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Regalo di buon anno contro il cinismo

Qui il link, e qui sotto il testo, a una traduzione/riassunto dell’articolo su di noi uscito il 2 gennaio in Olanda. Dal sito Italia dall’Estero.

[NRC Handelsblad]

I giornalisti chiedono attenzione per gli ‘eroi’, le persone che combattono la sofferenza nel mondo.

Il progetto giornalistico One11.nl regala all’Olanda storie appassionanti di persone che invece di lamentarsi agiscono. Non si tratta di un giornale di buone notizie.

Lunghe gambe nude, seni a malapena coperti. Questa è la televisione italiana, prendere o lasciare, hanno detto a Lorella Zanardo. La televisione italiana preferisce mostrare le donne meno vestite possibile e il più possibile zitte.

Un’umiliazione, secondo la Zanardo. La televisione italiana trasforma la donna in un prosciutto, in un complemento d’arredo. Lorella Zanardo ha deciso di reagire. Ha lasciato il suo lavoro di manager alla Unilever, ha girato un video di denuncia e ha creato un sito internet, diventando il simbolo della lotta contro il declino culturale in Italia.

La Zanardo è una delle “eroine” presenti nel nuovo sito web One11.nl, un’iniziativa del giornalista Bas Mesters, corrispondente dall’Italia per NRC Handelsblad e NOS. Mesters l’ha intervistata per un libro sull’Italia, vista attraverso gli occhi degli italiani e si è ispirato a questa donna che non si limita a lamentarsi, ma si dà da fare, nonostante la paralisi e lo status quo dell’Italia di Silvio Berlusconi. ‘La Zanardo mi ha insegnato che ogni tanto non devi limitarti solo a pensare, ma anche agire’.

Dovremmo puntare i riflettori dei media più spesso su

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“Der Spiegel” parla de Il Corpo delle Donne (in italiano)

Questo è l’articolo uscito sull’ultimo numero del popolare magazine tedesco in cui si parla dell’Italia e ampiamente anche di noi. ECCO LA TRADUZIONE in italiano, grazie a Giorgia Guzzon:

PROSTITUTE O SANTE

La Ministra per le Pari Opportunità Mara Carfagna minaccia di abbandonare la coalizione di Berlusconi. Ciò dà una spinta a tutte le donne che da molto tempo si difendono contro il machismo e gli antiquati ruoli stereotipati. È una carriera fiabesca quella della Ministra per le Pari Opportunità Mara Carfagna, soltanto possibile nel mondo di Cenerentola- oppure in Italia. Qualche anno fa la ragazza del sud Italia appariva sdraiata, il corpo unto con l’ olio avvolto da una rete da pesca, come una Pin-up appesa nell’ armadietto di un lavoratore, e alla sera, nella fascia oraria migliore, sgambettava in varietà televisivi, la gonna, oplà, alzata fino al limite dei peli pubici. Carfagna è stata velina, ballerina, muta ma decorativa. Un prodotto della televisione italiana, in cui apparve fino al 2006, le cui foto e video in Internet ancora oggi stupiscono. Carfagna, 34 anni e stando alla Boulevard-Presse la “ministra più bella del mondo”, è la creatura di Silvio Berlusconi, il quale la vide in uno dei suoi canali e disse di volerla sposare. Questo portò alla “guerra delle due rose” con Veronica Lario, la moglie con la quale era all’ epoca ancora sposato. Un anno dopo Carfagna diventò Ministro per le Pari Opportunità. Una carriera lampo che molte donne italiane considerano un’ offesa, una prova dell’ immagine distorta

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