Posts tagged "morte"
La Vita non Finisce con la Morte

La Vita non Finisce con la Morte

Quel che resta di te è quel che trasmetti alle altre persone.

Si definisce artista e le do ragione. Ascoltate, prendetevi del tempo. Nessuna paura della morte, solo chi conduce una “non vita” teme la morte. Grande lezione. Bello il rapporto intergenerazionale tra la centenaria che ha cambiato la storia delle donne e le giovanissime sue discepole. La loro vita sarà anche il proseguio della vita della scienziata.

Lettura consigliate: Il diario di Jane Sommers di Doris Lessing Non è un paese per vecchie di Loredana Lipperini

Venerdì onoriamo il 25 novembre discutendo di rapporti intergenerazionali. La coesione sociale sta alla base di un Paese evoluto. Genere e Generazioni.

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"Sto Morendo ma non potrei essere più impegnato a Vivere"

“Sto Morendo ma non potrei essere più impegnato a Vivere”

Importante testamento di James Hillman, bellissima lettura in questo ponte, insieme a quella di Tiziano Terzani. Corpo consumato, quello di Hillman, eppure così profondamente vivo. Così distante dai corpi di cui parliamo qui. E infinitamente più vero.

Qui l’articolo su La Stampa

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E Non Si Arriva per Me al 2012

Caro Nanni, ritorno da Bologna: ti scrivo qui, dall’autostrada, in fretta, non ho notizie fresche, ma che rogna che è questa cosiddetta crisi: aspetta un po’: guarda la Grecia, il Portogallo, la Spagna: è una questione, qui, di giorni, forse di ore, attenzione: guarda il gallo con i sobborghi che esplodono, forni ardenti, con Obama abbronzatissimo, da nobelizzatissimo: si crede imperatore del mondo: incertissimo su tutto, poveretto, lui, l’erede degli Stati sfasciati, indebitati, nel pantano delle assicurazioni – tra iraniani e iracheni, e iperarmati di Taiwan, nordcoreani e legioni, di indiani – e pechinesi che si acquistano (e si vendono) tutto, tra filmati di bollynigeriani, e si conquistano i mercati: e un mondo è morto – e soldati per le strade del mondo: e non si arriva per me, al 2012: e vicina più vicina, è la fine – e la deriva è completa: ma ciao – viva la Cina:

Epistolina per N.B., Edoardo Sanguineti

Come abbiamo già scritto altre volte, quando nulla pare più aver senso la poesia salva la vita, la possibilità di vita. Questa è l’ultima poesia che Edoardo Sanguineti ha scritto nel maggio di quest’anno prima di morire.

E non si arriva per me al 2012: e vicina, più vicina è la fine… La fine è questa gia’ che stiamo vivendo, la deriva è completa, come dubitarne? Ed ecco l’importanza fondamentale della rinascita del Femminile, ecco che diventa necessaria la nostra “competenza dell’esserci” per ricominciare, per prenderci cura di ciò che verrà. La fine per …

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Che rapporto avete con la morte?

Da piccola mi svegliavo di soprassalto nel bel mezzo della notte per la paura non della morte bensì dell’infinito. La mia cultura cattolica mi faceva immaginare il mio perdurare nell’eternità, che mi spaventava moltissimo e mi imponeva domande adulte sul senso della mia esistenza.

Negli anni ho poi invidiato chi aveva avuto solidi studi di filosofia a sostenerlo nel cammino: se a 16 anni ti spiegano che partire dal “conosci te stesso” di Socrate può indirizzarti verso una vita vissuta pienamente, è innegabile che parti avvantaggiato. Di tutto ciò che ho letto ho fatto sempre tesoro, non comprendendo come mai amici filosofi intellettuali coltissimi citassero con cognizione “tu conosci te stesso solo nell’incontro con l’Altro”, vivendo poi vite da reclusi mentre l’Altro rappresentava solo il terrore di un incontro insostenibile.

La poesia è stata la mia compagna e ha indirizzato e plasmato le mie azioni; mai l’ho ritenuta una forma alta di arte slegata dalle mie giornate: ciò che leggevo diventava vita.

E se allora ho amato moltissimo rileggere la Divina Commedia da adulta e ne ho capito profondamente, fin nelle vene, quanto raccontasse  delle nostre vite, come non capire che il giornalista de Il Giornale e il suo mal informato articolo, meritassero solo: “Di lor non ti curar ma guarda e passa”? Io credo nella relazione tra le persone e l’unica azione che mi è parsa significativa, è stata chiamarlo in redazione e chiedergli il perché di un articolo che non era stato preceduto da un’ intervista, e quindi …

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