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Non Si Può Leggere Articoli Così e Starsene con il Culo sul Divano

Non Si Può Leggere Articoli Così e Starsene con il Culo sul Divano

Da anni denunciamo che non si può continuare a scrivere articoli così e noi a leggere articoli così. Non si può. Non è possibile.
Quasi il 60% dei giovani tra 18 e 24 anni, seguiti a poca distanza dai 25-34enni, si dice disposta, oggi, ad intraprendere un progetto di vita all’estero: e’ quanto emerge da un sondaggio contenuto nel Rapporto Italia 2012, appena pubblicato dall’Eurispes.Piu’ precisamente, il 59,8% dei giovani (18-34 anni) si dichiara disponibile a lasciare il Paese, così pure 57,1% tra i 25-34enni. Il dato scende al di sotto del 50% tra i 35-44enni (45,2%) per poi calare in maniera più decisa tra i 45-64enni (35%) e ancor tra gli over65 (20,5%). Sulle motivazioni alla base di un ipotetico trasferimento all’estero, non ci sono dubbi: a prevalere nettamente sono le maggiori opportunità lavorative (22,9%), seguite a molta distanza dalle opportunità più genericamente intese (14,1%) e dal minore costo della vita (11,8%). Qui l’articolo completo.

Cosa deve accaderci per trovare la forza di reagire? Ragazzi e ragazze non hanno più speranza sulle sorti del Paese dove vivono: l’estero non per scelta ma come obbligo. Lo leggiamo ogni giorno. Ecco l’effetto dell’eccesso di informazioni: nulla ci muove più, niente ci fa scattare in piedi, correre, protestare, REAGIRE. Credo che lo scopo del giornalismo non debba più essere dare le notizie, ma innalzare il livello di consapevolezza. A cosa ci serve sentrie ribadite ogni giorno queste notizie? Nelle scuole si sente palpabile la disillusione: QUESTA E’ EMERGENZA più di qualsiasi manovra

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Le Lavoratrici OMSA o Della Complessità della nostra Vita

Le Lavoratrici OMSA o Della Complessità della nostra Vita

I ricordi più indelebili sono spesso frazioni di sguardi, talvolta di sconosciuti. Lo sguardo dell’unico lavoratore uomo, coinvolto nella performance teatrale OMSA insieme alle sue colleghe, mi ha irrimediabilmente  perforato il cuore. Giugno dello scorso anno, Punto G, l’incontro organizzato da Marea a Genova. Alla fine di un dibatitto usciamo nel sole accecante a due passi dal mare, e un fischio penetrante ci sorprende: “OMSA’ OMSA’ OMSA’ OMSA'” ritmano le lavoratrici addestrate dal Teatro Due Mondi per sensibilizzare la gente al dramma del loro prossimo licenziamento. La performance è degna del migliore teatro: Il video non può rendere l’emozione che suscita: queste donne operaie per decenni,  non lasciano nulla d’intentato e si ritrovano a girare l’Italia in una tournè di dolore. E un uomo, unico tra le sue compagne, che marcia nella sua divisa circense, passo stanco e sguardo basso. Fossi stata artista, oh lo fossi stata! per tratteggiare, disegnare, riprendere quelle spalle curve, quello sguardo domato, quell’ultimo tentativo di uomo di fabbrica che si trova a 50 anni ad essere attore del suo personalissimo dramma. Domato dalla vita che lo costringe a mettere in scena la sua vita. Questo no, non l’aveva previsto. Lì nel sole accecante, noi in abiti estivi, loro sudati a mimare la vergogna del perdere il lavoro dopo una vita. Questo il dramma di centinaia di persone.

I fatti sono invece più prosaicamente  i seguenti: L’Omsa, calzificio che produce marchi di successo come Golden Lady, decide di licenziare centinaia di operaie per delocalizzare la …

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Mi vorrei occupare di questo

Certamente il Senatore Monti saprà tenere conto di quanto emerge da molte analisi internazionali e da quanto riportato più volte dall’Economist: le donne performano in modo eccellente nei momenti di passaggio e di crisi. L’ho detto anche in una intervista stamane a Radiopopolare. Incontro migliaia di ragazzi e ragazze nelle scuole, parlo moltissimo con loro, anche dopo su FB e via mail o su skype.  Non c’è nulla che mi addolora di più , mi prende un crampo di ansia nello stomaco, e mi preoccupa di più dei dati qui sotto. Questa è l’urgenza, la prima vera urgenza. Una bomba ad orologeria.

Nel pieno della vita con ormoni a 1000 quando sei forte come un dio, costretti a casa, ancora con i   genitori, in ciabatte. Senza la voglia di uscire, per andare dove? Ore davanti al pc, porno e video giochi che ti obnubilano. Madri esauste che incontro spesso disperate. Padri arrabbiati, liti furibonde alla sera. Nonne che allungano deici euro di nascosto al nipote 25 enne.  Le canne per placare la rabbia.

Voglio occuparmi di questo. Vogliamo in tante occuparci di questo. Siamo a disposizione, abbiamo idee. Abbiamo consapevolezza, maturità, esperienza, desiderio. Veloci, per favore. Facciamo presto.

GIOVANI: PIU’ DI DUE MILIONI NON LAVORANO E NON STUDIANO

Nel 2010 il numero dei giovani senza studio e senza lavoro ha superato i 2,2 milioni: si tratta del 23,4% degli under 30, ovvero quasi un ragazzo su quattro. La Banca d’Italia nel rapporto sulle ‘Economie regionali’ aggiorna cosi’ in peggioramento la …

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Alice ed io

Alice ed io

Molti anni prima de Il Corpo delle Donne, più di cento anni fa, Alice Hallgarten maritata Franchetti, innalzava il livello di consapevolezza di moltissime giovani contadine umbre della zona di Città di Castello, migliorandone la vita e le possibilità future.

Questa è la storia che ieri mi ha completamente rapita. Dopo l’incontro con le scuole, ho visitato il museo della Tela Umbra: un luogo incredibile, un grande laboratorio di tessitura dove Alice Hallgarten avviava giovani contadine analfabete ad un mestiere, permettendo loro di portare i loro piccolini, e infatti piccole culle di legno sono rimaste a memoria. Quasi tute ragazze madri, la giovane Alice di origine tedesca e di idee aperte e moderne oltre a dar loro la possibilità di una vita vera – a quell’epoca le ragazze madri morivano spesso di stenti – aveva organizzato anche una scuola all’interno del laboratorio, con cartine, mappe, attrezzi scientifici. Il disegno che vedete era appeso ad una parete: pensate ad inzio 900, cent’ani fa, Alice faceva ragionare le giovani tessitrici sui danni del corsetto mettendo a confronto uno scheletro femminile che normalmente indossava un corsetto ad un altro invece che era cresciuto libero. Il disegno reca scritte tedesche: Alice importava saggezza dal suo paese di nascita e rendeva le giovani di Citta di Castello consapevoli. In quegli anni strinse anche amicizia con Maria Montessori. Morì giovane di tisi e lasciò tutto alle sue ragazze. I telai, meravigliosi, sono ancora funzionanti e ci lavorano donne di eccezionale manualità e arte, che ho …

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Operaie morte a Barletta: comunicato UDI nazionale

Operaie morte a Barletta: comunicato UDI nazionale

Comunicato UDI nazionale.

Operaie morte a Barletta: un comunicato non basta.

Se ci guardiamo indietro, se ripensiamo alle battaglie dell’UDI e del movimento di emancipazione, vediamo quanto coraggio, quanto pensiero politico abbiamo speso per definire nel tempo i diritti e i doveri della lavoratrice e della lavoratrice madre.

Ci chiediamo che fine abbiano fatto quelle leggi e quelle regole per le quali abbiamo lottato per tanti anni, per combattere il lavoro nero, lo sfruttamento del lavoro a domicilio, il caporalato.

E  mentre ci apprestiamo ad una Anteprima Congresso tutta dedicata al lavoro nella convinzione che le donne sono cambiate ed è cambiato il lavoro,  la tragedia di Barletta ci restituisce una realtà che annienta. Realtà che accomuna donne italiane, del Sud e tante immigrate.  Come immaginare un orizzonte altro, se la politica è miope e vive alla giornata?

Come possiamo pensare di cambiare e ammodernare un paese quando prevale l’illegalità? Oggi il problema non è più conquistare questa o quella legge, il problema è  avere una classe dirigente responsabile e all’altezza dei suoi compiti.

Noi lavoreremo per questo. Cercheremo il confronto e lo scambio con le altre donne.  Ci mobiliteremo con la sapienza e l’intelligenza politica che deriva dalla nostra lunga storia per sollecitare le azioni politiche opportune.

Noi non ci sostituiamo ai partiti, ma possiamo ricordare loro che costituiamo  più della metà dell’elettorato e che devono fare i conti con le istanze – così dicevamo una volta- delle donne.

A breve faremo sapere l’iniziativa politica che intendiamo avviare a …

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Lettera da Milano

Lettera da Milano

Qui Milano. PM10 fuori controllo, dichiara l’asessore Maran: da soli non ce la facciamo, serve l’aiuto dell’hinterland”. Dice Marta Berrini presidente dell’Amat, l’agenzia dell’ambiente, che “servono comportamenti virtuosi, far capire che le condotte individuali hanno ricadute collettive”. Lo si dice da anni, bisogna forse prendere coraggio e partire con una decisone impopolare, difficile cambiare il mondo cercando consenso: si chiude Milano al traffico. Stop.

“Non lasciateci soli nell’emergenza” manda a dire l’assessore Majorino al ministro Maroni, preoccupandosi giustamente per i 332 profughi che qui chiedono asilo. Serve welfare e, anche qui, oltre ai soldi serve prendere decisioni difficili, che non avranno un ritorno immediato.

A chi governa oggi viene chiesto di lavorare sui tempi lunghi. E di non godere di alcun riconoscimento: il Paese è stato abituato male, promesse a breve seppur non mantenute, hanno reso donne e uomini incapaci di prospettiva.

La foto l’avete vista in questi giorni? E’ il tavolo dei consulenti che compongono l’Innovation Team per l’Expo. Tutti rigorosamente uomini. Avevamo protestato insieme a Marina Terragni in aprile, pareva la responsabilità della Sindaca uscente o dei suoi colleghi di partito. La foto è però stata scattata in questi ultimi giorni, dunque con la nuova amministrazione già attiva. Ma è possibile progettare un Expo che si chiamerà “Nutrire il Pianeta” senza considerare che esistono le donne? Mi frullava una domanda nei giorni dell’elezione del nuovo Sindaco e mi si ripropone in questi giorni: perchè in politica non si usa il vecchio efficace metodo della selezione …

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5/6/7 ottobre, Roma: WinConference

5/6/7 ottobre, Roma: WinConference

Dal 5 al 8 ottobre a Roma si tiene la conferenza mondiale di winconference. Mille donne professioniste, manger, politiche di altissimo livello da decine di Paesi, si  riuniranno per discutere di “Creating History” il tema di quest’anno. www.winconference.net

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