Senza Donne non si Cresce.Lo dice Lella Golfo del  PdL

Senza Donne non si Cresce.Lo dice Lella Golfo del PdL

Onore al merito di Lella Golfo, Presidente della Fondazione Bellisario, esponente del PDL. Golfo è una guerriera. Una per dire che mentre SNOQ  cercava di piazzare nel CDA  rai  donne che rispondevano a criteri mai chiariti e dunque non rispettabili,  si batteva con successo come una leonessa all’interno del suo partito perché l’imprenditrice Luisa Todini sedesse nel CdA RAi,e avendo contro tutti gli uomini pdellini ce l’ha fatta.

Ora Golfo sta inviando una lettera alla settimana  a tutte le donne attive, anche a me che non sono del PDL, perchè le donne  si candidino. Vedete che in questo le donne di destra sono migliori. Tutta quella fuffa di un certo femminismo ( NON DI TUTTO, IO MI RITENGO FEMMINISTA , HO DETTO NON DI TUTTO) che cerca di imbrigliare l’energia delle donne con la scusa che il potere sarebbe maschile. E’ vero il potere è maschile, finchè le donne non occuperanno posizioni che diventeranno autorevoli e il potere com è inteso oggi verrà spazzato via.

Si può danzar nelle strade il 14 febbraio con Eve Ensler,io ci sarò e con quello spirito occuparsi di politica.

Serve capacità immaginativa.

Ecco il messaggio di Lella Golfo donna del PdL che scrive a TUTTE  e per TUTTE si sta battendo .Sono lontanissima dalle idee del PdL come la mia biografia racconta, ma ripeto, onore al merito ovunque alberghi. Dove sta SNOQ? dove stanno le donne del PD che fanno da apripista  alle altre donne? Perché mi scrive Golfo per candidarmi e non

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One Billion Rising

One Billion Rising

One Billion Rising, 14 febbraio 2013. Siamo Pronte?

Ricevo da Eve Ensler e pubblico con gioia. 14 febbraio. One Billion Rising. Contro la Violenza. Siamo Pronte? …

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La Politica delle Donne

La Politica delle Donne

Chi ci segue sa bene che questo è un blog propositivo e intraprendente 🙂

Prima di Natale pubblicheremo tutte le attività condotte  nel 2012 e vi stupirete di quante cose siamo riuscite/i a fare insieme a team di collaboratori/trici che abbiamo conosciuto online e che ora sono divenuti/e indispensabili alla nostra attività di innalzamento del livello di consapevolezza sui temi di genere  e educazione ai media. Il lavoro svolto è enorme. Sul territorio è tutto un brulichio di donne e ragazze che fanno: organizzano dibattiti, protestano da attiviste se le pubblicità ci offendono, creano corsi, aiutano le donne in difficoltà, creano blog sul tema, diffondono cultura di genere: insomma una rivoluzione nemmeno tanto silenziosa di cui spesso i media non raccontano.

Manca in Italia la NARRAZIONE del POSITIVO, di giornaliste che raccontino le azioni positive che molte giovani donne e donne adulte stanno portando avanti: sarebbe rivoluzionario perché sapere che cambiare si può e con le proprie forze, può essere contagioso.

Tra poche settimane si voterà; come è successo tutte le altre volte  qui e su FB daremo spazio alle donne che si candidano e che ci vogliono raccontare dei loro progetti, fatevi avanti immagino sarete tante 🙂 e  indipendentemente dalle vostre idee, apprezzo la voglia di fare, di esserci di creare.

C’è un cancro, ed è tutto italiano:  la follia di alcune di ritenere che la gestione della politica non possa essere delle donne, perché esercizio di potere maschile.  In nessun altro Paese europeo si dicono …

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I Soliti Idioti

La stampa ci informa che Berlusconi ha deciso di tornare in campo utilizzando come ufficio stampa l’intera Mediaset e probabilmente parte della Rai: come reagirà la sinistra a questa notizia?

Terminata la festa delle primarie durante le quali al tema monopolio dei media e legge sul conflitto di interessi era stato dedicato pochissimo spazio, come si pensa di affrontare questo problema che potrebbe condurci in un baratro?

Gli ultimi dati Istat ci ricordano che l’apparecchio tv è presente nel 98% delle case e che gli italiani sono alto consumanti di tv generalista. Degli italiani sappiamo anche che leggono pochissimo quotidiani e libri, che molti tra loro soffrono di un preoccupante analfabetismo di ritorno per il quale la Comunità Europea ci ha più volte redarguito chiedendoci di correre ai ripari – l’educazione permanente che accompagna durante la vita è una realtà in molti Paesi – che la percentuale delle persone che frequentano l’università è inferiore rispetto agli altri Paesi europei, ma che in compenso il tasso di abbandono scolastico è più alto che in altri Paesi.

Serve altro per comprendere che occuparsi di televisione e di media è urgente ed è fare seriamente politica?

Bersani durante la sfida tv contro Renzi ha fatto riferimento all’errore commesso in passato: non avere fatto la Legge sul conflitto di interessi che avrebbe potuto porre un freno al potere mediatico di Sivio Berlusconi.

Da quell’infausto giorno però sono passati anni e ciò che preoccupa è l’incapacità da parte della sinistra di valutare i rischi

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Per i giovani, tutto

Questo il post sul nostro libro Senza chiedere il permesso pubblicato il 6 dicembre da Marina Terragni sul suo blog:

Per il suo documentario “Il corpo delle donne” (5 milioni di contatti online), la mia amica Lorella Zanardo è stata amata, odiata, celebrata, detestata, perfino un po’ perseguitata. Lì si vedeva semplicemente quello che ogni giorno vedevamo in tv: non c’era niente di diverso, se non lo sguardo. In questo caso, lo sguardo di un’italiana poco italiana e non assuefatta, grazie alla frequentazione assidua con altri Paesi. Prova del fatto che il cambio di sguardo sulle cose è tanto, è quasi tutto, e quindi che molto dipende da noi, dalla nostra volontà e dal nostro desiderio.

“Il corpo delle donne” è stato anche un libro, edito da Feltrinelli. Recentemente per lo stesso editore Lorella ha pubblicato “Senza chiedere il permesso-Come cambiamo la tv e l’Italia”, dedicato ai ragazzi. L’intento è l’educazione alla cittadinanza attiva, attraverso un uso consapevole dei media. Le chiedo di raccontarmi il cambio d’oggetto.

“Semplice” dice. “Quando uscì il documentario centinaia di docenti di tutta Italia ci chiamarono per presentarlo e commentarlo nelle  scuole. Insegnanti appassionati e responsabili, ma in qualche modo “vinti” dalla concorrenza imbattibile della tv. Ci siamo andati: qui è l’embrione di questo progetto di educazione ai media, che in altri Paesi è materia obbligatoria. Se non conosci il linguaggio dei media, a cominciare dalla tv, hai scarse possibilità di essere un cittadino attivo e consapevole.

La gente …

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Monumento all'Attivista Ignota/o

Monumento all’Attivista Ignota/o

Oggi voglio onorare l’ATTIVISTA IGNOTA/O. E’ una specie in crescita, che va salvaguardata.

L’attivista ignota/o è di età variabile, spesso giovane, lontana dallo stereotipo raccontato dai media.

L’attivista ignota studia, lavora, talvolta è precaria/o, fatica ad accettare il PAese così com’è . L’Attivista ignota non si (af) fida alla politica dei partiti. L’attivista ignota/ fà.

Senza l’attivista ignota Il Corpo delle Donne, vitadastreghe, unaltrogeneredicomunicazione, donnepensanti, e molti altri siti e blog di denuncia e di innalzamento del livello di consapevolezza, non potrebbero sopravvivere: sono efficaci perchè le attiviste ignote lavorano silenziosamente e alacremente per diffondere proteste e chiedere giustizia.

L‘attivista ignota/o dà senso al nostro futuro: in un Paese vergognosamente imbevuto di “tornacontismo”, dove nessun politico fà più nulla se non attendendosi  un ricavo personale di qualsiasi genere, l’attivista ignota/o lavora a testa bassa per il bene comune  ritenendosi soddisfatta/o se l’obbiettivo verrà raggiunto e porterà giovamento alla società tutta, anche a quella parte che ostacola in tutti i modi il lavoro dell?Attivista ignota/o.

Tempo fa i pubblicitari firmarono un Manifesto con alcune associazioni femminili  allo scopo di  promuovere una pubblicità che non fosse più sessista: fu un successo dell’Attivista ignota/o, l’abbiamo detto e lo ribadiamo: senza proteste continue dell’Attivista ignota/o lo IAP lavorerebbe meno,i pubblicitari continuerebbero indisturbati a proporre immagini sessiste.

Ogni tanto serve ribadire per chi legge ed è giovane che è l’attivista che cambia il mondo. Le tante Associazioni, i numerosi politici che di qs …

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Quiz del Lunedì: Come mai i Giornali non ne Parlano?

Scoperto qualche giorno fa dalla Polizia Postale quello che appare essere il più grande archivio pedopornografico con più di 5 milioni di files alcuni raccapriccianti. ROBERTA GISOTTI, giornalista e massima esperta di Auditel, nostra partner nei corsi NUOVI OCCHI PER I MEDIA, ne ha scritto. Attendo i vostri commenti: perchè i quotidiani non ne hanno parlato?

Il servizio di Roberta Gisotti – 20 novembre 2012 Scandalo pedofilia in Italia: scoperto su Internet il più grande archivio pedopornografico mai rinvenuto dalla Polizia postale, che ha condotto le indagini per 10 mesi, a partire dalla segnalazione di una ragazza salernitana che, scaricando dei file  musicali di Edith Piaf, si è ritrovata il computer inondato da materiale racappricciante. Dieci le persone indagate in varie regioni d’Italia.…

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