E’ uscito su l’Unità del 4 agosto questo articolo con una intervista a Lorella Zanardo.…
Continua a leggere...Noi, che alle macerie non staremo aggrappati
Oh cara, dappertutto c’è divisione: tra ciò che si muove e ciò che sta,
tra ciò che si disgrega e corre verso la gola spalancata del futuro
e ciò che si aggrappa alle macerie per resistere.
Ipazia è la coscienza di questo, e in più la forza che accelera il moto.
Non sono con lei, non la seguo, sono troppo perplesso e tardo, ma non posso non ascoltarla quando argomenta
e fa gemere la discordia e vibrare la gioventù del mondo.
da Mario Luzi, Il Libro di Ipazia…
Continua a leggere...Non accettiamo il pensiero dominante
“…Dopo la realizzazione de Il Corpo delle Donne, fin da subito avremmo voluto fare qualcosa per incidere concretamente sull’offerta della televisione. Per prima cosa, abbiamo passato giorni interi tra i libri: quelli che avevamo in casa, poi quelli delle librerie e delle biblioteche che già conoscevamo ma che andavano ripresi. I testi di critica televisiva abbondano, e già lo sapevamo. Centinaia di pagine fitte, che si rifanno soprattutto a filosofi come Jean Baudrillard e Guy Debord, o a sociologi come Raymond Williams. Opere che per l’alto livello culturale e la specificità degli argomenti sono difficilmente comprensibili ai più. Ci siamo resi conto che avremmo dovuto trovare un metodo accessibile a tutti, un metodo che partisse dalle immagini della tv e non dal di fuori, cioè dalla pura riflessione sui concetti. Com’è possibile, ci chiedevamo, criticare e modificare un fenomeno diffuso come la tv con testi che sono comprensibili solo da chi la tv non la guarda, in possesso di una cultura varia e complessa, da chi insomma non è il target della proposta televisiva generalista? No, non era possibile.
Se gli strumenti teorici e analitici esistevano già, cosa serviva dunque per attivare il cambiamento? Serve metterli in campo, quegli strumenti. Serve passare dalla teoria alla pratica. Serve un atteggiamento attivo e non passivo. Serve far rispettare le regole che già esistono. Serve non accettare sempre e comunque il pensiero dominante.
In questo senso è fondamentale essere consapevoli non solo dei propri diritti, ma anche della possibilità che abbiamo tutti di …
Continua a leggere...Sintesi: il ristretto dell’informazione
Sintesi è un blog, ma è anche una rivista cartacea distribuita come free press.
Che coraggio, che ambizione, che forza! Sì: fare oggi una rivista su carta che tratta temi importanti, cerca di diffondere sapere e pensiero anziché far leva sull’attualità spicciola, si pone come luogo di informazione, cercando di esserlo nel senso pieno del termine, tutto questo indica coraggio, ambizione, forza. Il valore aggiunto è che a farlo sono giovani che ci mettono passione e responsabilità, che ci spendono il tempo che il lavoro e la vita quotidiana lasciano libero, che potrebbero, come la maggior parte dei loro simili, pensare solo a sè e godersi la vita, rinviando al futuro il confronto con i problemi che questa pone. http://sintesi.us/rivista/ Quello che sta dietro una rivistae blog come Sinesi, espressione dell’associazione Il Baniano, è la voglia di impegnarsi in prima persona, è la scelta di ciò che importante invece di ciò che è facile, è l’orgoglio di sentirsi persone e cittadini invece di consumatori e sudditi.…
Continua a leggere...Il Corpo delle Donne – IL LIBRO da oggi in libreria
Ho scritto questo libro per raccontare cosa è successo in questo anno in giro per l’Italia con il documentario.
Ho scritto questo libro per dire che spegnere la tv, oggi, è un atto elitario. Che ci fa dimenticare i molti, la maggioranza, che la tv la guardano. Tanto.
E che il vero atto rivoluzionario è guardare la tv insieme a chi la guarda sempre e comunque.
Ho usato anche le vostre parole, quelle dei commenti ai post che hanno fatto crescere questo progetto.
Ho scritto questo libro sui treni, nelle pensioni, mentre portavo in giro il documentario, mentre portavo Nuovi Occhi per la TV nelle scuole.
Ho cercato di usare le parole delle donne perché credo sia venuto il momento di farle uscire, di avere il coraggio di portarle fuori.
Ne è uscito un libro militante, scritto tenendo a mente e nel cuore le ragazze e i ragazzi che vengono a sentirci nelle scuole.
Cambiare il mondo si può, non ho mai avuto dubbi.
Spero che lo leggiate, ci servirà anche per finanziare la diffusione del progetto che, ad oggi, non gode di finanziamenti.
Così inizia il mio libro:
IL TEOREMA DELLA 94
Da anni a luglio ripeto un esperimento il cui esito finale
spero mi sorprenda ma che finora mi ha dato sempre
uguale risultato.
La 94 è la linea di autobus che collega le varie fermate
della circonvallazione interna di Milano, quella denominata
anche “la cerchia dei Navigli”; si tratta di una linea molto
frequentata, che i …
Continua a leggere...Basta spegnere la TV!
“Basta spegnere la tv”!, commenta sicura la femminista radical chic seduta in terza fila. Abiti sobri, capelli grigi diononvoglia la tinta!, peccato non sia estate perché le birkenstock sono una certezza. E le donne che non appaiono come lei, sono certo nemiche.
“Basta spegnere la tv”, ribadisce a gran voce, sicuro di se, il direttore di una sede regionale, regione di “sinistra”, della Rai.
“Ma perché non spegnete la tv?”, insinua saccente la studentessa universitaria. Avrà 20 anni ma la sicurezza che le proviene da una famiglia colta, lo si annusa già a distanza.
Io, se fossi uno dei pochi operai rimasti, voterei Lega.
Anzi no. Dato che io non ho 20 anni, e sono una ancora capace di incazzarsi, io questi li contesterei duramente.
A muso duro mi alzerei e, con la voce che si fa sentire griderei: “ehi tu, bella di sinistra. E tu della sede regionale di una tv di stato. Dico anche a te ragazzetta che straparli. Spegni la tv e vai a teatro? Spegni la tv e parli con i tuoi amichetti di Baudrillard? Spegni la tv nel tuo casale nel Chianti e guardi la luna? A me mia mamma mi ha messo davanti alla tv a 3 anni. Io se non guardo il Grande Fratello che cavolo devo fare? Che a leggere con piacere si impara da bambini, e pure a teatro non ti viene voglia di andare, alla mia età e se non ti hanno insegnato a farlo”.
Vedete, durante i dibattiti da …
Continua a leggere...Il Sogno
Oggi ho messo le catene.
Un fatto apparentemente banale.
Nevicava, sono scesa dall’auto,
ho lasciato che i bambini continuassero a litigare
e con calma ho disteso sotto la ruota la prima catena.
E’ stato allora che ho sentito come un fastidio tra le cosce.
Non un dolore, un semplice fastidio.
Più tardi a casa,
mentre spalavo la neve che i bambini ributtavano prontamente
dove l’avevo tolta,
ho risentito quel fastidio
quasi un intrusione là, vicino al pube.
Poi ho cucinato, dato da mangiare ai bambini,
riassettato, insegnato a mio figlio la tabellina del 9,
messo il pigiama ai mia figlia.
Ho poi preparato il lavoro da consegnare al cliente per il giorno dopo,
dato un’occhiata ai conti della banca
riordinato le bollette,
stirato due camicie.
E’ stato solo verso mezzanotte, mentre cercavo di riparare il videoregistratore,
che ho risentito quel fastidio a cui non avevo più avuto tempo di badare.
Mi sono abbassata piano gli slip,
temendo o sperando di scoprire ciò che già presentivo.
Sopra il pube si ergeva una piccola protuberanza
Un’escrescenza che se ne stava ritta ed impettita.
Un pene!
Un piccolo pene eretto!
Non mi stupii più di tanto.
Era quella l’età dell’acquario?
Il nuovo femminile?
Accarezzai il nuovo venuto come si fa con un figlio
E ripresi ad aggiustare il video.
Fuori nevicava.
Domani avrei rimesso le catene.…
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