Posts tagged "poesia"
Maschi

Maschi

Che vuoto hai lasciato.

Baratro, abisso furioso

In cui  mi hai immersa, dove nemmeno mi dibatto,

Sto.

Cerco, con orrenda fatica, il mio metodo, il mio rigore

La mia capacità di analisi che  venga in mio soccorso.

Schemi che mi proteggano, regole che mi indirizzino,

Teorie che dominino l’ansia

che mi paralizza.

Eri la mia anestesia, il prozac di giorni allineati,

all’apparire del primo vuoto di ossigeno,

la tua presenza mi allontanava dalle domande che premevano,

dal significato che non riesco più a trovare.

Mille pomeriggi invernali di corsa per vedermi un attimo,

nascosto dietro un angolo, sempre quello,

ad aspettarmi per correre in un rifugio che ti consentisse,

di guardarmi e regalarmi la forza per continuare.

Pomeriggi in cui sono diventata bella, bellissima,  voluta, amata.

Ore da cui riemergevo  forte, pronta al mondo armata del tuo amore.

Oh di questo sì, devo esserti grata,

di questo immenso regalo, di non avere preteso nulla durante il cammino.

Di questo muto donare di cui a lungo mi sono cibata.

Finalmente avevo vent’anni!

La vita è sottile, le cosce si sono fatte miracolosamente più snelle,

mi riveli tu sensuale nei gesti,

audace nelle richieste.

Mi mostro, mi scopro

Nessun lenzuolo mi nasconde

Sono.

Mangio il tuo sesso vogliosa e forte del mio potere.

Non è il mio sapere che vuoi?

Mi addentro e come! nei meandri segreti del tuo pensare

Parlo, ma non è la mia voce che ascolti.

Ho una schiena bella? Dici.

E sì  percorrila, e là ti accolgo.

“Quanti

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L’Era dell’Incanto

Sono negli impeti di chi si dà voce e non delega, non pospone, non spera, ma si afferma.

Sono nel grido gioioso dell’umanità stupita della propria bellezza.

Sono dove è la coscienza, e dove questa si oppone all’interesse di coloro che non per merito, non per coraggio, né per illuminazione furono assunti a governare questa civiltà.

Sono nel desiderio di osare e di ricercarsi oltre misura.

Sono dove ogni cosa è una e molteplice, scomposta nelle differenze, congiunta nel tendere unanimemente alla dignità.

Sono nelle parole che non narrano di uomini, né di donne ma di anime generate dal medesimo palpito creativo.

Io sono l’era dell’Incanto.

E con gli sguardi di chi mi percepisce investo la disattenzione di chi non mi crede possibile.

Giorgia Vezzoli

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SEI NATA OGNI NOTTE CHE SAPEVA DI PORTI

Sei nata d’istinto, dalla fame di due poeti sospesi dal resto. Tuo padre, una fessura di luce nel pugno. Io, il respiro posato sul proprio riscatto.

Avevamo una libreria con degli scaffali buoni frequentata dai pazzi del manicomio di fianco. Leggevo le carte e fuori erano le processioni, tuo padre inventava parole per convincere il vento ad entrare. Facevo il caffé, dispensavo pietre, un sole di stoffa sfidava la sorte delle nostre pareti.

Veniva a trovarci un sacerdote che non aveva mai preso i voti con un contadino che parlava ai pianeti e una maga sedotta da un migrante distratto.

Sei nata ogni notte che sapeva di porti e di sole nascosto, sei nata nel caldo e dalla nostra impazienza, sei nata nel sangue e dentro uno sguardo che prometteva lune e un racconto diverso.

Sei nata con la fatica del desiderio e l’assenza di possesso, perché mi eri altro, qualcosa di meglio. E quando ti guardo danzare per strada con la tua vita intorno, vedo la grazia del nostro verso più bello. (Alla mia bambina)

Giorgia Vezzoli Attacchidipoesia

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Poichè Sono una Donna

Ringrazio la mia amica Giorgia perchè stasera riesco a dire solo attraverso le sue, ora anche mie, parole. Altro non ho da aggiungere.

Poiché sono donna, nessuno, più di me, conosce il silenzio del tempo che muta, le parole del conforto, il dolore dell’abbandono.

So della caducità della vita e dell’illusione dell’apparenza, ma intuisco più di altri l’eternita’ di un gesto compiuto nella bellezza.

Poiché sono donna, porto su di me il peso dei reietti, e di tutti coloro che in ogni epoca furono emarginati.

Sul mio viso si scorgono ancora le sofferenze delle donne che mi hanno preceduto. Nel mio grembo, la pienezza di tutte coloro che hanno procreato.

Poiché sono donna, so cos’è il dono. E ho imparato, nel tempo, a vivere nella sua dimensione.

Raramente sono stata ascoltata, più spesso osservata con brama, con sospetto, con disprezzo, con risoluta indifferenza.

La mia voce dice di voci mai considerate. La mia penna di menti che, per loro natura e per la propria diversità, non sono state comprese.

Poiché sono donna sogno, e sognando sperimento l’esistere di differenti creazioni.

Nella mia complessità nutro in silenzio il seme del caos da cui proveniamo e che non potrò mai, poiché sono una donna, fingere di non aver avvertito.

Giorgia Vezzoli

attacchidipoesia.blogspot.com

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ATTACCHI DI POESIA

La Poesia salva la Vita, oggi specialmente. E’ con gioia e un po’ di commozione che vi presento il nuovo blog di Giorgia Vezzoli  ATTACCHI DI POESIA Poesia da rubare, prendere a prestito, usare, gettare: fatene l’uso che volete. Importante è diffonderla. Giorgia, siamo fortunate/i ad averti tra noi. In tutta onestà vi dico che questa iniziativa di Giorgia è l’emozione più bella delle ultime settimane, e forse quella che ci condurrà più lontano. Ti abbracciamo fortissimo.…

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Poesia Puttana

Per combattere la fogna che ci circonda, politica e mediatica, le parole non bastano, perdendosi nel mare di ovvietà che tutti ascoltiamo giornalmente. Di aver banalizzato il male, molti giornalisti dovranno rispondere in futuro. Concentrimoci sulle azioni, su ciò che esiste, esiste, esiste e sopravvive, nonostante tutto, nella nostra società: ieri eravamo nella nebbia ad un dibattito a Frassinelli Polesine: gente che resiste con impegno. E se di puttane si tratta,diciamo a voce alta che   siamo queste:

Non c’è moneta per il mio corpo, né moneta per la mia mente.

Eppure sono una puttana perché capace di uno sguardo diretto perché non temo il mio pensiero

Puttana perché sovverto le regole ingiuste e discriminatorie di un ambiente che non mi contempla

Puttana perché reagente ad un sistema in disfacimento fondato sulla disuguaglianza

Puttana in quanto affermo la mia esistenza respirando scrivendo parlando godendo camminando creando semplicemente essendo

Puttana nella mia assenza di adesione al tuo arcaico stereotipo di un’angusta e castrante concezione

Puttana perché non sono più custode delle tue sicurezze, del tuo senso di superiorit� che trae linfa dalla mistificazione

Puttana quando mi difendo e non lascio che il pregiudizio mi cancelli e ridisegni la mia personalità

Puttana perché ho il potere di cambiare di donare altro significato alle parole che usi per ferire ed annullare.

di Elisabetta P.

da Femminismo a Sud

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La protesta degli extracomunitari a Brescia

Sulla vicenda della gru su cui si sono asserragliati gli extracomunitari a Brescia è stato scritto molto. Riceviamo e con gratitudine pubblichiamo questo intervento delle donne di Brescia. Giorgia e amiche  poetesse del blog: ennesima riprova di come la poesia esprima l’atrimenti inesprimibile.

Donne sotto la Gru

Troppe parole hanno già detto

a volte incomprensibili

il poco italiano che sanno non riesce a dire .. tutto.

Dice il fatto ma non il prima e il dopo

non il dolore o l’umiliazione

non la speranza e la sfida

Allora ecco il gesto, eclatante

pericoloso disturbante

quasi fastidioso

E il tempo… quel vento e pioggia e

freddo…..resistono e noi, a testa in su,

domande sciocche

Scendono? Quando?

Il gesto oltrepassa le volontà, comunica,

ti entra dentro, ti fa pensare

a vite segnate, a umiliazioni indicibili a necessità

che cercano risposte.

Chi sono? hanno madri, padri figli amori ?

me li immagino, li vedo, sanno?

Sento il tumulto di questi cuori lontani;

la paura per un gesto che ha dimenticato la

sottomissione, che fa uscire dall’invisibilità,

che li espone, sfidando lo sguardo

del potere e del benpensante, fa tremare

chi ha imparato a tenere gli occhi bassi.

Oggi, in questa città, ancora, non arriva

la risposta che fa civiltà e, per la vergogna,

sono io ad abbassare lo sguardo.

Brescia 8 Novembre 2011

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