Certo mi perdonerete, da due anni scrivo e non ho quasi mai uitlizzato questo spazio per trattare di questioni milanesi.
Però tra poco ci sarà da eleggere il nuovo sindaco e vorrei dirvi un paio di cose.
-la prima: Milan è un gran Milan, si diceva. Ed è stato così per decenni. Da tempo Milano ha perso la sua grandezza, noi la amiamo ancora, ma a fatica. Più di tutto manca quella generosità che faceva sì che il “cumenda” avesse sì molto denaro ma capitava che con questo finanziasse anche il design negli anni ’60 o aiutasse gli artisti alle prime armi. Ora gli stilisti hanno requisito quasi tutti i vecchi cinema e teatri della città dove due volte all’anno fanno sfilare 10 modelle anoressiche. Perchè questi spazi non vengono aperti ai cittadini? In giro si respira un’aria cattiva, egoista, così come l’aria senza più ossigeno che respiriamo.
Gente di poco conto ma con molto potere, un potere conquistato in modo veloce ed ambiguo, tiene in pugno la città. Per anni noi milanesi abbiamo sopportato l’inquinamento, la scarsità di verde, i prezzi altissim,i perchè Milanoin fondo conservava un primato culturale all’interno del Paese: ricordo Grotowsky al teatro dell’Arte, la Bausch al Lirico, l’avanguardia teatrale che tutta di qui passava. Ora, lo sappiamo, se vogliamo vedere una performance innovativa dobbiamo andare a Roma, ma anche a Reggio Emilia per la danza, a Ravenna, a Firenze. Qui non accade quasi più nulla. Per anni ho vissuto a Parigi e, ogni volta …
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