tv non la guardo”, ma se non fosse così e fosse quello che era quando è nata, un semplice strumento di informazione e di intrattenimento, come lo può essere un giornale, un libro, un teatro, un cinema? Perchè questo mezzo, così potente, non può essere una cosa almeno decente?
Ciao, Caterina

puo darsi che ci sia un bel femminile in giro ,non lo metto in dubbio ,ma non si puo dire che il maschile faccia allora schifo ,chi viene dal forum lo sa che una mia battaglia e di nno considerare le persone per sesso ,ma per cervello , come ha detto giustamente ex.onorevole luxuria “giudicatemi per il cervello ,nno perchè mi opero ” ,ho letto della dissubedienza ma spero che nno sia solo di nno stirare o lavare qualche panno ,non ho mai avuto problemi a farlo ,prendere in mano uina scopa non mi fa di certo diventare meno maschile ….dissubediamo sui modelli imposti ,allora ci sto anch’io .
ripeto comunque che la tv ,sempre più di frequente ,non fa tanta differenza tra femminile e maschile ,basta avere il corpo perfetto ,la pubblicità che parlavo prima, è questa

http://www.youtube.com/watch?v=1NPfKDqky2I

@tutti
gira e rigira tutti i commenti finiscono un po’ per soffermarsi sulle caratteristiche esteriori di uomini e donne tra tartarughe e labbra a canotto. Ma siamo certi che poi nella vita reale sia così importante? Si dice che – non si ama una persona perché bella ma diventa bella perché la si ama – ed é vero. Personalmente trovo molto più attraente una donna con un bel cervello.

Sono d’accordo anch’io con Luziferszorn, in effetti dove c’è un potere, una prepotenza, c’è qualcuno che in modo complementare quel potere lo concede, anche quando, per fare un esempio estremo, non si tratta “semplicemente” di essere quella che magari oltre a lavorare è l’unica a occuparsi di stirare cucinare pulire fare la spesa, ma magari anche di venire picchiata e maltrattata. Esistono complicità, indubbiamente, alla radice probabilmente anche della competitività tra donne di cui scrive Giulia. Proprio per questo il lavoro che si sta facendo riguarda tantissimo le donne, la possibilità che vengano loro offerti modelli diversi (di genere e dei rapporti tra i generi) tra cui scegliere, a cui ispirarsi, a cui guardare, modelli che riflettono rapporti più equilibrati ed evoluti, in linea tra l’altro con le regole sottoscritte dai media italiani e rispettate altrove, dunque potenzialmente rispettabili anche qui. Da tutto questo trarrebbero indubbiamente vantaggio uomini e donne, perché il discorso vale per tutti, anche se qui si comincia dal corpo delle donne.
Poi sono d’accordo anche sul fatto che ci sono in giro tanti uomini evoluti o in evoluzione. Arrivare a far prevalere una evoluzione che porti a rapporti tra i generi più armoniosi credo sia un obiettivo comune, e mi fa piacere che finalmente si cominci a ragionare in termini non di escalation e confronto simmetrico tra uomini e donne, ma di come si può operare il salto di livello per andare a lavorare sulle premesse di ciascuno e ciascuna, in modo da poter trovare strade diverse dalla contrapposizione. E’ fondamentale riuscire a fare questo salto verso il livello metacomunicativo, quello cioè del come e in base a quali premesse regoliamo i nostri rapporti.

Scrive Gregory Bateson che “se noi continueremo ad agire in termini del dualismo cartesiano mente-materia, continueremo probabilmente anche a vedere il mondo in termini di contrapposizioni come: Dio-uomo, aristocrazia-popolo, razze elette-altre razze, nazione-nazione; e uomo ambiente.” (Aggiungerei io: uomo-donna, o ancora eterosessuali-gay, lesbiche, trans.) Ma allora, prosegue Bateson, “è dubbio che una specie che possiede sia una tecnica avanzata sia questo strano modo di vedere il proprio mondo possa durare a lungo.”

Un esempio di possibilità di un cambiamento di premesse lo trovo sul blog Lipperatura. Consiglio la lettura di tutto il post (http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/lipperatura/2010/06/04/appuntamenti-riflessioni/), ma qui mi preme citare questo:
“Ma la disparità tra uomini e donne ha tutta l´aria di inasprirsi nei prossimi decenni. «Il mercato del lavoro – sostiene Altieri – è diventato più ostile per il sesso femminile, tant´è che il precariato ha sempre più il volto di donna. E gli sforzi degli uomini per aiutare a casa e con i figli (che ci sono) – aggiunge la direttrice dell´Ires – si scontrano con una struttura dell´occupazione maschile molto rigida, che lascia poco spazio a queste attività. Dunque siamo in un circolo vizioso, dal quale è difficile uscire» se non col politiche e servizi alla famiglia. Proprio quegli investimenti compensativi a favore delle donne – dichiara Rossana Dettori segretaria, confederale Cgil, promessi dal governo in cambio dell´innalzamento dell´età che però «sono caduti nel dimenticatoio».
Nell´attesa che il «circolo vizioso» si chiuda, nascono sempre meno figli e sono sempre meno, rispetto agli altri Paesi europei, le donne italiane che vanno a lavorare fuori casa o che sarebbero disposte a farlo. Una scelta fatta dalla metà delle donne italiane, contro un terzo della media europea. Eppure quel lavoro tra le mura domestiche vale 308 miliardi di euro l´anno. Una fortuna”.

Ecco un modo divedere che non colpevolizza uomini o donne, e che apre una strada importante: il lavoro domestico ha un valore enorme e ci sono economisti ed economiste che riflettono su come farlo contare. Potrebbe essere una rivoluzione epistemologica non da poco.
Mi sembra in generale che dobbiamo lavorare proprio sulle idee che ci possono portare fuori dal circolo vizioso e dagli stereotipi di (ogni) genere.

@Lorella
sto cercando di organizzare questa disordinata domenica (come mi piace a volte il disordine), la pigrizia spesso trionfa nelle coscenze e anche nell’organizzazione delle giornate di festa ma oggi non per me, ho voglia di musica ed è molto probabile che nel pomeriggio mi venga la malsana voglia di venire a Milano!