Chiara Carpita si aggiunge oggi alle amiche italiane che ci scrivono dall’estero e che ci raccontano come si vive e si lavora lontano dall’Italia. In questo momento così faticoso è auspicabile se possibile andarsene un po’ di anni, fare esperienza e tornare per migliorare il contesto culturale italiano. Tutto il blog oggi è dedicato alle amiche corrispondenti sia perchè ne ammiro la forza e la perseveranza nel ricavarsi una posizione, sia perchè consocere altri modi di vivere e di pensare ci aiuta ad uscire dalle gabbie. Spesso nelle scuole le ragazzine/i mi dicono “ma tanto la tv è così ovunque?” Non è così come sappiamo, e andarsene per un po’ aiuta ad allargare i nostri orizzonti.

Carissime, CarissimiVi scrivo da Oxford. Sta nevicando, sono appena uscita da una lezione sul romanzo l’Invitata di Simone de Beauvoir. Continuo a pensare a Françoise, all’uccisione di Xavière, l’intrusa, il tradimento che rompe l’equilibrio di coppia . Il sogno di unione di Françoise crolla, scopre di essere stata solo mente, che il binomio mente-corpo non si è mai risolto dentro di lei, lo scopre incontrando l’altra, Xavière, la giovane donna bella e vitale. “Credete che il sogno di fusione dell’amore sia possibile? Esista ancora? Sia ancora possibile crederci?”. A questi Gender Seminars ho incontrato e preso contatti con il gruppo femminista di studentesse di Oxford (OUSU Women’s Campaign) con il quale mi incontro tutti i lunedì per discutere e organizzare conferenze, dibattiti, attivismo in rete. Anche in UK la rete è diventata il luogo

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