Posts tagged "corpo"

Corpi vivi

Amy Winehouse

Dopo qualche settimana di riposo, di sole mare e vento sono ancor più convinta dell’importanza fondamentale di liberare l’energia dei nostri corpi.

Corpi liberati in grado di far scaturire cambiamenti, non i poveri corpi burattini televisivi.

Corpi dimenticati dalla politica e dagli intellettuali e quindi lasciati totalmente in balia di tristi personaggi dello spettacolo a cui abbiamo concesso il monopolio della rappresentazione del corpo, che è diventata quel povero avanspettacolo che conosciamo.

Riprendiamoci i corpi e l’energia che ne deriva. Con il corpo compiamo le azioni tra le più belle della nostra vita: balliamo (voi ballate?), facciamo l’amore, ci abbracciamo, corriamo, facciamo sport, ci accarezziamo, ci tocchiamo l’un l’altro. E noi donne è con il corpo che facciamo figli.

Corpo rivoluzionario: almeno una volta nella vita l’abbiamo provato? Quella sensazione di potenza, di pienezza che sale e che ci riempie e che vuole poi trovare uno sbocco fisico, che sia un gesto, uno scatto in avanti, un grido. O, quando siamo avanti nel percorso di vita, corpo che diventa un tramite verso una dimensione alta.

Ritorniamo alla nostra vita di tutti i giorni portando con noi i nostri corpi e la possibilità di ribellione in essi compressa.

“Fango” titolava ieri l’Unità e la scritta campeggiava sull’immagine dell’Italia immersa in una fanghiglia viscida, a simboleggiare quanto stiamo vivendo negli ultimi mesi e che verosimilmente continuerà nei prossimi.

Nel fango si può lentamente scomparire, se il nostro corpo non è allenato a resistere, a reagire.

Non facciamoci sommergere dal lerciume …

Continua a leggere...

I corpi liberati

Silvia ha 22 anni, bionda, alta, bella. Frequenta l’Università e ogni tanto alla sera lavora come baby sitter. Le ho dato il dvd de IL CORPO DELLE DONNE già da qualche settimana perché il suo parere mi interessa; passano i giorni, ci incrociamo, Silvia abbassa gli occhi, saluta e si allontana. E’ chiaro che è imbarazzata, probabilmente il documentario non le è piaciuto.

Finalmente una sera la fermo e lei, occhi bassi, spiega. Spiega che non è che il documentario non le sia piaciuto, in parte è vero ciò che viene detto… però… forse siamo un po’ troppo severi… sorride. “In questi giorni” mi dice “va in onda una pubblicità di biancheria intima che mi piace moltissimo. C’è una ragazza stupenda che in mutandine e reggiseno, balla a ritmo di musica: è bellissima, si muove come una dea, è sexy… Questa no, vero?” mi chiede “Questa pubblicità va bene, questa ce la lasciate?”.

Belen parla di ecologia. Belen recita Marquez. Belen sale le scale del trampolino con la telecamera tra le cosce. Belen si toglie il copricostume. Belen sorride radiosa.

Belen Rodriguez non appare mai succube della situazione spesso imbarazzante in cui gli autori delle trasmissioni la costringono. Riesce ad esserne scanzonata padrona. Se c’è una certezza che emerge dalla visione di Sarabanda, trasmissione quotidiana di Canale 5, è che Teo Mammuccari è la valletta mentre in teoria ne dovrebbe essere il conduttore. Belen in bikini riesce a dominare la scena molto più di Mammuccari in giacca, ed è una

Continua a leggere...

Il corpo nudo

Il corpo nudo può suscitare emozioni profonde e bellissime.

Non solo il corpo esteticamente perfetto (com’è d’altronde un corpo esteticamente perfetto?), ma ogni corpo esposto può rivelare bellezze nascoste ed essere portatore di quel senso ultimo che andiamo costantemente cercando.

C’è stato un momento nella nostra storia recente in cui le donne hanno coraggiosamente preso possesso del loro corpo a lungo occultato dalla società. Alla fine degli Anni ’60 al motto di “il corpo è mio e lo gestisco io”, i corpi nudi femminili invadevano Woodstock e tutti i festival di musica, con una vera azione rivoluzionaria di liberazione da secoli di corsetti imprigionanti, reali e metaforici.

Per chi c’era, e per chi non c’era, ci sono migliaia di foto a documentare, resta vivo il ricordo della verità di quei corpi esposti: non traspariva intenzione seduttiva dalla nudità; la seduzione e l’erotismo che si respirava sprigionavano naturalmente dai corpi liberati. Le donne erano soggetti attivi nell’esposizione del loro corpo denudato, decidevano di liberarlo ed esporlo.

Il corpo nudo televisivo diventa immagine pornografica perchè violato dalla telecamera che decide cosa inquadrare e dove indugiare, riducendo la donna a soggetto passivo e umiliandone il corpo così privato di volontà propria.

Quella artificiosità data dalla nudità esposta davanti alla telecamera, viene poi tragicamente copiata dalla realtà anzichè essere viceversa.
Che male c’è in un bel sedere nudo, mi chiede una lettrice nei commenti al post precedente?
Non c’è alcun male a mio avviso.
Ma nella telecamera che vìola l’intimità femminile, riducendo
Continua a leggere...

I corpi per Pina Bausch

Gran parte del consenso che sta ottenendo IL CORPO DELLE DONNE è dovuto al filmato che lo conclude.

Poche tra le molte persone che hanno visto il video menzionano questa scena, ma senza questi pochi secondi che mostrano cio che dolorosamente abbiamo cercato di raccontare con immagini e parole per i 22 minuti precedenti, IL CORPO DELLE DONNE avrebbe avuto molto meno forza, avrebbe provocato molte meno lacrime, suscitato molti meno discussioni, disturbato molte meno coscienze.

Nell’inerzia della donna, nella sua resa alle mille mani maschili che frugano palpano cercano, come non riconoscere almeno una parte di noi?

Si parla molto di corpi di questi tempi.

Corpi di veline, corpi di grechine, corpi vuoti di senso, manichini aggiustati al gusto del momento o del capo di turno: oggi vai bene formosa, domani chissà…

Corpi ostentati con apparente smaliziata esperienza e che sono così evidentemente ignari di ogni vera coscienza di se’.

E’ una perdita enorme per le donne e per gli uomini questa assenza di verità nei corpi televisivi.

Pina Bausch ha lavorato tutta la vita sui corpi, corpi di donne specialmente, ma anche corpi di uomini.

Essendo una grande artista, riusciva a raccontare la vita attraverso i corpi dei suoi attori/ballerini, per cui assistere ad un suo spettacolo era come mettersi alla finestra per tre ore e guardare la vita, e che vita!, passare davanti ai propri occhi.

A Torino lo scorso dicembre, era tornata per portare un suo capolavoro: Kontakthof. Uno

Continua a leggere...

Corpi

Questa è l’immagine shock con cui si chiude il documentario IL CORPO DELLE DONNE sull’uso del corpo della donna nella tv italiana, pubblica e privata.

E’ una immagine umiliante.

Ovunque abbiamo proiettato il documentario, che si trattasse di festival, incontri pubblici, trasmissioni televisive, c’è sempre stato un lungo minuto di silenzio prima dell’applauso o del dibattito.

Anche a l’Infedele di Lerner, nonostante gli ospiti fossero in un certo modo prevenuti verso un’operazione culturale come quella da noi proposta, la loro critica mi è arrivata dopo qualche secondo di silenzio assoluto.

La motivazione è evidente: questa immagine non allude a veline, facili richiami sessuali, erotismo a poco prezzo: questa è un’immagine di sopraffazione ed umiliazione assoluta.

Possiamo anche affermare che in molti altri Paesi europei un programma che avesse mandato in onda un’immagine così violenta, si sarebbe visto costretto ad interrompere le trasmissioni.

Da noi non ne ha parlato nessuno.

Sofia Ventura politologa, sostiene che se appeso ci fosse stato un uomo di colore, saremmo scesi tutti giustamente in piazza a protestare.

Per una donna no.

Nemmeno noi donne abbiamo protestato e difeso la nostra dignità.

Mi chiedo e vi chiedo perché.

L’immagine fa parte di un video che continua così:

Un’amica mi racconta che qualche giorno fa guardava il documentario insieme ad un gruppo di ragazze: si stupiva di come la loro attenzione fosse catturata totalmente dalla bellezza di molti dei corpi proposti e non vi fosse nessuna attenzione al ruolo umiliante in cui questi corpi

Continua a leggere...

Chirurgia plastica: dietro i modelli superficiali, il business

TV e riviste supportano e amplificano modelli culturali a puro uso del mercato e contro l’interesse dei singoli individui. Il disimpegno della stragrande maggioranza dei chirurghi estetici dai valori morali che sono alla base della loro professione (andatevi a rileggere che cosa sta scritto nel Giuramento di Ippocrate) è sempre più accentuato. Le leggi e la tutela degli organismi di controllo latitano. In mezzo a questo ingranaggio stanno le donne che, in mancanza di altri modelli proposti socialmente, e confuse da un punto di vista che nella società italiana è ormai solamente maschile (maschile deteriore questo, perché ne esiste anche altro), cercano se stesse seguendo queste cattive maestre. E tutto in nome del denaro: 42.000 interventi solo di mastoplastica l’anno scorso in Italia, che valgono, calcolando il prezzo medio di un intervento, oltre 200 milioni di euro… Ecco perché oltre allo sfruttamento televisivo e pubblicitario dei corpi femminili, prolifera ormai un mercato della modificazione corporea che è giustificato dalla salute solo in percentuale irrisoria. Così la rete è sommersa di proposte che come questa fanno leva su inesistenti (anzi) benefici psicologici e su uno storpiato concetto di libertà di scelta individuale. La comunicazione, sia nel video che si apre con la connessione che nel resto del sito, fa leva sulle debolezze umane e sulla storpiatura della vita reale. E un sito come questo? Provate a leggere qualche pagina. Mandateci i vostri pareri. Bisogna far crescere l’attenzione su un fenomeno affrontato troppo superficialmente.

Continua a leggere...

Mastoplastica dilagante: i dati degli USA e la situazione italiana

Da Corriere.it una notizia che ribadisce con dati ufficiali una situazione ormai evidente: il rifiuto da parte di un numero sempre maggiore di donne del proprio corpo e dunque della propria personalità. Per seguire modelli imposti dai media, da molti uomini, da loro stesse nell’insicurezza del proprio ruolo. Ci sono poi le colpevoli negligenze dell’informazione e l’avidità dei chirurghi estetici, che sempre più spesso ritroviamo ospiti dei salotti televisivi in qualità di guru della bellezza femminile. E di nuovo la televisione ha grandi responsabilità. Di seni rifatti, liposuzione, iniezioni di acidi e sostanze paralizzanti si parla quasi esclusivamente con la leggerezza della chiacchera di costume, nascondendosi dietro la foglia di fico della libera scelta individuale. Mentre latita un discorso critico che metta in campo i rischi per la salute di chi si sottopone a questi interventi che ormai solo in misura ridottissima sono giustificati da gravi inestetismi. Salute del corpo e della mente.

Continua a leggere...