Posts tagged "diritti"

UN Women

Dal 2 luglio è operativa la nuova agenzia ONU per i diritti delle donne, UN Women appunto. Nasce dalla fusione di quattro istituti impegnati da tempo a sostenere i diritti delle donne presso le Nazioni Unite: UN Development Fund for Women (UNIFEM), Division for the Advancement of Women (DAW), International Research and Training Institute for the Advancement of Women (INSTRAW) e l’Office of the Special Adviser to the UN Secretary-General on Gender Issues and Advancement of Women (OSAGI).

Tra le associazioni che si sono impegnate per ottenere questa nuova istituzione c’è anche AIDOS, Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo. Dopo la soddisfazione per la decisione delle Nazioni Unite c’è ora verificare che UN Women sia adeguatamente sostenuta e finanziata perché, dice Daniela Colombo presidente di AIDOS, “500 milioni di dollari l’anno, come stabilito dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, sono pochi soprattutto se dipendono dai contributi volontari degli Stati Membri dell’Onu”.…

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L’acqua, un bene comune

acquabenecomune.org, qui è in atto la raccolta firme per i referendum con cui si intende bloccare le eventuali leggi volte alla privatizzazione dell’acqua. Inutile sottolineare l’importanza di questa iniziativa: la pressione delle multinazionali e di alcuni interessi particolari minacciano il bene principale del genere umano, anche in Italia. Un dovere di tutti difenderlo, prima di dover dire: come è stato possibile?…

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Chi fa le notizie?

Sono disponibili dal mese scorso le anticipazioni del Global Media Monitoring Project 2010. Si tratta di un imponente progetto attuato ogni 5 anni per monitorare la rappresentazione di genere, di donne e uomini, nei media di tutto il mondo. Già da queste anticipazioni si evince il dato di fondo per cui la rappresentazione femminile nei media mondiali è ancora fortemente in posizione, quantitativa e qualitativa, subalterna a quella maschile. Inoltre, tra i dati che più colpiscono c’è la percentuale di notizie il cui contenuto rinforza gli stereotipi di genere: il 48%. A fronte di un misero 8% di notizie che cerca di contrastare questi stereotipi.

Se i giornalisti che danno le notizie sono ormai saldamente attestati su un 50 e 50 per cento equamente diviso tra uomini e donne, il soggetto delle notizie riguarda, nel 2009, le donne per il 24% e gli uomini per il 76%: nel 1995 queste percentuali erano rispettivamente del 17% e dell’83%. In 15 anni l’interesse per il femminile è aumentato del 7%…… Molti altri interessanti dati e confronti li trovate sul sito del GMMP. In attesa dei risultati completi nel settembre 2010.…

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Donne e Tv. Workshop a Roma: modificare subito il Contratto di servizio Rai e, soprattutto, farlo rispettare

Giorgio Napolitano: ‘Rifiutare un’immagine della donna che risponda a funzioni ornamentali o che venga offerta come bene di consumo, attraverso una forma di rappresentazione che offende profondamente la dignità delle donne italiane’.

Si è tenuto a Roma il 15 aprile 2010, presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio, l’incontro ‘Donne in TV e nei Media: un nuovo corso per l’immagine femminile’, workshop promosso da Gabriella Cims, coordinatrice dell’Osservatorio Direttiva UE Servizi di Media Audiovisivi, e Key4biz, con lo scopo di dare seguito, visibilità ed esecuzione all’Appello ‘Donne e Tv’ lanciato a novembre 2009. Un percorso intenso che ha raccolto nei mesi l’adesione convinta di centinaia di donne impegnate in diversi settori della vita sociale, politica ed economica del paese, che ha raggiunto a febbraio il suo primo e rilevante riconoscimento istituzionale, grazie alla lettera pervenuta al Presidente del Comitato Pari Opportunità del Ministero dello Sviluppo Economico, Mirella Ferlazzo, a firma del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Una prima risposta che ha certamente rafforzato la crescente attenzione attorno alla proposta di emendamenti presentata da Gabriella Cims e finalizzata a modificare nel dettaglio il Contratto di servizio pubblico della Rai, con la richiesta espressa di adottare un codice regolamentare simile a quello adottato da altri Paesi europei in materia, nel pieno rispetto della dignità umana, culturale, di genere e professionale delle donne.

Un Contratto di servizio pubblico che è scaduto nel dicembre del 2009 e che in vista del suo rinnovo può e …

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Il Corpo delle Donne alla sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio, Roma 15 aprile

Programma

Ore 15 On. Claudio Scaloja, Ministro dello Sviluppo Economico

Gabriella Cims, Promotrice Appello Donne e Media

Prima Sessione Focus sul servizio pubblico: Gli emendamenti proposti dall’Appello e il nuovo Contratto di servizio pubblico 2010-2012

Video-Doc e intervento di Lorella Zanardo di Il Corpo delle Donne

Introduzione Paolo Garimberti, Presidente Rai

Interventi

Annabella Souhodolsky, Presidente CPO Rai Antonio Marano, Vicedirettore Generale Rai Giancarlo Leone, Vicedirettore Generale Rai Gianfranco Comanducci, Vicedirettore Generale Rai Roberto Rao, Commissione Parlamentare Vigilanza Giampaolo Rossi, Presidente RAI NET Alessandra Servidori, Consigliera Nazionale di Parita’

Modera: Giuliana Del Bufalo, Direttore Rai Parlamento

Seconda sessione Focus sul quadro regolamentare nazionale e globale: Un nuovo corso nell’impiego della figura femminile nei media

Video-Doc e intervento di Nella Condorelli:Viaggio nel Novecento delle donne. Una storia politica

Question-Time con le rappresentanti delle firmatarie dell’Appello Donne e Media

Interventi

Elisa Manna,  Censis, Responsabile politiche culturali Maria Eleanora Lucchin, Responsabile Direzione Docum. e Analisi Istituzionale Mediaset Raffaele Barberio, Editore key4biz/campagna donnetv Maria Latella, Direttore A (RCS) Giovanna Maggioni, Direttore Generale UPA Alberto Contri, Presidente Pubblicità Progresso Flavia Barca, Coordinatrice IEM–Fondazione Rosselli Franco Mugerli, Presidente Comitato Media e Minori Elena Vecchio, Presidente Federmanager/Minerva Maria Moreni, Coordinatrice Etic Media

Modera Lucia Visca, Presidente CPO FNSI

Conclusioni Paolo Romani, Vice Ministro Sviluppo Economico-Comunicazioni

Vi aspettiamo giovedì 15 aprile al convegno Donne in TV e nei Media: un nuovo corso per l’immagine femminile.

Roma, 15 aprile 2010–ore 14.30 – Sala Polifunzionale Presidenza del Consiglio, Via S. Maria in Via 37

Ricordiamo a tutti che, per …

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Il nostro dovere più sacro

Pochi minuti di Casa di Bambola, dramma di Henrik Ibsen, che ci servono a riflettere su come i temi che qui discutiamo, fossero già attuali nella Norvegia di 150 anni fa. Prima di passare al video, se volete, potete leggere la trama della piece teatrale qui:

http://it.wikipedia.org/wiki/Casa_di_bambola

Helmer:  Ma da ora in avanti tutto cambierà. Il tempo del gioco è finito. Ora è tempo  per voi di iniziare un percorso educativo.

Nora: chi? Io o i bambini?

Helmer:: Entrambi.

….

Nora: Devo cominciare ad  educare me stessa. E tu non sei l’uomo che mi puo aiutare in qs compito. Lo devo fare da sola. Per questo ti lascio. Devo imparare a stare in piedi con le sole mie forze. Devo conoscere me stessa e le cose che accadono intorno a me. Devo andarmene dalla  tua casa.

Lui: Ma non puoi farlo. È contro i tuoi doveri piu sacri

Lei: e quali sono i miei doveri piu sacri?

Lui: Tuo marito, i tuoi figli.

Lei: ho dei doveri ancora piu sacri: i doveri verso me stessa.

Casa di Bambola fu scritto da Ibsen nel 1879 e alla prima rappresentazione, come avete letto, suscitò uno scandalo enorme. Se ne discuteva continuamente, e le discussioni spesso accendevano gli animi e talvolta degeneravano. Per un certo tempo fu consuetudine, nei biglietti di invito a cena, aggiungere una postilla: “I signori invitati sono cortesemente pregati di non parlare di Nora”.

Ibsen sosteneva che “ci sono due tipi di leggi morali, due tipi di coscienze, una …

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Impegnarsi sempre e comunque

“In questa generazione ci pentiremo

non solo per le parole e le azioni odiose delle persone cattive,

ma per lo spaventoso silenzio delle persone buone”.

Martin Luther King.

La pubblicità delle 4 veline ambasciatrici dell’Università di Bologna (ma a chi era venuta l’idea?!)  è stata ritirata, con tante scuse.

La pubblicità dell’Acqua Rocchetta (ma chi era l’autore ?!) è stata ritirata.

Nelle ultime puntate di Sarabanda Belen Rodriguez si copre in qualche modo il lato B (e la telecamera abbandona la curiosità ginecologica per qualche secondo) mentre sale le scale del trampolino della piscina.

Novella 2000 nel suo penultimo numero tratta il tema della chirurgia estetica avanzando per la prima volta l’ipotesi che forse non è sempre una buona idea sottoporsi ad interventi chirurgici per modificare il proprio aspetto.

Gocce nell’oceano del ciarpame.

Però…

Tutti gli esempi recenti sopra citati sono il risultato degli ultimi mesi di “rivolta del web”, cioè di persone, blog e siti uniti nella protesta.

Protestare serve.

Manifestare il proprio dissenso serve.

Mai ascoltare i cinici e i disillusi.

E’ solo che ci vuole molto impegno e fatica.

E le nostre giornate sono già piene  di lavoro, famiglia, figli, studio, faccende domestiche, compiti. Ed è difficile trovare il tempo per manifestare il nostro dissenso.

Però siamo qui, in questo Paese e in questo momento storico e ci viene richiesto impegno, da ritagliare dalle nostre giornate già faticose.

Ci viene richiesto dalla nostra coscienza, non più da un Partito o da una Fede, ché in quest’epoca tacciono.…

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