Posts tagged "Uomini"

Uomini che giocano col fuoco

Riceviamo e pubblichiamo questa iniziativa teatrale, Uomini che giocano col fuoco.

E’ uno spettacolo/confronto a tema, originato dallo squilibrio artificiale di una sala piena di sole donne, a cui si deve rapportare dal palco il personaggio maschile. Personagio che da solo, “a disposizione” di ogni curiosità e domanda del pubblico femminile, che viene moderato da una giornalista, dovrà rendere conto di un intero genere e dei luoghi comuni che lo riguardano.  Gli ospiti sul palco saranno di varia provenienza: dall’editoria alla cucina, dal giornalismo alla televisione.…

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Sogno?

Bologna, 4 gen. (Labitalia) – Sul posto di lavoro, le donne, storicamente più capaci di comprendere gli altri, le loro motivazioni, i loro bisogni e in grado di stimolare spesso un comune desiderio di migliorarsi, stanno diventando sempre più ‘fredde’ e calcolatrici. A dirlo è una ricerca ‘sul campo’ condotta, tra il 2001 e il 2009, da Cofimp, società di alta formazione e consulenza di Unindustria Bologna. L’indagine è stata condotta su un campione di 1.200 soggetti (660 uomini e 540 donne) di età media di 39 anni (minima 20, massima 65), a cui è stato somministrato un apposito test sviluppato da RH Comportement di Parigi sulla base di un’esperienza di coaching nel campo dell‘Intelligenza Emozionale che dura dal 1991. Lo strumento è stato concepito per la rilevazione di 5 fattori che rappresentano l’ossatura della nostra ‘intelligenza emozionale’: empatia, maturità emozionale, sensibilità, cordialità ed esteriorizzazione dei sentimenti.

E a testimoniare la sempre maggiore tendenza di donne ‘sergenti di ferro’ sul posto di lavoro ci sono il calo registrato, sia nel loro livello di empatia sia nella loro sensibilità. A preoccupare è anche il loro livello di cordialità visto tendenzialmente al ribasso. Secondo i parametri utilizzati da Cofimp, in dieci anni la sensibilità delle donne è passata da un punteggio di 7 a 1,3; mentre la cordialità è precipitata da 8,1 a -0,7. Per contro, la sensibilità degli uomini è salita da -0,1 a 5,7 e la cordialità è crollata da 0,7 a -3,3. E confrontando i risultati del test realizzato …

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Il Sogno

Oggi ho messo le catene.

Un fatto apparentemente banale.

Nevicava, sono scesa dall’auto,

ho lasciato che i bambini continuassero a litigare

e con calma ho disteso sotto la ruota la prima catena.

E’ stato allora che ho sentito come un fastidio tra le cosce.

Non un dolore, un semplice fastidio.

Più tardi a casa,

mentre spalavo la neve che i bambini ributtavano prontamente

dove l’avevo tolta,

ho risentito quel fastidio

quasi un intrusione  là, vicino al pube.

Poi ho cucinato, dato da mangiare ai bambini,

riassettato, insegnato a mio figlio la tabellina del 9,

messo il pigiama ai mia figlia.

Ho poi preparato il lavoro da consegnare al cliente  per il giorno dopo,

dato un’occhiata ai conti della banca

riordinato le bollette,

stirato due camicie.

E’ stato solo verso mezzanotte, mentre cercavo di riparare il videoregistratore,

che ho risentito quel fastidio a cui non avevo più avuto tempo di badare.

Mi sono abbassata piano gli slip,

temendo o sperando di scoprire ciò che già presentivo.

Sopra il pube si ergeva una piccola protuberanza

Un’escrescenza che se ne stava ritta ed impettita.

Un pene!

Un piccolo pene eretto!

Non mi stupii più di tanto.

Era quella l’età dell’acquario?

Il nuovo femminile?

Accarezzai il nuovo venuto come si fa con un figlio

E ripresi ad aggiustare il video.

Fuori nevicava.

Domani avrei rimesso le catene.…

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25 novembre

Sabato 28 novembre Manifestazione Nazionale contro la violenza alle Donne, Piazza della Repubblica, ore 14, Roma

I dati sono durissimi da accettare: la violenza è una delle prime cause di morte in alcuni Paesi e la prima in altri.

Vengono uccise in particolare le donne dai 16 ai 44 anni, una fascia di età che va dall’adolescenza all’età matura, un’età in cui la donna è percepita potente dalla società e dagli uomini. È questa l’età in cui possiamo procreare: prima siamo ancora bambine, dopo entriamo  lentamente in menopausa. La possibilità di dare la vita e quindi di perpetrare la specie appare quindi agli uomini, non a tutti gli uomini,  una nostra capacità imperdonabile proprio perché misteriosa e quindi ingestibile.

Per  scrivere e produrre “IL CORPO DELLE DONNE” il documentario sull’uso del corpo femminile nella tv italiana, abbiamo visionato 400 ore di intrattenimento tv, da cui sono emerse immagini di  donne utilizzate come oggetti, di donne usate come  decorazioni, di donne private del loro volto e imprigionate in una giovinezza inquietante e falsa. Sono emerse anche molte immagini dolorose di donne umiliate: ragazze carponi sotto al tavolo, ragazze derise da un presentatore, giovanissime schernite perché non possiedono forme prosperose o ammutolite da battute oscene.

Perché, ci siamo chiesti? Perché questa umiliazione, perché questa violenza continua verso le donne? Non traspare gioia nelle immagini delle giovanissime modelle che sfilano sulle passerelle di tutto il mondo: anoressiche, gambe e braccia che è doloroso guardare, sguardo perso nel vuoto: viene loro vietato sorridere così …

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Un post… solo per uomini

La grande sorpresa scaturita da IL CORPO DELLE DONNE è stata il riscontro maschile. Come molti ormai sanno il documentario è stato concepito da una donna insieme a due uomini, proprio perché non credevamo che l’umiliazione del corpo delle donne in tv fosse un problema che riguardasse solo le donne bensì  tutti, donne e uomini.

In questa immagine Tiberio Timperi, giornalista 45enne, sta infilando accuratamente la lenza nell’amo con cui cercherà poi di far abboccare una ragazza in altalena.

Mezzogiorno in Famiglia

Precedentemente, durante la selezione delle immagini per il documentario, eravamo rimasti “a bocca aperta” anche noi, nel vedere come la parità fra uomini e donne in tv fosse ormai quasi raggiunta:

Buona Domenica

Parità di trattamento intendo: che dire del ragazzo a torso nudo alle spalle della surfista? Cosa rimane del sex appeal, dell’autorevolezza, della dignità direi del maschile? Donne oggetto e uomini oggetto si susseguono ormai sugli schermi.

Dove sono finiti i modelli maschili adulti, riferimento per i maschi più giovani e figure affascinanti per le giovani donne? Cosa porta un quasi 50enne ad apparire così?

Scherzi a parte

Cosa vi è successo? Lo chiedo a voi che vi interessate, con nostra grandissima gioia, della questione femminile.

Cosa sta accadendo? La tv sta cancellando anche il maschile?…

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Porno

Quella che segue è la testimonianza di un ragazzo di 24 anni che ci ha scritto un mese fa, firmandosi. Gli ho risposto chiedendo un approfondimento a quanto mi spiegava e l’autorizzazione a pubblicare le sue mail, garantendogli l’anonimato.

gent. Lorella Zanardo,

sono un ragazzo di nome… e volevo complimentarmi per il documentario “Il Corpo delle Donne”. Mi ha colpito tantissimo perchè fino a 1 anno e mezzo fa anch’io ero cascato in questa trappola. In alcune battute credo che abbia centrato il vero e devastante problema: la TV sta diventando pornografia allo stato puro.

Frequentando il sito: “Noallapornodipendenza”, sono riuscito ad uscire da questo schifo (anche se per il 99% degli uomini è normale) e finalmente riesco davvero a capire quanto facciano orrore il tipo di immagini come quelle del suo documentario. Spero che la mia testimonianza le possa essere “utile” e le faccia capire ancor di più quanto lei abbia ragione… gli uomini “sani di mente” non vogliono donne così.

Io ne sto uscendo a testa alta, e ciò mi rende molto fiero di me stesso. 🙂 Grazie di aver dato importanza alla mia mail, non c’è molta gente al mondo pronta a capire; forse perchè, come mostrato dal suo documentario, all’industria fa comodo così. Il tutto inizia in casa, purtroppo da piccolo di notte ho visto mio padre che guardava delle cassette, e quella immagini mi scioccarono abbastanza. Ma non farti trarre in inganno, non è questa la causa principale. Purtroppo iniziarono a

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La Terra Madre

E’ uscito da poco il nuovo film di Ermanno Olmi “Terra Madre” che racconta della terra, che è di noi tutti, madre.

Esce il 5 giugno “Home” cioè casa nel suo senso piu ampio, terra nostra madre appunto, del fotografo e regista Yann Arthus Bertrand.

Diceva Pratibha Patil, la Presidente donna indiana nel suo discorso di insediamento: “Le donne dovrebbero essere responsabili del futuro sostenibile della terra”.

E Vandhana Shiva, l’economista indiana che ha fermato la Coca Cola impedendole la privatizzazione delle ultime falde acquifere del Kerala, ci esorta ad occuparci della terra.

Mi costa molto occuparmi di tv. Vorrei occuparmi di ciò che conta, della Terra appunto, nel senso piu ampio.

Mi costa e ci costa molto dovere subire l’affronto, l’insulto di vedere i nostri corpi smembrati per pubblicizzare una borsa, le nostre belle facce gonfiate per attirare, pare, piu audience, i corpi di quasi bambine addobbate da lolite per eccitare uomini stanchi.

Mi costa e ci costa da mesi dovere restare sobrie, calme, educate quando ci danno delle bacchettone, quando ci chiedono se vogliamo tornare alla censura: uomini di malafede, lo sapete che non è di questo di cui stiamo parlando.

La posta in gioco è la nostra sopravvivenza, la sopravvivenza della nostra identità.

La tv non ci rappresenta. Punto.

L’audience non è la vita.

L’auditel può provocare disastri.

Vorrei occuparmi di vita, e cio che vedo in tv è spesso simile alla morte.

Devo, dobbiamo occuparci di tv per ridarci dignità, perché è

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